Tempo di lettura: 3 minutiAbbattere lo stigma della malattia mentale e favorire la riabilitazione dei pazienti attraverso mostre e laboratori d’arte. Con questo obiettivo nasce il progetto A-head dell’Associazione Angelo Azzurro ONLUS che fa interagire artisti e pazienti. Giovedì 9 novembre, l’associazione apre le porte della sua nuova sede a Roma, per ospitare stabilmente, oltre allo studio dedicato alle visite – psichiatriche, psicoterapiche e a sostegno delle famiglie – questo nuovo progetto. Non solo psicoterapia dunque, ma anche mostre d’arte, incontri musicali e formativi per dare spazio alla creatività, sempre nell’accezione più sana e costruttiva del termine. A-Head, senza perdere il suo carattere itinerante, continua a crescere, strutturando in maniera sempre più profonda il rapporto endemico tra l’Associazione Angelo Azzurro ONLUS, artisti e dj di fama internazionale, da cui prende forma. La natura benefica del progetto, in questa nuova sede, diventa ancora più forte, dal momento che tutte le opere presentate, sia nelle mostre temporanee, che nella collezione permanente della Onlus, sono disponibili per la vendita al pubblico, al fine di acquisire risorse da investire nell’organizzazione di nuovi e più articolati Laboratori.
Lo scopo globale del progetto è quello di aiutare i giovani che hanno attraversato periodi di difficoltà a reintegrarsi a pieno nella società, attraverso l’attività dei Laboratori che determinano il rapido sviluppo di nuove capacità lavorative e creative.
I Laboratori, organizzati dalla Angelo Azzurro Onlus, dal 2009, in collaborazione con diversi artisti, già sostenuti dalla Fondazione Vodafone e dalla Fondazione Nando Peretti, andando oltre il tradizionale percorso terapeutico, permettono agli utenti psichiatrici di sperimentare diverse tecniche artistiche, fotografiche e musicali con ottimi risultati sia da un punto di vista clinico che da un punto di vista sociale.
Nella mostra personale di Tiziano Bellomi (Verona, 1960) a cura di Pietro Gagliardi, dal titolo Bites, l’artista presenta un corpus di opere realizzato appositamente per l’occasione, caratterizzate dal recupero e dall’esaltazione di un gesto atavico, nello stesso tempo estremamente umano e attuale, attraverso cui riflettere ed interpretare il presente, per proiettarsi nel futuro. Energia, forza e meditazione sono i comuni denominatori delle opere esposte, nonché i concetti alla base della nuova ricerca artistica di Tiziano Bellomi. Per usare le parole del curatore, Pietro Gagliardi: “L’artista ha collegato inevitabilmente l’arte alla vita, facendo di essa la linfa che alimenta la struttura dell’opera e viceversa. I suoi “morsi” producono un’iconografia i cui confini sono posti tra il recupero culturale degli impulsi primordiali e la reinvenzione poetica.”
Accanto alla mostra personale di Tiziano Bellomi trovano posto le opere degli artisti che collaborano stabilmente con Angelo Azzurro Onlus: Barbara Salvucci, Giovanni Calemma e Luca Guatelli. Attraverso i loro lavori affrontano tematiche comuni come il rapporto con sé stessi, il superamento dello stigma e della malattia mentale. Barbara Salvucci propone Street of sound un’opera installativa luminosa, interamente prodotta con il sostegno della Onlus Angelo Azzurro. L’elemento grafico, caratteristico nella ricerca dell’artista, viene amplificato dalla luce, acquistando così una valenza quasi ipnotica. Lo spettatore è portato ad immergersi nell’opera, a percorrere con l’immaginazione il percorso disegnato dalla Salvucci. Proprio come indica il titolo, infatti, l’artista rappresenta una strada, intesa come possibilità di trasformazione, cambiamento e, nel contesto specifico, anche come superamento della malattia mentale. Giovanni Calemma, presenta Passages, un progetto fotografico aperto e tutt’ora in fieri, in questa sede rappresentato da sette fotografie, che affrontano in una fluida sequenza il tema del passaggio e del trascorrere del tempo. Paesaggi reali si alternano ad immagini astratte, paesaggi immaginari, creando un percorso emozionale che attraversa vari livelli e andando oltre un univoco concetto di “bellezza”, assume un carattere universale. La prima parte del progetto, di cui fanno parte le immagini qui esposte, è stata realizzata per la casa discografica Ultimae Records (Lyon, Francia) per una raccolta musicale. La natura, intesa nell’accezione più ampia del termine, è al centro di Spring Mood, l’opera di Luca Guatelli, realizzata nel 2015 ed esposta al pubblico per la prima volta in questa occasione. Partendo dalla rielaborazione di un elemento ritrovato, l’artista realizza una riflessione sull’essere umano, caratterizzato da molteplici sfaccettature. Guatelli, assimilando uomo e natura, crea così una sorta di paradosso, per cui mentre gli elementi ambientali, sono ciò che sembrano – un tronco per quanto articolato è sempre un tronco – gli esseri umani sono caratterizzati da un’interiorità ricca di sfaccettature, spesso nascoste all’apparenza. Ed anche se in questo ritratto metaforico non manca una componente autobiografica, la visione dell’artista si fa più ampia e l’io individuale lascia spazio ad un immagine collettiva.
