Tempo di lettura: 2 minutiRidere fa bene alla salute, lo sanno bene gli organizzatori della rassegna #nonsolomedicina, ciclo di eventi promosso dalla Scuola di Medicina e Chirurgia e dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II. Per il prossimo appuntamento, domani giovedì 7 dicembre, a partire dalle ore 15.00, nell’Aula Magna “Gaetano Salvatore”, l’ospite d’eccezione sarà l’attore e regista Maurizio Casagrande, che incontrerà studenti, docenti e professionisti della salute. Cinema, teatro e letteratura fondano gran parte del loro successo sulla capacità di regalare momenti di spensieratezza e felicità a chi deve affrontare, quotidianamente, le dure battaglie della vita. Sebbene Umberto Eco ci ricordi che Kant, Hegel, Baudelaire, Freud, Pirandello hanno cercato, invano, di spiegare come nasce il motto di spirito, è innegabile che il riso abbia una valenza terapeutica. Ridere fa bene alla salute, insomma. Non è un caso dunque che nell’ambito della rassegna #nonsolomedicina siano ospitati periodicamente, accanto a personalità della scienza, della cultura, dello sport, anche attori comici di successo nel panorama nazionale, come Vincenzo Salemme ed Alessandro Siani, protagonisti di precedenti appuntamenti.
Partenopeo doc
Maurizio Casagrande è uno di quei volti che si lega indissolubilmente al cinema partenopeo e italiano, interprete di tante commedie all’italiana, regista dei fortunati “Una donna per la vita” e “Babbo Natale non viene da nord”, è anche quello che si dice un “figlio d’arte”. L’attore si racconterà partendo dai suoi studi al Conservatorio in piano e contrabasso fino alla scelta, quasi casuale, di diventare attore, intervistato da Ignazio Senatore, psichiatra e critico cinematografico. Ad introdurre l’incontro, il Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, Luigi Califano e il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Vincenzo Viggiani. «Siamo lieti di ospitare un grande protagonista della tradizione artistica teatrale e cinematografica partenopea. Sulla scia dei precedenti appuntamenti con gli attori Alessandro Siani e Vincenzo Salemme, #nonsolomedicina prosegue il calendario di incontri dedicati a regalare momenti di evasione e a sottolineare il valore della comicità, elemento utile a qualunque percorso di cura e guarigione», spiega Luigi Califano. Del resto, come spiega Vincenzo Viggiani, dg dell’azienda universitaria: «Il sorriso è un potente strumento di comunicazione ed è fondamentale nella fase di accoglienza dei pazienti e durante tutto il percorso assistenziale. Gli incontri di #nonsolomedicina sono utili a riflettere, a confrontarsi, ma anche a riconquistare una sana leggerezza da condividere tra professionisti della salute e pazienti».
Tante stelle
Un ciclo sempre più ricco quello di #nonsolomedicina che, dopo gli incontri con gli scrittori Maurizio De Giovanni ed Erri De Luca, con il musicista Edoardo Bennato, con gli attori Vincenzo Salemme e Alessandro Siani ed i medici Gennaro Rispoli, Gino Strada e Pietro Bartolo, conferma la validità di un progetto aggregante per gli studenti e i docenti della Scuola di Medicina e Chirurgia e per i professionisti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e rappresenta un percorso divulgativo, aperto sempre a tutti i cittadini interessati.
Un compagno è malato di tumore e tutta la classe si vaccina per proteggerlo
News PresaClasse si vaccina per proteggerlo
È successo nel liceo linguistico Amaldi di Novi Ligure. Un compagno di scuola si trova a combattere una battaglia difficile e i compagni scelgono di stare al suo fianco, vaccinandosi tutti per proteggerlo.
Il loro è un gesto di affetto per farsi sentire vicini: hanno scelto di vaccinarsi contro l’influenza per proteggere il compagno che sta lottando contro un tumore: un gesto per il quale arriva anche il plauso del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “Desidero fare i miei più sinceri complimenti agli studenti della classe V E del Liceo linguistico Amaldi di Novi Ligure, che per proteggere dal virus dell’influenza un loro compagno, che sta lottando contro un tumore, si sono tutti vaccinati – scrive il ministro su Facebook -. Stamattina ho parlato con il preside e la docente che ha sensibilizzato i ragazzi sull’importanza del concetto di immunità di gregge. È una storia esemplare, bellissima, di senso civico e generosità che parte dai giovani”.
