Tempo di lettura: 2 minutiA naso qualcuno lo aveva già immaginato: fare sesso fa bene. Anche se non sembra la scoperta del secolo, diventa molto interessante se dalla sfera sentimentale si passa all’analisi della salute. In altre parole, il sesso fa bene anche alle coronarie. Andiamo con ordine. Ad analizzare lo stato di salute di chi va in bianco e di chi, invece, ha una vita sessuale piena e soddisfacente è un’indagine britannica. Una statistica per la quale ogni suddito di Sua Maestà totalizzerebbe in media 5.800 rapporti nella vita. E, andare costantemente in bianco, aumenterebbe il rischio di tutta una serie di problemi di salute, dalle cardiopatie allo stress, fino a difficoltà erettili. La top ten degli effetti collaterali legati alla mancanza di sesso è stata stilata dal sito di mindfulness HackSpirit, che cita i risultati di recenti studi scientifici.
I benefici
Fare sesso almeno due volte a settimana dimezza per l’uomo il rischio di arterie ostruite rispetto a chi ha rapporti meno di una volta al mese. Inoltre, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, il sesso riduce i livelli di omocisteina, una sostanza che può innescare problemi cardiaci. Si ritiene infatti che avere rapporti regolari comporti dei benefici nell’uomo per la circolazione e la salute vascolare. Con vantaggi meno pronunciati per le donne.
Contro lo stress
Inoltre per entrambi il sesso sarebbe un nemico dello stress, anche grazie all’aumento di endorfine e dell’ossitocina. Non solo, a beneficiare di una vita sessuale regolare sono anche le cellule grigie degli anziani: studi delle università di Oxford e Coventry hanno scoperto che chi è attivo sessualmente ha un punteggio più alto ai test sulla prontezza di linguaggio e sulla percezione visiva. Persino il sistema immunitario beneficia del sesso, come si legge nell’analisi. In particolare, aumenta la produzione di immunoglobulina A, anticorpo che combatte malanni come l’influenza, ricordano gli esperti sul Daily Mirror, citando uno studio della Wilkes University in Pennsylvania.
I rischi del porno
E ancora, per gli uomini che fanno sesso meno di una volta a settimana raddoppia il rischio di sviluppare una disfunzione erettile rispetto a chi ha rapporti più regolari. Mentre, stando a uno studio Usa, per chi supera il tetto di 21 incontri erotici l’anno il rischio di sviluppare un tumore della prostata si abbassa del 33%. Una pausa prolungata dall’attività sessuale incide anche sul piacere femminile, riducendo la lubrificazione e aumentando il rischio di problemi di eccitazione o nel raggiungere l’orgasmo. Il porno, infine non è un alleato: guardalo troppo spesso può “de-sensibilizzare” gli uomini e rendere loro più difficile eccitarsi dal vivo, in camera da letto.
Sale consumo Alcol. 8,6 mln italiani a rischio, 800 mila minori
Stili di vita8,6 milioni i consumatori di alcool in Italia sono a rischio e tra questi ci sono 800 mila minorenni e 2,7 milioni di over 65. Gli italiani bevono troppo spesso alcol e lo bevono fuori pasto. E se prima si parlava principalmente di vino e birra, ora aumentano aperitivi, amari e superalcolici.
Il quadro emerge dalla ‘Relazione del ministro della Salute sugli interventi realizzati in materia di alcol e problemi correlati’, trasmessa al Parlamento e da poco pubblicata sul sito del Ministero della Salute. Dei 8,6 milioni di consumatori a rischio per patologie e problematiche correlate all’alcol, ben 6 milioni sono uomini. Tra i numeri che destano maggiore preoccupazione, ci sono i “giovani anziani” tra i 65-75 anni e i minori, ovvero i 16-17enni (quest’ultimi in realtà di bevande alcoliche non dovrebbero proprio consumarne). Parlando di giovani e giovanissimi, in costante crescita resta il binge drinking: l’assunzione di molto alcol fuori dei pasti e in un breve arco di tempo “è l’abitudine più diffusa e consolidata”: nel 2015 il fenomeno riguardava il 15,6% dei giovani tra i 18 e i 24 anni di età, nel 2016 il 17%. Il consumo di alcol è più forte nel Centro-Nord, soprattutto nel Nord-est, e tra i maschi. La quota di consumatori di bevande alcoliche aumenta al crescere del titolo di studio conseguito. Ciò avviene soprattutto per le donne, quelle con licenza elementare consuma alcol almeno una volta all’anno il 52,0%, quota che sale al 77,6% fra le laureate. Le differenze di genere diminuiscono all’aumentare del titolo di studio, anche a parità di età.