Sino ad oggi, oltre agli artisti, molti creativi, musicisti e liberi professionisti hanno aderito a questa iniziativa, che rimane sempre aperta ad accogliere idee e sviluppare nuove collaborazione con coloro che ne abbracciano lo spirito e la mission.
L’Associazione Socio-Sanitaria Angelo Azzurro Onlus è stata costituita nel 2009 dalle famiglie Calapai e Lo Giudice con lo scopo di sostenere pazienti e familiari in condizione di disagio fisico, psichico e sociale di tutte le età. In particolare l’Associazione si occupa di sviluppare progetti riabilitativi individualizzati volti al recupero della massima autonomia da parte dei pazienti, alla riduzione della dipendenza istituzionale e alla lotta contro lo stigma della malattia mentale.
Negli anni l’Associazione “Angelo Azzurro” ONLUS ha ricevuto il sostegno economico da Privati con erogazioni liberali, da Fondazioni, come la Fondazione Vodafone Italia e La Fondazione Nando ed Elsa Peretti, e dal 5×1000.
Inoltre l’associazione sostiene in maniera attiva l’arte contemporanea e gli artisti che collaborano ai laboratori, rendendo possibile la realizzazione dei loro progetti artistici.
Vittorio Andreoli e il viaggio per la comprensione del dolore
Psicologia«Di fronte al male, che ha la stessa radice semantica di malattia, le persone che si occupano di salute pensano subito al sintomo e seguono un percorso tracciato dalla propria specializzazione che è, e deve essere, scientifico. Ma è necessario non dimenticare, assieme agli imperativi dei riferimenti operativi sanitari, che sempre la malattia è prima di tutto dolore, sofferenza e che se il sintomo porta all’organo, che è un “frammento” del corpo, il dolore riguarda l’uomo tutto intero».
Il professor Vittorio Andreoli
E’ un invito alla riflessione quello di Vittorino Andreoli, psichiatra, scrittore e già direttore del dipartimento di Psichiatria di Verona. Il dolore dell’anima, del resto, è forse quanto di più lacerante possa esserci. E spesso altrettanto lacerante è, per chi lo prova, non riuscire a trasferire la propria sofferenza.
Tra corpo e anima
L’occasione imperdibile, e aperta a tutti, di ascoltare Vittorino Andreoli arriva con l’appuntamento «capire il dolore», in programma per martedì 14 novembre, dalle 14.30 alle 17.30, nell’Aula Magna Gaetano Salvatore del Policlinico Federico II. L’appuntamento si prefigura di declinare il dolore nelle sue molteplici accezioni, sia dal punto di vista fisico sia sotto il profilo psicologico. Insomma, come da tradizione, anche quest’anno l’Ufficio formazione unico della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II, propone un grande evento culturale nell’ambito del piano formativo aziendale. L’obiettivo dell’incontro con Vittorino Andreoli è affrontare con consapevolezza la sofferenza e il dolore che pazienti e professionisti della salute incontrano e sperimentano durante i percorsi di cura.
Parte del tutto
«Il senso del dolore esistenziale – anticipa Andreoli – va distinto nettamente dal dolore fisico che ha una sede somatica e che possiamo controllare oggi con molecole efficaci. Il dolore dell’uomo segna la tragicità del male, l’incertezza, il limite. E il sanitario deve poter avvertire questo dolore per comprenderlo, per accettarlo, per condividerlo. E se ciò accade, nel momento in cui entra in relazione con il paziente avverte subito il senso dell’umano della propria professione. Non è questa né teoria né tanto meno filosofia, ma il risultato degli studi che hanno dimostrato che l’affettività e i vissuti condizionano notevolmente i risultati degli interventi sanitari. E il dolore esistenziale, che porta facilmente a sentire vacillare la stima di sé, ne fa parte». L’incontro è organizzato con il patrocinio morale della Società Italiana di Pedagogia Medica (SIPeM) e sarà moderato da Cesare Formisano, responsabile del PI di Trattamento integrato dei Tumori del Colon-Retto dell’Azienda e da Paolo Valerio, responsabile della UOC di Psicologia. Interverranno anche Giuseppe Servillo, responsabile dell’UOC di Anestesia Generale, Marco Sarno, Medico in Formazione della Scuola di Specializzazione in Pediatria e Isabella Continisio dell’Ufficio Formazione Unico, coordinatore scientifico dell’evento.