La ministra Beatrice Lorenzin ha detto che in periodo di fake news sul tema è una grande lezione per tutti quanti.
“È raro infatti – aggiunge Lorenzin – vedere ragazzi di 18 anni che chiedono di vaccinarsi contro l’influenza e soprattutto in un periodo come questo dove questa forma di prevenzione viene messa in discussione da sospetti immotivati e fake news che viaggiano sul web. Tutto ciò evidenzia come quando in gioco ci sia la salute di una persona cara ogni dubbio scompare. Oggi da questi studenti abbiamo tutti ricevuto una grande lezione”.
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Natale a tavola con chef Defila
Alimentazione, PartnerTorna il consueto appuntamento con la Salute e la Prevenzione, anche questo sabato (alle 11 circa) Good Morning Kiss Kiss propone una pillola di salute in collaborazione con il network editoriale PreSa. Si parlerà stavolta di alimentazione e di feste natalizie, con la partecipazione di un ospite d’eccezione: lo chef Umberto Defila, diplomato all’ALMA di Gualtiero Marchesi. Grazie ai suoi consigli sarà più facile capire come affrontare le feste cercando di non appesantirsi troppo, ma anche come fare a comprare alimenti di qualità. Perché, se è vero che durante le feste è impossibile pensare alla dieta, è «indispensabile prestare attenzione alla qualità dei prodotti. La materia prima – dice lo chef – deve essere fresca e di stagione e ciò rende anche più felice il nostro palato. La freschezza degli alimenti è molto importante visto che la spesa viene fatta qualche giorno prima. Ogni famiglia ha ben chiaro, secondo la tradizione, cosa mettere in tavola. Noi cuochi potremmo dare qualche dritta ma da Nord al Sud dell’Italia i piatti cambiano, le abitudini sono diverse, c’è chi ama la cucina vegana o chi ha delle intolleranze. Per questo motivo, dire qual è il menù ideale per il Natale, è molto difficile. Al ristorante il cuoco offre un menù per soddisfare le richieste di ogni cliente, nelle case ognuno cucina secondo i propri gusti e le proprie esigenze anche economiche». Per saperne di più non resta che sintonizzarsi sulle frequenze di Radio Kiss Kiss, sabato mattina alle 11 circa per un nuovo Good Morning.
Addio all’ansia. Riconoscerla è il primo passo per combatterla
PsicologiaL’ansia è un meccanismo naturale che il corpo mette in atto per reagire alle situazioni di pericolo. Tuttavia, se fuori controllo, può diventare una corda stretta intorno al collo. L’American Psichiatric Association (1994), la descrive come: “L’anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuro, accompagnata da sentimenti di disforia o da sintomi fisici di tensione. Gli elementi esposti al rischio possono appartenere sia al mondo interno che a quello esterno” (APA, 1994; cit. in: Franceschina et al., 2004, p. 213). L’ansia è diversa dalla paura: se quest’ultima è una reazione funzionale ad affrontare un pericolo immediato, l’ansia, invece, riguarda la preoccupazione di una semplice verificabilità di un evento futuro. Per combatterla bisogna innanzitutto riconoscerla.
Le malattie che più frequentemente si associano ai disturbi d’ansia sono: depressione (nella maggior parte dei casi), disturbi bipolari, ADHD, patologie respiratorie, cardiache e gastrointestinali, artrite e ipertensione (Sareen et al., 2006). Molti disturbi d’ansia si sviluppano in età infantile e possono persistere se non curati. Sono più diffusi nella popolazione femminile, con un rapporto di 2:1 rispetto ai maschi. Chi ne soffre in maniera grave fa i conti con una difficoltà ad affrontare ogni aspetto della vita: dal lavoro, alla famiglia, alle relazioni sociali.
