Tempo di lettura: 2 minutiQuella del colon irritabile è una sindrome molto diffusa, che colpisce dal 7% al 21% della popolazione generale, con una prevalenza doppia nelle donne rispetto agli uomini. Si dice che l’intestino sia il nostro secondo cervello, questo aiuta a comprendere perché questo disturbo cronico sia strettamente legato allo stress psico-fisico e possa manifestarsi con sintomi addominali e extra-intestinali, rendendolo un problema debilitante.
Sintomi
Se è vero che i sintomi principali del colon irritabile includono gonfiore e dolore addominale, altrettanto vero è che si possono avere anche molti sintomi insospettabili, ad esempio una sensazione di debolezza e manifestazioni come emicrania, difficoltà nella concentrazione, irritabilità, depressione, ansia, fibromialgia, cistite e addirittura problemi sessuali. Naturalmente, un problema tipico del colon irritabile è l’alternanza tra stipsi e diarrea.
Cause
Il colon irritabile è legato allo stress, ma anche a fattori come gastroenterite, disbiosi, reflusso gastroesofageo e l’uso di farmaci che influenzano la regolarità intestinale. Infiammazioni, globuli bianchi infiltrati erroneamente nella mucosa intestinale e allergie alimentari contribuiscono al quadro clinico.
Approcci terapeutici
La diagnosi del colon irritabile si basa su sintomi e esami che escludono altre cause, in generale uno stile di vita sano, un’attiva routine e una dieta equilibrata sono fondamentali. L’assunzione di farmaci, come antispastici, lassativi non irritanti e antibiotici intestinali, può essere necessaria in caso di persistenza dei sintomi.
Dieta
Per chi soffre di colon irritabile la dieta Fodmap, che riduce zuccheri a bassa digeribilità, è raccomandata. Alimenti consigliati includono pesce, carne, formaggi stagionati, banane e fragole, mentre è consigliato evitare legumi, carciofi, latte, mele, albicocche e birra. Tuttavia, la dieta dovrebbe essere personalizzata in base alla storia clinica, allergie e intolleranze di ciascuno. Il consiglio è di non sottovalutare mai il problema, che nel tempo potrebbe cronicizzarsi e far precipitare la qualità di vita. Con il giusto supporto medico, invece, anche questo problema può essere tenuto debitamente a bada.
Pancreas artificiale, una rivoluzione contro il diabete
Alimentazione, Ricerca innovazioneIl presidente della Società Italiana di Diabetologia, Angelo Avogaro, ha dichiarato che il pancreas artificiale sta per cambiare radicalmente la vita delle persone affette da diabete di tipo 1, aprendo le porte a una nuova era di trattamenti avanzati. Questa innovazione non solo migliora il controllo dei livelli glicemici, influenzando positivamente la qualità della vita, ma ha anche un impatto significativo sui costi associati, stimati al 10% della spesa sanitaria totale.
Un rivoluzionario dispositivo di gestione del diabete
Ma cos’è esattamente il pancreas artificiale? Si tratta di un dispositivo avanzato per la gestione del diabete e l’amministrazione dell’insulina. Composto da un sensore che monitora costantemente i livelli di glucosio e collegato a una pompa ad insulina indossabile, questo dispositivo innovativo utilizza un sofisticato algoritmo per determinare in modo automatico la quantità di insulina necessaria per mantenere stabile il livello di glucosio nel sangue. A differenza dei tradizionali dispositivi che richiedono l’intervento manuale del paziente, il pancreas artificiale offre un approccio automatizzato, garantendo un controllo più preciso e stabile della malattia.
Nuova routine
Secondo gli esperti, l’utilizzo del pancreas artificiale libera le persone con diabete di tipo 1 dalla noiosa routine quotidiana delle punture al dito, dalle iniezioni di insulina sull’addome e dal peso della gestione continua della malattia. La Società Italiana di Diabetologia sottolinea che in Italia ci sono attualmente 300 mila persone con diabete di tipo 1, e l’adozione di questi dispositivi rappresenterebbe una svolta nella gestione della patologia, rendendola più semplice e sicura.
