In Italia, circa 9 milioni di bambini e adolescenti si sono trovati esposti allo scenario emergenziale SARS-CoV-2. Circa 7,6 milioni di alunni italiani hanno dovuto sospendere le lezioni dal vivo e le attività educative, sportive, culturali e aggregative, oltre alle normali relazioni sociali. Alcuni bambini hanno visto scomparire da un giorno all’altro un nonno o un genitore, senza possibilità di commiato. Altri hanno avuto uno o entrambi i genitori in prima linea in ambienti COVID-19, trovandosi da un giorno all’altro totalmente assorbiti dalle necessità lavorative e senza supporti per la gestione dei propri figli o per la cura delle loro emozioni. Altri ancora hanno visto i genitori fisicamente presenti ma completamente assorbiti dallo smartworking. Circa la metà delle famiglie ha visto una riduzione delle risorse economiche e il 7,4% dei genitori ha perso il lavoro, entrando in uno scenario di povertà (o peggiorandolo). Tutto questo, in assenza di interventi appropriati, può portare rischi per la salute mentale. Il Rapporto “Indicazioni ad interim per un appropriato sostegno della salute mentale nei minori di età durante la pandemia COVID-19”, curato dal Gruppo di lavoro ISS su Salute mentale ed emergenza COVID-19, ha focalizzato l’attenzione sulle possibili conseguenze sui minori della pandemia. Allo stato attuale, spiega l’Istituto Superiore di Sanità, è importante individuare e attuare le strategie utili a garantire il massimo supporto allo sviluppo neuropsichico e il minimo rischio di diffusione del virus in bambini, adolescenti e familiari. Questo impegno richiede un confronto e una collaborazione costante tra tutte le istituzioni e i professionisti coinvolti, e una modulazione differenziata delle attività nei diversi contesti locali e in relazione all’evoluzione della pandemia. In linea con il Comitato sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza delle Nazioni Unite, l’ISS e le società scientifiche autrici del Rapporto, elaborato con il supporto dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, invitano ad intervenire affinché la salute mentale di minori di età venga considerata una componente essenziale dei piani di risposta nazionale alla pandemia da COVID, in tutti i settori pertinenti, ad esempio sostenendo ambienti di apprendimento ed educazione per bambini e adolescenti costretti a un lungo periodo di lockdown e implementando le risposte dai servizi per le famiglie vulnerabili e per i minorenni con disturbi neuropsichici.
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