Siglata Carta italiana sul diabete urbano. Giornata mondiale 2017
Prevenzione“Per la prima volta viene firmata un’alleanza che mette insieme amministratori, mondo medico e della ricerca sul tema importante della lotta al diabete. Un’alleanza concreta su un’azione comune da applicare nei prossimi mesi e che, soprattutto, verrà portata all’attenzione del governo nazionale e di quello europeo. Grazie a questa best practice, l’Italia si candida a diventare il primo Paese europeo impegnato contro il diabete partendo proprio dai Comuni”. Lo ha sottolineato il vicepresidente dell’Anci e sindaco di Valdengo Roberto Pella. L’esponente dell’associazione dei comuni è intervenuto ieri mattina alla presentazione della Carta italiana sul diabete urbano, che è stata sottoscritta da Health city institute, gruppo di lavoro sull’Urban health di Anci, Istituto superiore di sanità di Anci, Istituto superiore di sanità , le società scientifiche della diabetologia (Amd-Associazione medici diabetologi e Sid-Societa’ italiana di diabetologia) e della medicina generale (Simg-Società italiana di medicina generale) e Cittadinanzattiva.
Il documento “Italian urban diabetes charter”, siglato in occasione della giornata mondiale del diabete 2017, si propone di delineare i dieci punti chiave per guidare le amministrazioni locali, di concerto con le istituzioni sanitarie, scientifiche e accademiche, nel promuovere strategie per migliorare l’informazione, la rete assistenziale, la prevenzione e la cura delle persone con diabete di tipo 2, limitando i costi sociali dovuti alle complicanze e alla mortalità.
“La vivibilità del pianeta è la più straordinaria delle sfide. E questa sfida si vince certamente con i grandi accordi mondiali ma anche – ha ribadito Pella – con tutte quelle iniziative che migliorano la qualità del nostro ambiente e dunque la vita quotidiana dei cittadini. La salute dei cittadini è una delle priorità dell’azione dei sindaci italiani e oggi gli amministratori locali sono chiamati a progettare soluzioni per migliorare i determinanti della salute nei contesti urbani e consentire ai cittadini di oggi e alle generazioni future”, ha concluso il coordinatore del gruppo di lavoro Anci sullo Urban health. La carta italiana sul diabete urbano va in questo senso.
promuoviamo salute
Avverbi “veramente” e “incredibilmente” sono ‘spie’ dello stress
PsicologiaLe parole sono importanti, diceva Nanni Moretti. E in effetti, secondo una ricerca americana, le parole possono ’misurare’ anche il grado di stress di una persona. In altri termini, il proprio modo di esprimersi verbalmente, può denotare un malessere.
In particolare, quando si è stressati o tesi si tende a parlare meno e ad usare più avverbi. I più utilizzati in questi casi, sono: ‘veramente’ e ‘incredibilmente’.
Questi avverbi hanno la funzione di aiutare a gestire lo stress agendo come ‘intensificatori emotivi’ che evidenziano un più elevato stato di eccitazione.
Un’altra tendenza è quella di usare meno pronomi plurali come “loro”, segno che si è più focalizzati su se stessi.
A suggerire questa tesi è una ricerca dell’Università della California e di quella dell’Arizona, pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences. Gli studiosi hanno preso in esame 143 persone adulte a cui è stato chiesto di indossare dei registratori, che sono stati accesi ogni due minuti per due giorni, raccogliendo complessivamente 22.627 brevi clip audio in tutto.
Successivamente i ricercatori hanno esaminato le registrazioni, focalizzando l’attenzione in particolare su pronomi e aggettivi. “Di per se’ non hanno particolare significato, ma aiutano a chiarire cosa sta succedendo a chi parla”, spiega il professor Matthias Mehl, coautore dello studio.
Infine il team ha confrontato il linguaggio utilizzato da ogni volontario con l’espressione di 50 geni notoriamente legati ad elevati livelli di stress, scoprendo che l’uso di alcune parole può prevedere cambiamenti legati allo stress sul Dna.
Promuoviamo salute
Malattie renali e cardiovascolari, Campania maglia nera
News Presa, PrevenzioneItaliani sempre più in sovrappeso, soprattutto al Sud. L’obesità nelle regioni meridionali ha un tasso molto più elevato (28,7%) rispetto a quelle del nord (19,3%). Beffa per la Sicilia che dopo la Campania è la regione in cui c’è il più alto livello di mortalità per malattie cardiovascolari. Il dato, estremamente preoccupante, si aggiunge all’allarme dei nefrologi sulla prevalenza delle malattie renali croniche, anche in questo caso in forte aumento. Tra i fattori di rischio continuano ad esserci quelli ben noti, come il fumo, l’obesità, il diabete. Eppure, nonostante i continui allarmi dei medici, sono pochi i cittadini che scelgono di affrontar di petto il problema e fare prevenzione.