Ma quali sono i sintomi? Si avverte un senso di angoscia, preoccupazione, difficoltà a respirare e paura; questi sintomi possono essere accompagnati da manifestazioni fisiche come tachicardia, tremore o sudore. Il disturbo dell’ansia può essere momentaneo, legato a una preoccupazione passeggera, ma se dura a lungo bisogna affidarsi ad un professionista. Tuttavia ci sono molti metodi che aiutano a combatterla, tra cui la meditazione. Il dottor Madhav Goyal, professore presso la Divisione di Medicina Interna Generale della Facoltà di Medicina della Johns Hopkins University, ha potuto confermare attraverso i suoi studi che la meditazione offre sollievo all’ansia e i sintomi legati alla depressione alla stregua dei più tradizionali antidepressivi. In linea di massima vale la regola generale: uno stile di vita sano, un’alimentazione corretta e un’attività fisica regolare aiutano a ritrovare il benessere fisico e mentale. Se non basta, si ricorre a un professionista per intraprendere un percorso di supporto.
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Ridere? Fa bene alla salute. C’è Casagrande alla Federico II
News PresaRidere fa bene alla salute, lo sanno bene gli organizzatori della rassegna #nonsolomedicina, ciclo di eventi promosso dalla Scuola di Medicina e Chirurgia e dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II. Per il prossimo appuntamento, domani giovedì 7 dicembre, a partire dalle ore 15.00, nell’Aula Magna “Gaetano Salvatore”, l’ospite d’eccezione sarà l’attore e regista Maurizio Casagrande, che incontrerà studenti, docenti e professionisti della salute. Cinema, teatro e letteratura fondano gran parte del loro successo sulla capacità di regalare momenti di spensieratezza e felicità a chi deve affrontare, quotidianamente, le dure battaglie della vita. Sebbene Umberto Eco ci ricordi che Kant, Hegel, Baudelaire, Freud, Pirandello hanno cercato, invano, di spiegare come nasce il motto di spirito, è innegabile che il riso abbia una valenza terapeutica. Ridere fa bene alla salute, insomma. Non è un caso dunque che nell’ambito della rassegna #nonsolomedicina siano ospitati periodicamente, accanto a personalità della scienza, della cultura, dello sport, anche attori comici di successo nel panorama nazionale, come Vincenzo Salemme ed Alessandro Siani, protagonisti di precedenti appuntamenti.
Partenopeo doc
Maurizio Casagrande è uno di quei volti che si lega indissolubilmente al cinema partenopeo e italiano, interprete di tante commedie all’italiana, regista dei fortunati “Una donna per la vita” e “Babbo Natale non viene da nord”, è anche quello che si dice un “figlio d’arte”. L’attore si racconterà partendo dai suoi studi al Conservatorio in piano e contrabasso fino alla scelta, quasi casuale, di diventare attore, intervistato da Ignazio Senatore, psichiatra e critico cinematografico. Ad introdurre l’incontro, il Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, Luigi Califano e il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, Vincenzo Viggiani. «Siamo lieti di ospitare un grande protagonista della tradizione artistica teatrale e cinematografica partenopea. Sulla scia dei precedenti appuntamenti con gli attori Alessandro Siani e Vincenzo Salemme, #nonsolomedicina prosegue il calendario di incontri dedicati a regalare momenti di evasione e a sottolineare il valore della comicità, elemento utile a qualunque percorso di cura e guarigione», spiega Luigi Califano. Del resto, come spiega Vincenzo Viggiani, dg dell’azienda universitaria: «Il sorriso è un potente strumento di comunicazione ed è fondamentale nella fase di accoglienza dei pazienti e durante tutto il percorso assistenziale. Gli incontri di #nonsolomedicina sono utili a riflettere, a confrontarsi, ma anche a riconquistare una sana leggerezza da condividere tra professionisti della salute e pazienti».
Tante stelle
Un ciclo sempre più ricco quello di #nonsolomedicina che, dopo gli incontri con gli scrittori Maurizio De Giovanni ed Erri De Luca, con il musicista Edoardo Bennato, con gli attori Vincenzo Salemme e Alessandro Siani ed i medici Gennaro Rispoli, Gino Strada e Pietro Bartolo, conferma la validità di un progetto aggregante per gli studenti e i docenti della Scuola di Medicina e Chirurgia e per i professionisti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e rappresenta un percorso divulgativo, aperto sempre a tutti i cittadini interessati.
È arrivato il freddo: quali vitamine contro i malanni?