Prospettive future
Sebbene attualmente il pancreas artificiale sia indicato principalmente per le persone con diabete di tipo 1, si sta valutando l’approvazione per coloro con diabete di tipo 2 non controllato in terapia insulinica. Nel Regno Unito, ad esempio, è stato avviato un programma che prevede la fornitura di questi dispositivi alle persone con diabete di tipo 1 non controllato o a rischio di ipoglicemia, con particolare attenzione a bambini, giovani, donne in gravidanza o che stanno pianificando una gravidanza.
Una nuova era nel trattamento del diabete
Il pancreas artificiale rappresenta insomma una rivoluzione nel trattamento del diabete di tipo 1, offrendo una soluzione avanzata e automatizzata per la gestione della malattia. Con i potenziali benefici sulla qualità della vita e la riduzione dei costi sanitari, questo dispositivo si configura come un’importante innovazione nel campo della medicina. Mentre il suo impatto si sta già facendo sentire nel Regno Unito, è ora di considerare seriamente l’adozione di questa tecnologia anche in Italia, migliorando così la vita di centinaia di migliaia di persone con diabete di tipo 1.
Veganuary, è il mese della sfida vegetariana
Alimentazione, News PresaVeganuary, l’iniziativa che incoraggia a sperimentare l’alimentazione vegetariana o vegana per l’intero mese di gennaio, sta guadagnando sempre più popolarità in Italia. Secondo i dati Eurispes 2023, il 4,2% della popolazione italiana è vegetariano, mentre il 2,4% ha scelto uno stile di vita vegano, mostrando un notevole aumento rispetto al 2014 (0,6%). Per garantire che Veganuary non sia solo una moda passeggera, è fondamentale smentire alcuni falsi miti associati a una dieta a base vegetale.
Alimentazione equilibrata
Contrariamente a quanto si possa pensare, adottare uno stile di vita vegano non implica automaticamente un’assunzione limitata di nutrienti essenziali. Sebbene frutta e verdura siano componenti cruciali di una dieta vegana, è essenziale notare che anche in una dieta onnivora, questi alimenti dovrebbero rappresentare una parte sostanziale. Esperti nutrizionisti sottolineano che una dieta vegana può portare a un maggiore consumo di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e frutta secca, con una riduzione degli acidi grassi saturi, favorevole alla salute.
Una dieta vegana equilibrata
Per affrontare il mese vegano in modo equilibrato, i nutrizionisti consigliano di costruire pasti che contengano una miscela adeguata di proteine vegetali, carboidrati, verdure e grassi sani. L’attenzione ai nutrienti essenziali è fondamentale per evitare carenze e garantire la diversità nella dieta. Gli esperti suggeriscono di seguire i cicli naturali degli alimenti, privilegiando quelli di stagione come le crucifere (broccoli, verze, cavoli) e gli agrumi (arance, clementine, mandarini). Allo stesso tempo, frutta come mele, pere, kiwi e melagrana offre un’importante fonte di sostanze antiossidanti, fondamentali per rafforzare il sistema immunitario, specialmente durante il periodo critico dell’anno.
Una marcia in più
Adottare uno stile di vita vegano durante Veganuary può essere un’esperienza positiva per la salute, ma è cruciale farlo in modo equilibrato. Sfatare i miti associati a questa scelta alimentare è fondamentale per garantire che diventi uno stile di vita sostenibile nel lungo termine. Seguire i consigli dei nutrizionisti e abbracciare la diversità alimentare sono chiavi per godere appieno dei benefici di una dieta vegana. Il bello di adottare un’alimentazione sana è che, oltre a migliorare la salute e l’aspetto, in breve ci si sente carichi di energia e pronti a nuove sfide.
