Tempo di lettura: 4 minutiLe vacanze estive possono rivelarsi un periodo utile per migliorare e rafforzare il rapporto con i figli. Lo psicoanalista Adriano Formoso spiega in 10 semplici regole come evitare errori e fare le mosse giuste.
Quando la scuola finisce i genitori spesso si chiedono: “ma ce la farò a gestire i figli?” La domanda è lecita, “la sento spesso tra i miei pazienti – precisa Adriano Formoso, psicoterapeuta, psicoanalista, medico naturopata di Milano e autore del libro Nascere a tempo di Rock – E’ come se il tempo in più a disposizione con i figli spaventasse alcuni genitori, che si sentono intrappolati in una realtà che li vede più a contatto diretto con loro. Aumentano le ore insieme e le occasioni per trattare argomenti diversi dalla vita in classe. Ma la pausa estiva può rivelarsi l’occasione per scoprirsi e conoscersi meglio, rafforzando in alcuni casi i rapporti. Esistono delle regole che possono sollevare questa preoccupazione e rivelarsi molto efficaci”.
Ecco le 10 regole suggerite del dottor Adriano Formoso per una migliore gestione dei figli in vacanza.
1. Limitate le raccomandazioni
•Serve a dare spazio e respiro alla relazione con i figli. Questo aumenterà il rapporto di fiducia e incrementerà la loro autostima (agevolando il loro spirito critico). Servirà poi a voi a porvi di più in ascolto e fare in modo che il loro parlarci non sia solo rispondere alle vostre domande o raccomandazioni ma esprimere dei propri pensieri e il proprio modo di essere liberamente e spontaneamente
2. Scegliete un momento della settimana per valutare l’andamento dei compiti
•Scegliete con vostro figlio un quarto d’ora al giorno da dedicare al suo andamento scolastico incoraggiandolo e motivandolo. Non risolvetegli però i problemi e non fate gli esercizi al suo posto. Non illudetevi di far bella figura voi se i compiti di vostro figlio sono perfetti, quindi evitate di vantarsi con gli altri genitori per le prestazioni di vostro figlio (potrebbero raccontarlo ai figli e mettere in imbarazzo il vostro). Lasciate che acquisisca la capacità di organizzarsi e lo sviluppo della sua autonomia.
3. Mantenete gli stessi ritmi
•Serve alla salute fisica e mentale di entrambi, molto più dell’abbandonarsi totalmente al meritato riposo. Abbiamo dei ritmi cronobiologici (detti anche ritmi circadiani) che tutelano e sostengono le funzioni svolte dagli organi e dagli apparati biologici. Dormire un po’ di più fa bene, e lo stesso vale per il cibo, ma senza esagerare. Queste accortezze vi eviteranno un vero e proprio disagio con spossatezza a difficoltà di riorganizzazione psicofisiologica alla ripresa della scuola
4. Offrite alternative gratificanti e attività ludiche
•Incitateli a variare le opportunità con cui provano piacere. Trasformare un’ora di gioco on line in un’ora di gioco all’aperto, un tempo di isolamento mentale e motorio col telefonino in un lavoro di casa utile alla riorganizzazione dei suoi spazi. Questo permetterà loro di imparare a conoscere meglio se stessi
5. Preservate le loro abitudini (lo sport preferito, gli amici, etc)
•Tre mesi di pausa dalla routine invernale, dal tempo con l’insegnante e i compagni di classe possono indebolire per una buona ripresa scolastica. La pausa estiva può spesso sfociare in una regressione rispetto agli obiettivi raggiunti durante l’anno. Non abbassate la guardia come spesso succede nell’ambiente scolastico. E’ molto utile mantenere le abitudini che li aiutano e ritrovare il trend di tutto l’anno
6. Distribuite bene il tempo se siete genitori separati
•Se siete separati è fondamentale agevolare la relazione a distanza tra i figli e il genitore che non è presente. Basta poco: chiamare più volte al giorno la mamma o il papà rche non è presente, raccontare aneddoti sulla vacanza e descrivere i dettagli di dove ci si trova (questo oggi è reso facile dall’era digitale con utilizzo di foto e video). Suggerisco soprattutto ricordare al proprio figlio: la mamma è il papà sono separati come fidanzati ma non come coppia di genitori
7. Evitate ricatti morali e scambi economici
•In vacanza aumentano anche i premi ma anche le punizioni: è inevitabile.! Eventuali sanzioni dovranno sempre essere argomentate ed essere di carattere educativo. Evitate di ricattarli emotivamente (es. “Se non fai questo, non ti voglio bene, ti tolgo l’affetto…”) per non correte il rischio di danneggiare la loro vita e il loro benessere, ma anche il vostro, compromettendo la relazione nell’immediato.
•Evitate anche di attribuire un prezzo ai comportamenti (es. “Se non mi fai arrabbiare ti aumento la paghetta oppure ti compro …”) spiegando invece bene il ruolo del denaro e il cosa significa diventare strumento ammaliatore
8. Non fate domande sulle relazioni sentimentali
•E’ giusto non intromettersi per poter creare con il figlio un clima di dialogo basato sulla fiducia reciproca. Venire a conoscenza di alcuni pensieri e vissuti dei figli preadolescenti e adolescenti può portare un genitore a inopportuni allarmismi. Talvolta i loro vissuti raccontano quel che vorrebbero che accadesse un giorno nella loro vita e non quel che accade nella realtà. Lasciamoli crescere apprendendo dall’esperienza, diamo loro fiducia e amore, lasciamoli passare dalla sfera del sogno, non dell’etica e dei valori da raggiungere nell’età adulta.
9. Chiedete se vuole che gli proponiate qualcosa
•Attendere le loro richieste è come restare in attesa di scoprire il loro modo di desiderare, quel che sentono come bisogni. Non proponete loro qualcosa se non siate certi di quanto la nostra proposta sia condivisibile. Andrete solo a nevrotizzarli e indurre loro un senso di colpa qualora non riuscissero a esaudire le nostre proposte
10. Pianificate un periodo della vacanza senza nonni
•Se le circostanze lo consentono è bene lasciare che i figli di età compresa tra i 5 e i 14 anni passino con i nonni un tempo non superiore a quello che possono passare in famiglia e con i genitori. Spesso restare con nonni che non rispettano lo stile educativo dei genitori porta i ragazzi a crescere con adulti che offrono “doppi messaggi”, modalità diverse di comportamento in situazioni analoghe. In rischio è che i vostri figli sviluppino aggressività ed egoismo oltre a un’idea strumentale dei rapporti e delle relazioni. Questo succede se andare con i nonni è solo fonte di assecondamento di capricci o libertà che i genitori discuterebbero con i loro figli. I bambini e i preadolescenti hanno bisogno di essere accuditi, responsabilizzati, protetti e amati. Anche dai nonni ma con la stessa responsabilità e progettualità dei diretti genitori (quando questi sanno onorare il loro ruolo). Quindi è bene andare in vacanza con i nonni solo dopo aver dato priorità alle vacanze della propria famiglia, nella propria famiglia.