Andamento inverso ha il consumo quotidiano, che invece cresce al diminuire del titolo di studio, per entrambi i sessi ma soprattutto per gli uomini.
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Smart drugs, ecco l’epidemia silenziosa
News PresaRese famose dal film Smetto quando voglio, le nuove droghe sono «un’epidemia silenziosa che produce danni irreversibili e falcia vite umane». L’allarme arriva dal Congresso nazionale della Società italiana di tossicologia che si tiene a Bologna, dove gli esperti hanno presentato oggi i dati sulle sostanze d’abuso e sul mercato in espansione e sempre più liquido.
Deep web
Le nuove droghe identificate dai tossicologi negli ultimi anni sono solo un piccolo campione di un mercato che non conosce crisi, perché l’utenza dello sballo aumenta e i laboratori clandestini innovano continuamente. Si ordinano su internet e deep web senza la mediazione dello spacciatore, e tutto diventa meno pericoloso e più facile. Negli ultimi anni sono state individuate oltre 450 nuove sostanze psicoattive in Europa, decine le intossicazioni di cui alcune mortali.
Smart drugs
Al momento della commercializzazione e per diverso tempo non sono identificabili perché bastano piccole modifiche chimiche e la sostanza risulta invisibile ai test tradizionali. Gli effetti sono devastanti: quelle che un tempo venivano chiamate droghe leggere come la marijuana, oggi sono ottenute per via sintetica, biotecnologica, ibridazione o addittivate di altre sostanze e sono quindi estremamente potenti per cervello ma anche gli altri organi vitali. Nell’adolescente i danni sono potenzialmente maggiori che nell’adulto: l’area del cervello adolescente stimolata dalle sensazioni piacevoli è già strutturata mentre la corteccia, che ha invece il compito di filtrare e tenere a bada questi impulsi matura soltanto dopo i 20 anni.
Ancora corruzione. Il 6 giugno incontro per l’etica in Sanità
News PresaAncora corruzione. A Milano, un giro di tangenti in sanità ha portato ai domiciliari quattro primari di Ortopedia, due dell’ospedale Galeazzi e due del Gaetano Pini, e il direttore sanitario del Pini. E’ finito in carcere anche un imprenditore di alcune società di commercio all’ingrosso di articoli medicali e ortopedici.
“Non smetteremo mai di sottolineare l’impegno degli inquirenti – ha dichiarato Francesco Macchia, Presidente di Ispe -Sanità – Bisogna però prendere atto che, in sanità, i conflitti d’interesse esistono e sono costantemente presenti. All’azione a valle della magistratura contro il fenomeno ormai sistemico della corruzione in sanità, vanno quindi affiancate a monte forti azioni di sensibilizzazione per formare dirigenti medici e professionisti a gestire, accettare e risolvere i bias cognitivi che ne impediscono il riconoscimento e governare questi conflitti che, ripeto, sono inevitabili”.
“Il proseguire dei fenomeni corruttivi in questi anni – continua Macchia – ci impone di pensare che, all’enorme sforzo fatto attraverso l’attuazione della Legge 190/12, debba essere affiancata un’altra anticorruzione su base valoriale e culturale la quale, attraverso un’alleanza con le Regioni, i medici e le forze sane della sanità, porti all’attenzione e faccia finalmente applicare e rispettare criteri di merito nella selezione del personale, nel pubblico come nel privato per eliminare questi episodi alla radice.”
Su questo tema, il 6 giugno prossimo a Roma Ispe -Sanità terrà un incontro dal titolo “L’etica nell’arte della manutenzione della sanità. L’anticorruzione possibile: entriamo nel merito”, l‘obiettivo è dare un messaggio coordinato alle Regioni ai fini di coltivare nei giovani medici e nei futuri professionisti della sanità il seme dell’etica in sanità.
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Emergenza sangue, corse gratis per chi dona
News Presa«A donare il sangue ci vado in taxi, gratis». Partendo dal presupposto che chi si spende per il sociale deve essere trattato da eroe, a Napoli prende vita per il secondo anno di fila un’iniziativa che coinvolge il principale ospedale campano, il Cardarelli, e i tassisti. Sono proprio i tassisti napoletani a mettersi ancora una volta al servizio della città e di chi ha più bisogno.