Shopping e salute
Per cercare di contribuire al benessere della popolazione, e magari intercettare qualche caso in tempi brevi, domani (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19) la NephroCare scende in campo con una giornata di visite mediche gratuite al centro commerciale Ipercoop – Quarto Nuovo. L’obiettivo, come detto, è quello di scovare in maniera precoce le malattie renali e cardiovascolari, permettendo a chi ne soffre (spesso in maniera inconsapevole) di iniziare per tempo un adeguato percorso di cura. La decisione di portare avanti questa campagna di prevenzione nasce dai dati che arrivano dal territorio, che parlano di un aumento costante della prevalenza delle malattie croniche, in particolare delle malattie renali croniche e cardiovascolari.
Fattori di rischio
I nemici dai quali mettersi al sicuro sono l’ipertensione, il sovraccarico dei fluidi, il fumo, il diabete e l’obesità correlata allo stile di vita. Fattori che, purtroppo, in Campania sono spesso riscontrabili anche nei giovanissimi. E solo la diagnosi precoce di questi fattori può prevenire le complicanze correlate. «La Bioimpedenziometria, che analizza la composizione corporea, consente di valutare facilmente e con un metodo non invasivo il sovraccarico dei fluidi che spesso è uno dei fattori causali dell’ipertensione», spiega la dottoressa Annalisa Ciotola, specialista in nefrologia e direttore del Centro NephroCare di Quarto. «Il test è semplice e unito alla misurazione della pressione arteriosa, del peso, dell’altezza, della circonferenza addominale e alla valutazione del Body Mass Index (BMI) consente di individuare precocemente i soggetti a rischio, evitando il fenomeno del “late referral”».
Diagnosi precoce
I vantaggi dell’individuazione precoce dei soggetti a rischio sono noti da tempo. «Riuscire a iniziare precocemente un percorso terapeutico – chiarisce Attilio Di Benedetto, direttore medico per l’Italia della NephroCare e coordinatore del progetto – è un bene per la salute e un risparmio per il sistema sanitario pubblico. In questo modo si riducono infatti i ricoveri ospedalieri d’emergenza. L’informazione capillare dei fattori di rischio della malattia cardiovascolare e della malattia renale cronica, da parte del Nefrologo a tutti i cittadini delle diverse classi di età, spesso “solo apparentemente sani”, è fondamentale per la riduzione dell’incidenza e prevalenza di queste due patologie strettamente correlate tra loro».
Per effettuare la visita basta prenotarsi gratuitamente (al solo costo della telefonata secondo proprio il piano tariffario) al numero 331 3959 027.
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Oms. Stop antibiotici su animali sani, per fermare antibioticoresistenza nell’uomo
PrevenzioneFermare l’uso di antibiotici negli animali d’allevamento sani, al fine di prevenire il grave fenomeno dell’antibioticoresistenza nell’uomo. La raccomandazione, indirizzata ad allevatori ed industrie alimentari, arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha pubblicato delle Linee guida. L’Oms vuole fermare l’uso abituale degli antibiotici negli animali sani. Lo scopo, spiega l’Organizzazione mondiale della sanità, è preservare l’efficacia degli antibiotici, importanti nella medicina per la salute umana, proprio attraverso la riduzione del loro non necessario uso negli animali. Secondo i dati, in alcuni paesi, circa l’80% del consumo totale di antibiotici importanti per uso medico avviene nel settore animale, in particolare per agevolare la crescita di animali già in buono stato di salute.
Gli animali sani, sottolinea l’organizzazione, “dovrebbero ricevere antibiotici per la prevenzione di malattie solo nel caso in cui la patologia sia stata diagnosticata in altri animali dello stesso gregge, mandria o popolazione di pesci”.
Non solo, gli antibiotici usati per gli animali dovrebbero essere selezionati tra quelli che l’Oms ha classificato essere “meno importanti per la salute umana” e non tra quelli classificati come di “alta priorità”, poichè questi rappresentano spesso l’ultima linea o uno dei pochi trattamenti utilizzabili per curare infezioni batteriche gravi nell’uomo.
A livello scientifico, rileva l’Oms, è dimostrato che “l’eccessivo uso di antibiotici negli animali può contribuire all’emergenza dell’antibioticoresistenza”. Tuttavia, “la quantità di antibiotici usata negli animali sta continuando a crescere nel mondo, guidata da una crescente domanda di cibo di origine animale spesso prodotto attraverso allevamenti intensivi”. Una revisione pubblicata oggi sulla rivista The Lancet Planetary Health, dimostra che proprio gli interventi di restrizione dell’uso di antibiotici negli animali destinati alla produzione di cibo ha ridotto del 39%, in questi animali, i batteri resistenti agli antibiotici.
“La mancanza di antibiotici efficaci è una minaccia alla sicurezza altrettanto grave di una epidemia improvvisa e mortale”, ha avvertito il direttore generale dell’Oms Tedros Ghebreyesus. Per questo, ha affermato, “un’azione forte in tutti i settori è vitale se vogliamo invertire il trend dell’antobioticoresistenza e mantenere il mondo sicuro”.