PrevenzioneQuali vitamine contro i malanni
La stagione fredda porta più malanni e raffreddori. Per rinforzare le difese immunitarie serve esercizio fisico, una dieta equilibrata ed evitare di prendere freddo. Le vitamine sono le alleate principali della salute umana, la loro carenza si previene con un’alimentazione corretta e uno stile di vita sano. Se, invece, ci si ammala spesso e si avverte stanchezza frequente, meglio andare dal medico per indagare, attraverso delle analisi del sangue, una eventuale carenza da colmare, per esempio attraverso i supplementi.
Ma quali sono le vitamine più importanti da assumere e che funzione hanno?
La vitamina C (altrimenti detta acido ascorbico) è in grado di combattere i malanni, perché accorcia il periodo di malattia, come dimostra uno studio della Leibniz Università di Hannover, firmata dagli scienziati Ströhle e Hahn e pubblicata su Pubmed. Quando il corpo ha una carenza di questa vitamina, non riesce a liberarsi facilmente dei batteri. È presente nei peperoni (contengono 3 volte tanto la quantità di vitamina C contenuta nelle arance), i kiwi, gli agrumi, le verdure crocifere (cavolo riccio e broccoli), le verdure a foglia e i mirtilli rossi. Le donne dovrebbero assumerne 95 μg al giorno e gli uomini 110 μg.
La vitamina E (anche conosciuta come tocoferolo)è una vitamina liposolubile e antiossidante. È in grado di rinforzare il sistema immunitario, la conferma arriva da uno studio giapponese della Facoltà di Scienze Umane della Yamaguchi Prefectural University, Dipartimento di Nutrizione, pubblicato su Pubmed. Un altro studio del Department of Biochemistry, ERA’S Lucknow Medical College dell’India, invece, ha dimostrato come aiuti anche nei casi di malattie come cancro e artriti. La vitamina E si trova nelle noci, negli oli vegetali (olio di oliva, olio di germe di grano, olio di girasole, olio di semi di mais, olio di cartamo) e nei prodotti integrali. La dose giornaliera è di 12 mg per le donne e 14 mg per gli uomini.
La Vitamina D, che viene prodotta dal corpo durante l’esposizione alla luce solare (infatti è carente sopratutto nei posti più freddi e con meno luce), rinforza le difese immunitarie e protegge dalle infezioni. Si trova nel pesce (salmone, tonno e sardine), nelle uova, nei latticini e nei funghi. Durante l’inverno, in assenza di sole, la dose giornaliera suggerita dagli esperti è di 20 μg.
L’acido folico fa parte della famiglia della vitamina B e facilita la riproduzione delle cellule. Ecco perché è molto importante in gravidanza e ha un ruolo fondamentale nella sintesi del DNA e del RNA; una sua carenza può indebolire il sistema immunitario. Si trova nelle verdure a foglia (spinaci e cavolo riccio), nelle barbabietole, nei legumi (fagioli e ceci), nell’avena, nelle ciliegie, nelle fragole e negli arachidi. L’acido folico è utile anche a chi ha problemi intestinali e a chi fa abuso di alcol. La dose media è di 300 μg e per le donne in attesa 550 μg. La vitamina A (anche detta retinolo) è un’altra vitamina liposolubile, responsabile della salute degli occhi. Il corpo la produce da solo grazie al betacarotene (il suo precursore). Andrebbero assunti 0.8 mg al giorno per le donne e 1 mg per gli uomini. Gli alimenti ricchi di vitamina A e betacarotene sono: tonno, uova, latticini, carote, patate dolci e verdure a foglia verde (spinaci, cavolo riccio e rucola). Le vitamine liposolubili andrebbero consumate sempre con alimenti ricchi di grassi (ad esempio olio d’oliva) per ottimizzarne l’assorbimento.
Promuoviamo salute
Calano le nascite in Italia, anche da genitori stranieri
Genitorialità, PediatriaOltre 12 mila nascite in meno rispetto al 2015 e dal 2008 sono diminuite di oltre 100 mila unità. Nel 2016 sono stati iscritti in anagrafe 473.438 bambini appena nati. Il calo riguarda non solo le nascite da coppie di genitori entrambi italiani che scendono a 373.075 nel 2016 (oltre 107 mila in meno in questo arco temporale), ma anche quelle di stranieri.