I meccanismi alla base della chimica dell’amore
News Presa, Ricerca innovazioneL’amore è questione di chimica, si sa. Ma l’affermazione, diversamente da quanto si possa credere, andrebbe presa in senso letterale. La chimica dell’amore, lo conferma una ricerca che ha visto assieme team dell’Università di Canberra, dell’Università dell’Australia del Sud e dell’Australian National University, si basa essenzialmente su ossitocina e dopamina.
Lo studio
Pubblicata sulla rivista Behavioral Science, la ricerca rivela che a livello cerebrale si genera un rilasciamo massiccio di ossitocina, quello che comunemente viene chiamato ormone dell’amore e responsabile dell’euforia che si prova quando ci si innamora. C’è però anche un altro neurotrasmettitore che entra in gioco nella formula che porta all’amore romantico, la dopamina, che è legata ai circuiti del piacere e della ricompensa. In altre parole, questo meccanismo chimico si attiva quando mettiamo la persona amata al centro dei nostri pensieri nella prima fase di una relazione.
Mix cruciale
“Conosciamo il ruolo che l’ossitocina gioca nell’amore romantico, perché ne facciamo circolare ondate attraverso il nostro sistema nervoso e il flusso sanguigno quando interagiamo con i nostri cari”, afferma il dottor Phil Kavanagh, uno degli autori della ricerca. “Il modo in cui le persone care assumono un’importanza speciale -conclude Kavanagh- è tuttavia dovuto alla combinazione dell’ossitocina con la dopamina, un’altra sostanza chimica che il nostro cervello rilascia durante l’amore romantico. In sostanza, l’amore attiva percorsi nel cervello associati a sentimenti positivi”.
Al centro
I ricercatori hanno intervistato con una survey 1556 giovani adulti che si identificavano come “innamorati”. Le domande del sondaggio si concentravano sulla reazione emotiva nei confronti del partner, sul comportamento nei suoi confronti e sull’attenzione che ponevano sulla persona amata sopra ogni altra cosa. È emerso che quando siamo innamorati, il nostro cervello reagisce in modo diverso: rende la persona amata centrale nella nostra vita. Meccanismi affascinanti, quelli che sono alla base della chimica dell’amore, ma ancor più affascinante è l’idea che a farci innamorare sia qualcosa che va oltre; qualcosa di intangibile e immortale.
Robot umanoidi efficaci sui bambini con autismo
Bambini, News Presa, Pediatria, Prevenzione, Ricerca innovazioneI robot umanoidi hanno efficacia terapeutica nella riabilitazione dei bambini con autismo. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Autism research. Il lavoro è stato realizzato dal laboratorio italiano di Social cognition in human-robot interaction, guidato da Agnieszka Wykowska presso l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). Alla ricerca hanno collaborato gli psicologi del Centro Boggiano Pico dell’Opera Don Orione di Genova.
Robot umanoide iCub
Alcuni anni fa, il centro tecnologico ha sviluppato un robot umanoide denominato iCub, alto 104 centimetri e dal peso di 22 chili. Simula le fattezze di un bambino di circa tre anni, con espressioni facciali comparabili alla realtà. Questa ricerca da oggi conferma la sua efficacia nel contesto clinico.
iCub affianca i terapeuti nell’attività clinica e interagisce con ogni bambino in basa alle sue competenze. In particolare, durante il training il robot manipola un cubo in gommapiuma con un’immagine diversa su ogni lato. Il robot stimola il bambino a mettersi nei suoi panni per aiutarlo a identificare l’immagine. In questo modo viene allenata la competenza dei più piccoli a immedesimarsi nel punto di vista dell’altro.
Bambini con autismo
Secondo i dati disponibili, l’autismo colpisce tra l’1% e il 2% della popolazione mondiale. In Italia, le persone con autismo sono tra le 600 mila e 1 milione e 200 mila. Si stima che almeno 4mila individui sui 393 mila nuovi nati nel 2022 nel nostro paese, riceveranno una diagnosi nel corso della loro età evolutiva.
