La Malattia di Crohn e la Colite Ulcerosa sono patologie invalidanti che spesso esordiscono in età giovanile e condizionano l’attività scolastica, lavorativa e sociale. Si stima che in Italia colpiscano circa 250/300mila persone, ma i numeri sono in crescita. Il dato probabilmente è legato anche alla maggiore sensibilizzazione della popolazione oltre che al miglioramento delle diagnosi.
Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa, terapie su misura
Negli ultimi 2-3 anni la ricerca ha portato alla registrazione di nuovi farmaci, tra cui le cosiddette small molecules (piccole molecole), di cui in parte già si dispone. “Con le più recenti terapie è aumentato di oltre il 30-40% il numero di persone che riescono a controllare la malattia, anche se naturalmente non esiste una terapia risolutiva vista la natura autoimmune – spiega il Dott. Rodolfo Sacco, Direttore Struttura Complessa di Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Foggia. “La disponibilità di diversi farmaci permette numerosi vantaggi, perché si va sempre più verso una terapia a misura di paziente. Inoltre, l’avvento delle piccole molecole rappresenta una svolta nell’approccio alle MICI anche dal punto di vista logistico, in quanto grazie alla somministrazione orale e a domicilio si ottiene una maggiore aderenza alla terapia. Infine, le piccole molecole, quando efficaci, danno un risultato in poche settimane. Ciò non toglie che ciascun farmaco debba essere monitorato dagli specialisti competenti e che i pazienti debbano essere sottoposti a un follow up per valutare l’andamento della terapia ed eventuali effetti collaterali”.
“Negli ultimi 18-24 mesi nel nostro centro c’è stato un incremento di pazienti – evidenzia Rodolfo Sacco – Negli ultimi anni l’informazione è cresciuta e i pazienti possono rivolgersi in maniera più consapevole al medico di famiglia, che li può instradare presso i centri specialistici per visite e diagnosi precoci che evitano esiti invalidanti e interventi chirurgici. Un ruolo molto importante lo hanno anche associazioni come AMICI Italia, che ha un’ampia diffusione sul territorio nazionale e, con diverse iniziative, dà voce ai pazienti”.
In Puglia una rete per le MICI
A Foggia si discuterà del progetto di una rete regionale per le Malattie Infiammatorie Croniche Intenstinali – MICI, per mettere a sistema i dati dei pazienti con Crohn e Colite Ulcerosa presenti in Puglia. La rete pugliese si basa sul modello siciliano. In Puglia si stimano circa 12mila pazienti, con un incremento di 700 ogni anno. “Lo scorso 30 giugno a Bari vi è stata una riunione tra tutti i centri pugliesi specializzati per il trattamento delle MICI, che adesso stanno mandando le documentazioni ai comitati etici per costituire la base di una rete regionale – sottolinea il Dott. Rodolfo Sacco – In questo modo potremo condividere dati utili per gestire meglio i pazienti e per favorire la ricerca. In attesa dell’approvazione del PDTA, recentemente una delibera della giunta regionale ha creato la rete gastroenterologica pugliese, con impostazione ovviamente più ampia rispetto alle MICI, definendo gli standard operativi delle diverse strutture e i vari modelli organizzativi. Un primo modello da replicare su un contesto più specifico”.