Dal 2006 l’Unione europea ha bandito l’uso degli antibiotici per promuovere la crescita animale ed esistono altre opzioni efficaci nella prevenzione delle malattie negli animali, a partire da migliori condizioni igieniche ed un migliore uso delle vaccinazioni.
Vaccino gratuito, non solo anti influenzale, per gli over 65
AnzianiA partire da quest’anno, oltre al vaccino anti influenzale, quello anti-pneumococco è gratuito per gli over 65. La novità, prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017 -2019 e inserita nei nuovi Livelli essenziali di assistenza, è stata introdotta per arginare il rischio di contrarre malattie da pneumococco, un batterio potenzialmente pericoloso e letale per l’uomo e che nella popolazione anziana provoca le polmoniti. Eppure la percezione dei rischi è ancora scarsa: solo un anziano su tre sa che di polmonite si può morire. Per questo motivo, l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo HappyAgeing con la nuova campagna “Io ci vado” e il claim “ll vaccino Ti spetta. Tu che aspetti?” esorta i nati nel 1952 e tutti gli anziani a far proprie queste conquiste di prevenzione, compiendo un importante gesto in difesa della propria salute.
A fotografare la situazione, una ricerca quantitativa condotta da AstraRicerche nel mese di settembre su un campione di oltre mille italiani: nonostante rispetto a due anni fa siano aumentate sia la conoscenza del vaccino contro la polmonite (+12,8%, +19% negli over60) sia il numero di persone che dichiarano di essere vaccinate contro la polmonite (+4,8%) gli anziani (la ricerca è sugli over 60) si sentono sempre meno a rischio, tanto che solo 1 su 10 ha la percezione di poter contrarre personalmente la malattia. Inoltre, rimangono alcuni falsi miti sulle modalità di prevenzione: per 4 persone su 5 è sufficiente mantenersi genericamente in buona salute, per 1 su 3 lavarsi le mani. Solo 1 intervistato su 3 pensa che la prevenzione della polmonite passi attraverso la vaccinazione.
“Ogni anno, in Italia, sono migliaia i decessi e i ricoveri ospedalieri per complicanze derivate da malattie evitabili grazie a un vaccino come polmoniti batteriche, influenza o herpes zoster, quasi tutti anziani – ha voluto ricordare Michele Conversano, presidente di HappyAgeing in occasione del lancio della campagna – In particolare, la polmonite è ancora la prima causa di morte per malattie infettive nei Paesi occidentali. Se si abbinasse il vaccino anti influenzale al vaccino anti pneumococco, si potrebbe arrivare a ridurre il numero di decessi fino anche del 60%. Far conoscere questo diritto ed esigerlo in tutta Italia è un dovere civile verso sé e verso la collettività”.
promuoviamo salute
La Dieta Mediterranea diventa materia d’esame
News PresaLa Dieta Mediterranea diventa materia di studio alle università grazie ad un’iniziativa che vede Napoli come grande protagonista. E’ proprio nel capoluogo partenopeo che giovedì 16 novembre verranno siglati due accordi: uno con l’Università di Siena e l’altro con l’università dell’Aquila, per sviluppare attività di formazione enogastronomica ,divulgazione e ricerca scientifica sulla Dieta Mediterranea.
Accademia MedEATerranea,
Punto di partenza di questo nuovo progetto è l’Accademia MedEATerranea, dove nella stessa mattinata verrà presentato un master molto speciale, il Master in Food Retail Management sviluppato in partnership con il Dipartimento di Economia, Management e Istituzioni dell’Università Federico II di Napoli. «Si tratta – ha spiegato il Presidente dell’Accademia, Massimiliano Quintiliani – di due protocolli d’intesa per attività di Divulgazione e Comunicazione Scientifica firmati da Medeaterranea rispettivamente, con il Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia dell’Università di Siena e con il Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università dell’Aquila e dell’avvio di un Master di Alta Formazione destinato ai futuri manager della ristorazione». I protocolli saranno firmati alla presenza del professor Antonio Giordano Direttore Scientifico dell’Accademia Medeaterranea e guida dello Sbarro Health Research Organization presso la Temple University di Philadelphia. A siglarli saranno il Professor Giuseppe Campiani per l’Università degli Studi di Siena e la Professoressa Annamaria Cimini per l’Univeristà dell’Aquila e da Massimiliano Quintiliani per Medeaterranea. Il Master sarà invece presentato dalla Professoressa Adele Caldarelli, Direttore del Demi (Dipartimento Economia, Management e Istituzioni dell’Ateneo Federiciano).