Il disturbo dello spettro autistico si manifesta durante l’età evolutiva con deficit comunicativi e difficoltà nelle interazioni sociali. Si tratta di un insieme variegato di disturbi del neurosviluppo. La difficoltà nell’empatizzare e comprendere il punto di vista altrui è una caratteristica del disturbo. La terapia con il robot iCub ha come obiettivo quello di aiutare i bambini a sviluppare le competenze sociali. I risultati preliminari della sperimentazione hanno dimostrato un miglioramento.
Dal laboratorio al contesto clinico
Stabilire relazioni con un altro essere umano può essere una sfida per un bambino con autismo, per via degli stimoli imprevedibili e variabili. Con iCub il comportamento umano complesso viene scisso in parti più gestibili. In altre parole, un robot, essendo prevedibile e ripetitivo, fa sentire i bambini più a loro agio. Gli scienziati hanno osservato una propensione a interagire con i robot umanoidi. La robotica riabilitativa esiste già da tempo ma questo progetto è innovativo perché si inserisce nel contesto clinico. Rappresenta un supporto efficace nei trattamenti già programmati.
Colon irritabile: sintomi, cause e rimedi
Alimentazione, Benessere, Stili di vitaQuella del colon irritabile è una sindrome molto diffusa, che colpisce dal 7% al 21% della popolazione generale, con una prevalenza doppia nelle donne rispetto agli uomini. Si dice che l’intestino sia il nostro secondo cervello, questo aiuta a comprendere perché questo disturbo cronico sia strettamente legato allo stress psico-fisico e possa manifestarsi con sintomi addominali e extra-intestinali, rendendolo un problema debilitante.
Sintomi
Se è vero che i sintomi principali del colon irritabile includono gonfiore e dolore addominale, altrettanto vero è che si possono avere anche molti sintomi insospettabili, ad esempio una sensazione di debolezza e manifestazioni come emicrania, difficoltà nella concentrazione, irritabilità, depressione, ansia, fibromialgia, cistite e addirittura problemi sessuali. Naturalmente, un problema tipico del colon irritabile è l’alternanza tra stipsi e diarrea.
Cause
Il colon irritabile è legato allo stress, ma anche a fattori come gastroenterite, disbiosi, reflusso gastroesofageo e l’uso di farmaci che influenzano la regolarità intestinale. Infiammazioni, globuli bianchi infiltrati erroneamente nella mucosa intestinale e allergie alimentari contribuiscono al quadro clinico.
Approcci terapeutici
La diagnosi del colon irritabile si basa su sintomi e esami che escludono altre cause, in generale uno stile di vita sano, un’attiva routine e una dieta equilibrata sono fondamentali. L’assunzione di farmaci, come antispastici, lassativi non irritanti e antibiotici intestinali, può essere necessaria in caso di persistenza dei sintomi.
Dieta
Per chi soffre di colon irritabile la dieta Fodmap, che riduce zuccheri a bassa digeribilità, è raccomandata. Alimenti consigliati includono pesce, carne, formaggi stagionati, banane e fragole, mentre è consigliato evitare legumi, carciofi, latte, mele, albicocche e birra. Tuttavia, la dieta dovrebbe essere personalizzata in base alla storia clinica, allergie e intolleranze di ciascuno. Il consiglio è di non sottovalutare mai il problema, che nel tempo potrebbe cronicizzarsi e far precipitare la qualità di vita. Con il giusto supporto medico, invece, anche questo problema può essere tenuto debitamente a bada.
Endometriosi: sintomi, cause e trattamenti
News PresaMilioni di donne in tutto il mondo sono affette da endometriosi, ma sono in poche (in proporzione) a sapere realmente cos’è e come si affronta questa patologia. Proviamo allora a chiarire qualche aspetto dell’endometriosi, partendo dal dire che si tratta di una malattia cronica caratterizzata dalla crescita anomala del tessuto endometriale al di fuori dell’utero. Questo, purtroppo, genera spesso un dolore intenso e compromettere la qualità di vita delle donne colpite. Ecco perché è bene sapere qualcosa in più di quelli che sono i sintomi, le sue cause e i trattamenti consigliati dagli esperti per gestire questa condizione.