I dati emergono dall’ultimo rapporto ISTAT: “Natalità e fecondità della popolazione residente” che fa riferimento al 2016. Le donne italiane in età riproduttiva diminuiscono e c’è una propensione decrescente ad avere figli. La fase di calo della natalità è iniziata con la crisi e ha toccato anche i matrimoni, che sono scesi al minimo nel 2014, anno in cui sono state celebrate appena 189.765 nozze (57 mila in meno rispetto al 2008). Nel 2016 si conferma la tendenza alla diminuzione della fecondità in atto dal 2010. Il numero medio di figli per donna scende a 1,34 (1,46 nel 2010). Le donne italiane hanno in media 1,26 figli (1,34 nel 2010), le cittadine straniere residenti 1,97 (2,43 nel 2010).
Inoltre aumentano le donne senza figli: nella generazione del 1950 erano l’11,1%, nella generazione del 1960 il 13% e in quella del 1976 si stima che raggiungerà il 21,8%. Dal 2012 diminuiscono, anche se di poco (-7 mila), i nati con almeno un genitore straniero pari a poco più di 100 mila nel 2016 (21,2% del totale). Calano maggiormente i nati da genitori entrambi stranieri, che nel 2016 scendono per la prima volta sotto i 70 mila.
Tra i nati stranieri, al primo posto si confermano i bambini rumeni (15.417 nel 2016), seguiti da marocchini (9.373), albanesi (7.798) e cinesi (4.602). Queste quattro comunità rappresentano il 53,6% del totale dei nati stranieri.
In un contesto di nascite decrescenti, aumentano quelle fuori del matrimonio: 141.757 i nati da genitori non coniugati nel 2016, oltre duemila in più rispetto al 2015.
Promuoviamo salute
Bollini Rosa, la Campania che cura le donne
News PresaGiornata ricca di soddisfazioni per gli ospedali della Campania che hanno fatto incetta di Bollini Rosa, quelli che vengono attribuiti agli ospedali italiani che sono “vicini alle donne”. I Bollini Rosa sono un po’ come le stelle in campo culinario, vengono assegnati annualmente a quelle strutture che offrono percorsi diagnostico-terapeutici e servizi dedicati alle patologie femminili più complesse o diffuse, sempre mettendo al centro le pazienti. Diverse le novità di questa edizione del bando bollini rosa: sono state introdotte due nuove specialità, la geriatria e la pediatria, è stata valutata anche la presenza di percorsi “ospedale-territorio” soprattutto nelle aree specialistiche che riguardano patologie croniche come cardiologia e diabetologia e, nell’ambito dell’accoglienza in ospedale. Sul sito www.bollinirosa.it, dall’8 gennaio 2018 sarà possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivise per regione, con l’elenco dei servizi valutati.
In Campania
Molte sono le strutture che in regione hanno ottenuto i “Bollini”. L’Azienda ospedaliera universitaria Federico II, per il terzo biennio consecutivo, ha ricevuto da Onda (Osservatorio Nazionale sulla salute della donna) tre Bollini Rosa, altrettanti ne sono stati riconosciuti all’Istituto dei tumori di Napoli Pascale. Ottimo risultato anche l’Azienda ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli, che di Bollini Rosa ne ha avuti 2. Due bollini sono stati assegnati anche all’Ospedale Evangelico Betania e alla Casa di Cura San Michele di Maddaloni.
Federico II
«In questi anni – dice Vincenzo Viggiani, direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II – abbiamo sempre guardato con la massima attenzione ai percorsi e all’offerta assistenziale declinata al femminile, attraverso un approccio moderno e consapevole alle specificità di genere. Siamo orgogliosi e soddisfatti del risultato raggiunto e continueremo nel nostro impegno a favore della salute delle donne che rappresentano il fulcro della diffusione di sani stili di vita, tenuto conto del loro ruolo centrale nell’ambito della famiglia»
Pascale
Attilio Bianchi, direttore generale dell’Istituto spiega che il «2017 è stato un anno particolarmente importante per la ricerca oncologica, un anno che ha visto il Pascale in prima linea a livello internazionale con il via del primo vaccino terapeutico contro il tumore al seno e innovative terapie per il cancro all’ovaio coordiinate proprio dal nostro Istituto. Il premio di ONDA è uno stimolo ulteriore a sempre meglio individuare opzioni organizzative dedicate alla donna».