Segreti si salute
Tra i tantissimi vantaggi della Dieta Mediterranea c’è un dato che non tutti conoscono ma che è veramente sorprendente. In termini numerici la Dieta Mediterranea fa almeno la stessa cosa di quanto faccia una terapia con statine, i farmaci universalmente riconosciuti e utilizzati per ridurre gli eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio. M quali sono i benefici che gli studiosi hanno meticolosamente catalogato? Minore necessità di pillole per la glicemia, miglioramento della salute vascolare della carotide, e maggiore probabilità di remissione del diabete, questi in sintesi gli effetti della Dieta Mediterranea a confronto con una dieta a basso tenore di lipidi. Inoltre, la scienza dimostra sempre più che non solo l’obesità, ma tanti problemi di salute si combattono a tavola, attraverso un’alimentazione sana e corretta, e i pediatri avvertono che la dieta giusta va insegnata ai bambini sin da piccolissimi. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento di malattie infiammatorie croniche quali diabete, arteriosclerosi, asma, epatopatie croniche, malattie autoimmuni, malattie degenerative e malattie croniche intestinali. Diversi studi hanno associato l’aumento di disordini infiammatori cronici con la diffusione della “dieta occidentale” caratterizzata da consumo di carne rossa, zuccheri, grassi, cereali raffinati e da scarsa assunzione di cereali, frutta e pesce. In questo senso la Dieta Mediterranea può essere considerata un po’ come una “terapia”, uno dei pochi elisir di lunga vita che realmente funziona.
La medicina narrativa e l’umanizzazione delle cure
News PresaIl progresso della medicina rende sempre più efficaci le terapie ma sta inesorabilmente modificando il rapporto tra medici, operatori sanitari e paziente. Oggi si tende a fotografare ogni caso attraverso analisi, dati e parametri e l’ammalato è una figura sempre più astratta, che ha sempre meno possibilità di “parlare” e farsi “ascoltare”. Per parlare di come arginare questa deriva aggravata dalla mancanza di comunicazione tra operatori sanitari e pazienti, venerdì 10 novembre a Napoli ci sarà il primo Workshop dal titolo «L’Ematologia, l’Oncologia e la Medicina del Dolore tra umanizzazione delle cure e Precision Medicine». Si inizia alle 11 nella Sala Convegni della Croce Rossa Italiana con l’obiettivo di trasmettere a medici, infermieri, pazienti e caregivers il concetto di una medicina che rimetta “al centro” il paziente in quanto persona da ascoltare, perché attraverso le sue storie può dare un grande aiuto ai sanitari che devono curarlo. Si punta, insomma, al miglioramento della comunicazione tra tutte le figure che oltre al medico sono coinvolte nel processo di cura: dagli infermieri, che rivestono un ruolo cardine come punto di collegamento tra il paziente, il medico, il reparto e l’intero sistema di riferimento a tutti gli attori del sistema salute, compresi i “caregivers” che ruotano intorno all’ammalato.
Psicologia
Tra le metodiche volte a migliorare la comunicazione in campo medico spesso sono utilizzate anche la programmazione neurolinguistica o pnl e la mindfulness, che è una particolare tecnica psicologica di meditazione. Ma in occasione dell’incontro napoletano particolare attenzione sarà riservata alla Medicina Narrativa: «Con questo termine – spiega Beniamino Casale – intendiamo una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione infatti permette di acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista, migliorando la partecipazione del paziente. Inoltre la Medicina Narrativa si integra con l’Evidence-Based Medicine (EBM) perché personalizza il percorso di cura rimanendo in linea con le indicazioni di quest’ultima: ma la pluralità delle prospettive rende le decisioni più complete e appropriate. Le Medical Humanities, con il loro approccio multidisciplinare intendono fornire alla medicina e a tutti i soggetti coinvolti gli strumenti necessari per comprendere le malattie e la salute in un contesto sociale e culturale più esteso, al fine di favorire una maggiore comprensione empatica di sé, dell’altro e del processo terapeutico».
Risultati concreti
Ma per ottenere risultati soddisfacenti non basta un singolo incontro. Per raggiungere questi obiettivi occorre sviluppare una competenza relazionale che oggi ancora non rientra nella preparazione accademica dei medici e degli operatori sanitari ma è affidata alle sole capacità personali. Questo convegno vuole rappresentare un primo approccio per favorire una integrazione tra Medicina Narrativa e Precision Medicine, al fine di realizzare una autentica medicina centrata sul paziente. Il workshop sarà articolato in due sessioni, quella del mattino sarà incentrata sulla parte scientifica mentre la sessione pomeridiana riguarderà la comunicazione. L’introduzione ai lavori sarà a cura di Beniamino Casale, responsabile scientifico convegno, che spiegherà gli obiettivi del corso. Nella prima sessione i saluti iniziali saranno di Marcello Gentile, Primario Urologia Casa di Cura Santa Rita di Avellino; Paolo Monorchio, presidente Croce Rossa Italiana comitato Napoli e provincia; Alfonso Papa, direttore U.O.S.D. Terapia antalgica A.O. Dei Colli. La sessione pomeridiana sarà introdotta dai saluti di Antonio Corcione, Responsabile Regionale Trapianti e Direttore Dipartimento Area Critica A.O. dei Colli; Giacomo Cartenì, Direttore U.O.C. Oncologia Medica A.O.R.N. A. Cardarelli; Giorgio Iaconetta, Direttore Cattedra e Clinica Neurochirurgica A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona; Francovito Piantedosi, Direttore U.O.S.D. DH pneumologico A.O. dei Colli.