I sintomi
Gli esperti concordano sul fatto che riconoscere precocemente i sintomi dell’endometriosi è fondamentale per una diagnosi tempestiva e un trattamento efficace. Tra i sintomi più comuni troviamo il dolore pelvico, che diventa particolarmente insistente durante il ciclo mestruale. Anche se le ragioni possono essere diverse, non di rado le donne con endometriosi hanno dolori durante i rapporti sessuali. Nell’intimità la malattia può portare a problemi che sfociano poi nella sfera relazionale, soprattutto se non si è ricevuta una diagnosi). Altro sintomo è l’irregolarità mestruale, i cicli mestruali irregolari o dolorosi sono spesso indicatori di un problema. Infine, possono essere campanelli d’allarme i problemi digestivi e urinari.
Fattori scatenanti
Gli esperti ritengono che le cause dell’endometriosi siano multifattoriali e coinvolgano una combinazione di elementi genetici, ormonali ed immunologici. Alcuni fattori che possono contribuire all’insorgenza dell’endometriosi sono genetici. La predisposizione genetica, infatti, sembra giocare un ruolo chiave nello sviluppo della malattia. Così come possono giocare un ruolo determinante le disfunzioni ormonali: alterazioni nei livelli di estrogeni e progesterone possono favorire la crescita anomala del tessuto endometriale. Infine, un flusso mestruale retrogrado, perché in alcune donne il flusso mestruale scorre all’indietro, consentendo al tessuto endometriale di impiantarsi al di fuori dell’utero.
Trattamenti consigliati
Cosa fare per affrontare l’endometriosi? Gli esperti raccomandano diverse opzioni di trattamento per gestire il problema in modo efficace. Le scelte terapeutiche possono includere:
Purtroppo, l’endometriosi è una condizione complessa che richiede un approccio olistico nella gestione e nel trattamento. Consultare esperti medici è fondamentale per una diagnosi accurata e la definizione del miglior percorso terapeutico. Comprendere i sintomi, le cause e i trattamenti consigliati dagli esperti è essenziale per donne che vivono con questa condizione, consentendo loro di affrontare l’endometriosi in modo informato e proattivo.
Salute e nuovo anno, buoni propositi suggeriti dagli esperti
Alimentazione, Benessere, News Presa, Prevenzione, Stili di vitaL’inizio dell’anno è per molti significa mettere in atto buoni propositi per la salute. Secondo le ricerche, infatti, è una fase in cui si pensa maggiormente ai miglioramenti da fare nella propria vita. Tuttavia molto spesso rimangono solo promesse, soprattutto quando si tratta di abitudini consolidate. Per aiutare a centrare i giusti obiettivi, l’American Medical Association (AMA) ha diffuso alcune raccomandazioni per cambiamenti più incisivi e duraturi che migliorino la salute nel 2024 e oltre.
Salute, meglio piccoli cambiamenti
Il presidente dell’AMA Jesse M. Ehrenfeld ha sottolineato prima di tutto che non è necessario apportare grandi cambiamenti per la salute in un colpo solo. Il segreto per portarli a termine è fare piccole scelte salutari positive che possono avere effetti a lungo termine. Condurre una vita più attiva è il primo dei consigli. Secondo le linee guida, gli adulti dovrebbero svolgere ogni settimana almeno 150 minuti di attività di intensità moderata o 75 minuti ad alta intensità.
Meno zuccheri e alcol e più cibo integrale
Un’altra raccomandazione per il nuovo anno è ridurre il consumo di bevande zuccherate e di cibi processati, a cui spesso viene aggiunto sodio e zucchero. Gli specialisti suggeriscono di bere più acqua e consumare cibi integrali e nutrienti, come frutta, verdura, cereali integrali, noci, semi e legumi. Uno dei consigli più importanti è quello di ridurre il più possibile il consumo di alcolici. Nel caso dei fumatori di sigarette normali o elettroniche, l’invito è quello di parlare con il proprio medico per discutere delle possibili strategie per smettere.