Cardarelli
Soddisfazione anche da parte del manager del Cardarelli, Ciro Verdoliva. «Con l’assegnazione dei due bollini rosa – spiega il direttore generale – ancora una volta si riconosce al Cardarelli di Napoli l’impegno nel promuovere un approccio “di genere” nella definizione e nella programmazione strategica dei servizi clinico/sanitari, dimostrando di essere al fianco delle donne con competenza, attenzione e qualità a quelle che sono le esigenze in merito alla loro salute». Tra i percorsi valutati anche il percorso rosa e il Centro Dafne – codice rosa, strumenti contro la violenza di genere attraverso i quali si svolgono le attività in un percorso sanitario dedicato all’accoglienza in pronto soccorso e, nel centro, all’ascolto e all’assistenza alle donne che hanno subito violenza. Proprio per lanciare un segnale forte alla città, questa sera la facciata dello storico edificio che ospita la direzione generale del Cardarelli sarà illuminata da un’avvolgente luce rosa. «L’allestimento luminoso – conclude il direttore generale – é, sempre più, un elemento di comunicazione con la città, che deve guardare al Cardarelli come ad un baluardo a tutela della salute dei cittadini. Questo è il nostro unico obiettivo, lavorare per garantire salute».
Obesità, non una condizione ma una malattia
Associazioni pazientiL’obesità deve essere riconosciuta come una malattia vera e propria. Non hanno dubbi i pazienti rappresentanti dell’European Association for the Study of Obesity (EASO) riunitisi nei giorni scorsi a Milano. Favorire l’accesso alle cure, diffondere la conoscenza sulle possibilità per combattere e contrastare l’obesità, ridurre lo stigma e i pregiudizi legati a questa condizione. Sono questi, secondo i rappresentanti dell’EASO Patient Council, i punti chiave per garantire al paziente obeso una concreta possibilità di cura. Per raggiungere questo obiettivo fondamentale è la condivisione e lo scambio di informazioni, anche attraverso il racconto delle storie dei pazienti, così come avviene in occasione dell’European Obesity Day, la giornata di sensibilizzazione sull’obesità che si celebra ogni anno in tutta Europa, volta a educare, informare, abbattere le barriere e permettere al paziente di confrontarsi con gli altri.
Il sondaggio
Su 1.100 pazienti dall’associazione Amici Obesi Onlus è molto il desiderio di ricevere supporto e consulenze mediche. Il 49,6% dei rispondenti (circa 514 persone) hanno espresso il desiderio di ricevere consulenze mediche gratuite per conoscere le possibilità di cura esistenti. Nel 23,4% dei casi, invece, le iniziative auspicate sul tema dell’obesità sono convegni e tavole rotonde dove dare al paziente la possibilità di interagire con gli esperti (medici, psicologi, nutrizionisti, dietologi, ecc) coinvolti nel percorso di diagnosi e cura. L’informazione passa anche attraverso i mezzi di comunicazione: è il desiderio espresso dal 17,3% dei rispondenti al sondaggio, che vorrebbe sentire parlare di obesità in trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate.
Contro le discriminazioni
«In qualità di presidente dell’Associazione Amici Obesi Onlus – afferma Marina Biglia, rappresentante italiana dell’EASO Patient Council -sento forte il mio impegno per dare voce alle esigenze dei pazienti che si trovano a dover combattere contro questa malattia, contro la discriminazione e contro la difficoltà di accesso alle cure. Per questo motivo, il prossimo 6 dicembre rappresenterò la voce dell’Italia all’European Patient Forum che si terrà presso il Parlamento Europeo. A Bruxelles avremo l’occasione di sederci attorno a un tavolo e instaurare un dibattito e confronto che coinvolgerà i rappresentanti dei pazienti, i membri del Parlamento europeo e i funzionari della Commissione europea».