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Artisti contro stigma della malattia mentale. Angelo Azzurro ONLUS apre le sue porte
Associazioni pazientiAbbattere lo stigma della malattia mentale e favorire la riabilitazione dei pazienti attraverso mostre e laboratori d’arte. Con questo obiettivo nasce il progetto A-head dell’Associazione Angelo Azzurro ONLUS che fa interagire artisti e pazienti. Giovedì 9 novembre, l’associazione apre le porte della sua nuova sede a Roma, per ospitare stabilmente, oltre allo studio dedicato alle visite – psichiatriche, psicoterapiche e a sostegno delle famiglie – questo nuovo progetto. Non solo psicoterapia dunque, ma anche mostre d’arte, incontri musicali e formativi per dare spazio alla creatività, sempre nell’accezione più sana e costruttiva del termine. A-Head, senza perdere il suo carattere itinerante, continua a crescere, strutturando in maniera sempre più profonda il rapporto endemico tra l’Associazione Angelo Azzurro ONLUS, artisti e dj di fama internazionale, da cui prende forma. La natura benefica del progetto, in questa nuova sede, diventa ancora più forte, dal momento che tutte le opere presentate, sia nelle mostre temporanee, che nella collezione permanente della Onlus, sono disponibili per la vendita al pubblico, al fine di acquisire risorse da investire nell’organizzazione di nuovi e più articolati Laboratori.
Lo scopo globale del progetto è quello di aiutare i giovani che hanno attraversato periodi di difficoltà a reintegrarsi a pieno nella società, attraverso l’attività dei Laboratori che determinano il rapido sviluppo di nuove capacità lavorative e creative.
I Laboratori, organizzati dalla Angelo Azzurro Onlus, dal 2009, in collaborazione con diversi artisti, già sostenuti dalla Fondazione Vodafone e dalla Fondazione Nando Peretti, andando oltre il tradizionale percorso terapeutico, permettono agli utenti psichiatrici di sperimentare diverse tecniche artistiche, fotografiche e musicali con ottimi risultati sia da un punto di vista clinico che da un punto di vista sociale.
Nella mostra personale di Tiziano Bellomi (Verona, 1960) a cura di Pietro Gagliardi, dal titolo Bites, l’artista presenta un corpus di opere realizzato appositamente per l’occasione, caratterizzate dal recupero e dall’esaltazione di un gesto atavico, nello stesso tempo estremamente umano e attuale, attraverso cui riflettere ed interpretare il presente, per proiettarsi nel futuro. Energia, forza e meditazione sono i comuni denominatori delle opere esposte, nonché i concetti alla base della nuova ricerca artistica di Tiziano Bellomi. Per usare le parole del curatore, Pietro Gagliardi: “L’artista ha collegato inevitabilmente l’arte alla vita, facendo di essa la linfa che alimenta la struttura dell’opera e viceversa. I suoi “morsi” producono un’iconografia i cui confini sono posti tra il recupero culturale degli impulsi primordiali e la reinvenzione poetica.”
Accanto alla mostra personale di Tiziano Bellomi trovano posto le opere degli artisti che collaborano stabilmente con Angelo Azzurro Onlus: Barbara Salvucci, Giovanni Calemma e Luca Guatelli. Attraverso i loro lavori affrontano tematiche comuni come il rapporto con sé stessi, il superamento dello stigma e della malattia mentale. Barbara Salvucci propone Street of sound un’opera installativa luminosa, interamente prodotta con il sostegno della Onlus Angelo Azzurro. L’elemento grafico, caratteristico nella ricerca dell’artista, viene amplificato dalla luce, acquistando così una valenza quasi ipnotica. Lo spettatore è portato ad immergersi nell’opera, a percorrere con l’immaginazione il percorso disegnato dalla Salvucci. Proprio come indica il titolo, infatti, l’artista rappresenta una strada, intesa come possibilità di trasformazione, cambiamento e, nel contesto specifico, anche come superamento della malattia mentale. Giovanni Calemma, presenta Passages, un progetto fotografico aperto e tutt’ora in fieri, in questa sede rappresentato da sette fotografie, che affrontano in una fluida sequenza il tema del passaggio e del trascorrere del tempo. Paesaggi reali si alternano ad immagini astratte, paesaggi immaginari, creando un percorso emozionale che attraversa vari livelli e andando oltre un univoco concetto di “bellezza”, assume un carattere universale. La prima parte del progetto, di cui fanno parte le immagini qui esposte, è stata realizzata per la casa discografica Ultimae Records (Lyon, Francia) per una raccolta musicale. La natura, intesa nell’accezione più ampia del termine, è al centro di Spring Mood, l’opera di Luca Guatelli, realizzata nel 2015 ed esposta al pubblico per la prima volta in questa occasione. Partendo dalla rielaborazione di un elemento ritrovato, l’artista realizza una riflessione sull’essere umano, caratterizzato da molteplici sfaccettature. Guatelli, assimilando uomo e natura, crea così una sorta di paradosso, per cui mentre gli elementi ambientali, sono ciò che sembrano – un tronco per quanto articolato è sempre un tronco – gli esseri umani sono caratterizzati da un’interiorità ricca di sfaccettature, spesso nascoste all’apparenza. Ed anche se in questo ritratto metaforico non manca una componente autobiografica, la visione dell’artista si fa più ampia e l’io individuale lascia spazio ad un immagine collettiva.