Screening di prevenzione e vaccini
Un capitolo a parte merita la prevenzione, aspetto fondamentale della salute. Gli specialisti sottolineano l’importanza di aderire in maniera puntuale agli screening. Inoltre raccomandano i vaccini che devono coinvolgere tutti i componenti della famiglia nella stagione dei virus respiratori. Includono anche quello antinfluenzale annuale e quello aggiornato contro il COVID-19. Infine, la prevenzione della salute passa dal conoscere e gestire i valori di pressione e il rischio di diabete.
Salute mentale
Per quanto riguarda il benessere psicologico, un nemico da tenere a bada è lo stress. Quest’ultimo è strettamente legato anche al sonno che deve essere sufficiente (almeno 7,5 ore a notte). Anche l’esercizio fisico aiuta la salute mentale, oltre che fisica. Tuttavia, quando un disagio psicologico persiste è importante sapersi rivolgere in maniera tempestiva a un professionista.
Auricolari monitorano il cuore come un ECG
News PresaDegli auricolari sono in grado di tenere sotto controllo la frequenza cardiaca per molte ore, rilevando i cambiamenti in tempo reale. Li hanno sviluppati i ricercatori dell’Imperial College di Londra e i risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista Royal Society Open Science. Il team di studiosi ha dimostrato prestazioni identiche a un elettrocardiogramma convenzionale in due misurazioni su tre.
Il dispositivo indossabile può effettuare la lettura dell’Ecg per tutto il giorno. Sebbene sia più lontano dalla zona del cuore e quindi rilevi un segnale più debole rispetto a un Ecg del torace, ha il vantaggio di essere indossato per ore. Di conseguenza potrebbe intercettare molto più velocemente anomalie del ritmo cardiaco consentendo un intervento più efficace. I disturbi del ritmo cardiaco, che includono il battito cardiaco irregolare, noto come fibrillazione atriale, aumentano il rischio di ictus o arresto cardiaco se non trattati in tempo.
Auricolari che misurano il battito
Gli scienziati hanno testato il dispositivo su dieci persone. Gli auricolari leggevano onde con picchi e depressioni simili all’Ecg tradizionale (che utilizza due elettrodi indossati sul petto), per forma e distanza. Questi parametri possono individuare un battito cardiaco veloce o lento. La lettura sfrutta la dilatazione e la costrizione di piccoli vasi sanguigni all’interno del condotto uditivo mentre il cuore pompa. Tuttavia, l’altezza e la profondità delle onde non erano simili a quelle di un Ecg toracico. Di conseguenza, la lettura potrebbe essere meno accurata. I ricercatori stanno lavorando per rendere il dispositivo più sensibile. Gli auricolari inoltre possono essere utilizzati per il monitoraggio del cervello, al fine di misurare i livelli di sonno e stress.
“I nostri auricolari hanno ottenuto un brevetto negli Stati Uniti in aprile e speriamo che questi dispositivi siano disponibili per l’acquisto, e forse anche per il servizio sanitario nazionale, nel prossimo futuro”, ha affermato Danilo Mandic, autore senior dello studio. Gli auricolari sono collegati a un algoritmo che interpreta le letture dell’Ecg e avvisa in caso di necessità di intervento, in futuro potrebbero anche essere utilizzati per ascoltare musica. Nel frattempo, i ricercatori stanno lavorando per aumentare le prestazioni del software.
Menopausa, il modo giusto di affrontarla
Alimentazione, Sport, Stili di vitaLa menopausa è una fase naturale della vita di ogni donna che può portare a cambiamenti significativi sia fisici che emotivi. Affrontare questo periodo con consapevolezza e strategie adeguate è fondamentale per preservare il benessere generale. Ecco allora alcuni consigli pratici e strategie per affrontare al meglio la menopausa.