Fare volontariato fa bene alla salute. È un dono anche per se stessi
News PresaOggi è la giornata mondiale del volontariato e si avvicina il Natale: un motivo in più per essere più buoni. Dedicare del tempo al volontariato e quindi agli altri è uno dei modi per essere migliori nel corpo e nello spirito, infatti, come ha riportato il New York Times in vista di questa giornata, quando si fa del bene agli altri, lo si fa anche a se stessi. Lo scienziato Richard Davidson dell’Università di Wisconsin, dopo aver studiato a lungo gli effetti della gentilezza e della compassione sul cervello, ha scoperto che quando si fa qualcosa per se stessi, le emozioni che arrivano al cervello durano poco, mentre se si fa qualcosa per gli altri il benessere che ne ricava il cervello è prolungato. Una ricerca inglese dell’Università di Exeter ha dimostrato invece che chi fa volontariato è maggiormente soddisfatto di se stesso, probabilmente anche solo per il fatto di darsi un valore maggiore. Fare del bene agli altri, insomma, dona maggiore benessere mentale e allontana l’ansia, la depressione o la solitudine. Oltre a migliorare la salute in generale, alcuni dati suggeriscono che il volontariato possa ridurre la mortalità del 20 per cento. Gli effetti si riscontrano anche sugli adolescenti, come riporta una ricerca pubblicata su Jama Pediatric
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Piede diabetico, intervento innovativo al Cardarelli
News PresaUltimo importante passo per offrire ai pazienti diabetici un ventaglio di cure completo e altamete innovativo, al Cardarelli è stato eseguito per la prima volta un intervento all’avanguardia per la cura del piede diabetico. La tecnica è quella del “lipofilling”, con prelievo e processazione di cellule del tessuto adiposo dell’addome e reinnesto delle cellule nella zona di lesione.
Il reparto i questione è quello di Radiologia vascolare e interventistica diretto dalla dottoressa Raffaella Niola, l’equipe è quella composta dal dottor Gianluca Cangiano (radiologo vascolare esperto di rivascolarizzazioni agli arti inferiori in pazienti diabetici) e dai diabetologi Eugenio De Feo, (responsabile della UOSD e Coordinatore del PDTA Piede diabetico) e Francesca Fico. L’intervento di autotrapianto di cellule staminali mesenchimali (in grado di produrre diversi tipi di cellule specializzate del corpo) è avvenuto su una paziente di 65 anni, colpita da una grossa ulcera ischemica al piede causata dalla malattia diabetica. «Completiamo così un percorso – dice il direttore generale Ciro Verdoliva – che è tra i nostri obiettivi primari, perché consente di ridurre in maniera significativa una parte della migrazione sanitaria. Chi soffre di diabete può oggi trovare al Cardarelli un Pdta completo e avanzato».
Le ulcere cutanee degli arti inferiori
Sono quelle che nei pazienti diabetici rappresentano le complicanze con maggiore impatto sociale ed economico, causano spesso gravi invalidità con un forte peggioramento della qualità della vita, molti ricoveri e incapacità lavorativa.
«Nei pazienti diabetici con arteriopatia – spiega il dottor Cangiano – la guarigione delle ulcere richiede tutta una serie di interventi terapeutici, tra i quali il più importante è la rivascolarizzazione, attraverso angioplastica o by-pass. Laddove l’intervento di rivascolarizzazione non può essere eseguito o non risulta sufficientemente efficace, l’impiego di cellule staminali può rappresentare oggi un’arma terapeutica aggiuntiva».
Proprio quest’ultimo il caso che ha portato alla selezione della paziente di 65 anni, in precedenza sottoposta ad un intervento convenzionale di rivascolarizzazione che non ha sortito i risultati attesi. La procedura innovativa è stata completata in una sola seduta di circa 60 minuti e ha richiesto pochi giorni di ricovero ordinario.
La procedura
In una prima fase è stata prelevata, con apparecchiatura Body Jet (Human Med), una certa quantità di cellule adipose dalla parete addominale attraverso una piccola incisione sulla cute. In una seconda fase il materiale ottenuto, processato dal macchinario in un circuito chiuso completamente sterile, è stato a più riprese iniettato a livello della lesione ulcerosa. Non è servita alcuna anestesia generale ed è stata ben tollerata dalla paziente.
Pdta
«Al Cardarelli – ricorda il dottor De Feo – è attivo dal 2016 un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale che può contare dove un su un team polispecialistico dedicato, che si occupa della diagnosi e cura i pazienti con lesioni ai piedi causate dal diabete. L’ottimizzazione del percorso sta dando degli ottimi risultati e nei primi 6 mesi di attuazione si è osservata una riduzione del 53% delle amputazioni maggiori. Inoltre, è stato possibile assistere il 70% di pazienti in più rispetto agli anni precedenti».