Sino ad oggi, oltre agli artisti, molti creativi, musicisti e liberi professionisti hanno aderito a questa iniziativa, che rimane sempre aperta ad accogliere idee e sviluppare nuove collaborazione con coloro che ne abbracciano lo spirito e la mission.
L’Associazione Socio-Sanitaria Angelo Azzurro Onlus è stata costituita nel 2009 dalle famiglie Calapai e Lo Giudice con lo scopo di sostenere pazienti e familiari in condizione di disagio fisico, psichico e sociale di tutte le età. In particolare l’Associazione si occupa di sviluppare progetti riabilitativi individualizzati volti al recupero della massima autonomia da parte dei pazienti, alla riduzione della dipendenza istituzionale e alla lotta contro lo stigma della malattia mentale.
Negli anni l’Associazione “Angelo Azzurro” ONLUS ha ricevuto il sostegno economico da Privati con erogazioni liberali, da Fondazioni, come la Fondazione Vodafone Italia e La Fondazione Nando ed Elsa Peretti, e dal 5×1000.
Inoltre l’associazione sostiene in maniera attiva l’arte contemporanea e gli artisti che collaborano ai laboratori, rendendo possibile la realizzazione dei loro progetti artistici.
Vaccini, pediatri e medici di famiglia: intervenga la Lorenzin
News PresaSe qualcuno credeva che le polemiche tra medici e Comune sui vaccini fossero destinate ad esaurirsi presto di certo si sbagliava. Non solo il “clima” resta caldo, ma addirittura vede nuovi protagonisti e nuovi incredibili sviluppi. La voce, anzi le voci, che si aggiungono al coro degli indignati sono quelle di Antonio D’Avino (segretario provinciale Fimp Napoli), Luigi Sparano e Corrado Calamaro (rispettivamente segretario provinciale e segretario amministrativo Fimmg Napoli). Questo significa che a far sentire la propria voce sono ora anche i pediatri di libera scelta e i medici di medicina generale.
Sconcerto
«Ciò che sta accadendo a Napoli e in provincia è gravissimo», dicono i una nota congiunta. «Non bastasse la decisione del Comune di Napoli di patrocinare un appuntamento dichiaratamente “no vax”, ora scopriamo che la stesso sostegno è stato assicurato dal Comune di Torre Annunziata. Decisioni farneticanti da parte di primi cittadini che invece avrebbero il dovere di garantire la salute della popolazione, tramite una corretta informazione, ma innanzitutto attraverso il rispetto e l’applicazione di leggi dello Stato, quali la Legge 119/2017». Come detto queste voci si aggiungono a quella del Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli Silvestro Scotti. La decisione di stigmatizzare le scelte delle Amministrazioni comunali arriva dopo le polemiche che hanno visto contrapporsi il Comune di Napoli e l’Ordine dei Medici di Napoli, quest’ultimo costretto penosamente per voce di Silvestro Scotti a redarguire quanti hanno deciso di offrire il proprio sostegno ad una manifestazione che di scientifico non può avere nulla, e che invece rischia di avere gravissime ripercussioni sulla decisione dei cittadini di ricorrere o meno ai vaccini.
Patrocini ai “no vax”
«Per mercoledì 15, si annuncia un altro convegno sostenuto da un’Amministrazione comunale», dicono i medici e i pediatri «sempre con la partecipazione di Dario Miedico, raggiunto da un provvedimento di radiazione dall’albo, e anche con tanto di testimonianza sul “danno vaccinale”. Vorremmo ricordare a chi ha parlato di libertà di “informazione e di giusto approfondimento”, che nessuno si è mai opposto all’organizzazione di dibattiti.
Vaccini, la locandina di un nuovo appuntamento no vax
Tuttavia, “concedere il patrocinio” è cosa ben diversa. “Patrocinare”, non dovremmo essere noi a spiegarlo, significa “sostenere”. Sostenere iniziative che si preannunciano dichiaratamente “contro i vaccini” è pericoloso, grave ed in contrapposizione con le norme nazionali. Speriamo che le amministrazioni comunali coinvolte decidano di fare un deciso passo indietro e auspichiamo che in questa vicenda il ministro Beatrice Lorenzin faccia sentire presto la propria voce».