Consapevolezza
Prima di affrontare questo periodo della vita, è essenziale comprendere cosa accade nel corpo di una donna durante questo periodo. La menopausa segna la fine del ciclo mestruale, con conseguenti cambiamenti nei livelli di ormoni come estrogeni e progesterone. Questa comprensione può aiutare a prepararsi mentalmente per i cambiamenti e a gestire meglio i sintomi.
Alimentazione e sport
Una dieta equilibrata è fondamentale durante la menopausa. Includere cibi ricchi di calcio, vitamina D e antiossidanti può aiutare a mantenere la salute ossea e ridurre il rischio di problemi cardiaci. Consultare un nutrizionista per un piano alimentare personalizzato può essere un passo importante. Anche l’’esercizio fisico regolare è essenziale, non solo contribuisce al controllo del peso, ma può anche alleviare i sintomi della menopausa, come i disturbi del sonno e l’umore altalenante. Attività come lo yoga, la camminata veloce o l’aerobica leggera sono ottime opzioni da considerare.
Gestire lo stress:
Lo stress può intensificare i sintomi della menopausa. Imparare tecniche di gestione dello stress, come la meditazione o la respirazione profonda, può contribuire a mantenere un equilibrio emotivo durante questo periodo. Visto che la menopausa può essere un momento emotivamente delicato, condividere esperienze con amiche o partecipare a gruppi di supporto può offrire un valido sostegno emotivo. Sentirsi comprese e ascoltate può fare la differenza nella gestione dei cambiamenti legati alla menopausa.
Consultare uno specialista
Il modo migliore per affrontare questo periodo così importante nella vita di ogni donna è quello di partire da una consulenza specialistica, per affrontare i sintomi in modo specifico. La terapia ormonale o altre opzioni possono essere consigliate in base alle esigenze individuali. Affrontare la menopausa richiede un approccio olistico che includa aspetti fisici, emotivi e sociali. Implementando una combinazione di dieta sana, attività fisica, gestione dello stress e supporto sociale, le donne possono vivere la menopausa in modo più consapevole e mantenere un benessere generale.
Stili di vita sani, ecco come migliorare
News PresaPiccole scelte di salute, così si cambiano i propri stili di vita a lungo termine. I consigli per il 2024 arrivano dall’American Medical Association (AMA) che ha stilato una serie di raccomandazioni per incidere concretamente e in positivo sulla salute nell’arco di un anno e, si spera, per il corso della vita.
Gradualità
La prima regola da seguire è quella di un cambiamento nei propri stili di vita che sia graduale, senza eccessi e senza particolari sacrifici. E non deve meravigliare che al primo posto ci sia la lotta alla sedentarietà. Gli adulti dovrebbero svolgere almeno 150 minuti a settimana di attività, mantenendo un’intensità moderata o 75 minuti sempre a settimana di attività ad alta intensità. Ma in questo secondo caso è bene essere già allenati.
A tavola
Impossibile cambiare in meglio la propria salute se non si adotta qualche cambiamento anche nell’alimentazione: è fondamentale dire addio, o almeno ridurre, il consumo di bevande zuccherate e di alimenti trasformati, soprattutto quelli con aggiunta di sodio e zucchero, bevendo più acqua e consumando cibi integrali e nutrienti, tra cui frutta, verdura, cereali integrali, noci e semi, latticini a basso contenuto di grassi, e carni magre e pollame. Importante è poi consumare gli alcolici con moderazione ed eventualmente parlare con il proprio medico del consumo di sigarette normali ed elettroniche e di come smettere.
Screening
Uno dei consigli che arrivano dall’AMA è quello di creare un vero e proprio calendario della salute, mettendo in agenda gli appuntamenti che riguardano agli screening, assicurandosi che tutta la famiglia sia “al passo” con i vaccini durante la stagione dei virus respiratori, incluso quello antinfluenzale annuale e quello aggiornato contro il Covid. Costanti controlli per conoscere e gestire i propri valori di pressione e il rischio di diabete sono essenziali. Non servono enormi sforzi, per cambiare le cose a lungo è meglio procedere a piccoli passi.