L’iniziativa
Il progetto parte da una disponibilità di grande valore solidale e sociale. Per cercare di far fronte all’emergenza sangue che mette a rischio le terapie trasfusionali, domenica 15 aprile dalle 9.00 alle 13.00 le corse per i donatori saranno gratuite. Per l’occasione, infatti, i tassisti guidati da Nino Castagner tassista youtuber napoletano, mettono a disposizione il servizio gratuito per coloro che vorranno realizzare questo gesto di solidarietà, partiranno da piazza Dante e accompagneranno i donatori al Centro trasfusionale del Cardarelli per poi riportarli indietro a donazione avvenuta. L’iniziativa è stata voluta dalla direzione strategica dell’Azienda ospedaliera, in collaborazione con il Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale e con il Centro di Riferimento Regionale Malattie Rare del Globulo Rosso, con la Fondazione Italiana Thalassemia, l’Associazione Gocce di Vita 2 e l’Associazione Orizzonte Guarigione.
Solidarietà
«Siamo certi– dice il direttore generale Ciro Verdoliva – che i napoletani risponderanno come sempre, dimostrando generosità e solidarietà. Con questa iniziativa speriamo di poter sensibilizzare la cittadinanza e trasmettere un messaggio forte: donare il sangue significa donare la vita. Per questo dovremmo farlo abitualmente». Al Cardarelli per ringraziare tutti i donatori ci sarà anche Gigi D’Alessio (testimonial della Fondazione Italiana di Thalassemia) che dal suo profilo facebook ha già lanciato l’invito ad essere presenti numerosi perché “donare è un atto d’amore.” La speranza è che l’iniziativa possa essere d’esempio e possa coinvolgere sempre più strutture, così da tenere testa ad un problmea divenuto da tempo vera e propria emergenza.
Per essere amici veri servono almeno 200 ore. Lo studio
Psicologia, Stili di vitaPer diventare veri amici serve impegno, ma oggi la scienza ha stabilito anche quante ore ci vogliono: almeno 200. D‘Altronde lo diceva già Aristotele che “il desiderio di essere amici è una decisione rapida, ma l’amicizia è un frutto a maturazione lenta”. L’amicizia, infatti, richiede dedizione e tempo trascorso insieme. Lo confermano i risultati di uno studio dell’Università del Kansas, pubblicato sul Journal of Social and Personal Relationships. Per considerare una persona un amico stretto occorrono più di 200 ore di condivisione e il tempo trascorso dev’essere di qualità. Lo studio si basa su ricerche precedenti che hanno inoltre stabilito che il cervello può gestire solo circa 150 amicizie. Numeri ben lontani da quelli che spesso si accumulano sui social network. Il professor Jeffrey Hall ha esaminato due tipi di dati: i primi erano relativi all’analisi di 355 risposte a un sondaggio online di adulti che si erano trasferiti negli ultimi sei mesi e che stavano cercando nuovi amici. Hall ha chiesto a ciascuno di loro di pensare a una persona che avevano incontrato al momento del trasferimento e come la relazione fosse proseguita, esaminando anche ore trascorse insieme e i tipi di attività svolti. Ai partecipanti è stato chiesto di valutare le relazioni in uno di quattro livelli: conoscenza, amicizia occasionale, amicizia e amicizia intima.
I risultati sono stati poi messi a confronto con quelli di un altro esperimento, con 112 matricole universitarie che si erano trasferite da 15 giorni, alle quali è stato chiesto di valutare le loro conoscenze e nel corso delle settimane l’evoluzione dei rapporti. Ne è emerso che per un’amicizia occasionale ci vogliono dalle 40 alle 60 ore, 80-100 ore per passare all’essere un amico e più di 200 ore insieme per diventare buoni amici. E’ stato sviluppato anche uno tool online che analizzando alcune risposte, indovina il livello di amicizia.
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Mese del cuore, la prevenzione è gratuita
PrevenzioneAprile è il Mese del Cuore, un mese nel quale ci si può informare sui principali fattori di rischio cardiovascolare. Novità di quest’anno, la manifestazione sponsorizzata da Danacol in collaborazione con il Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma si estende e raggiunge ben 7 città. Nella prima fase, da aprile a maggio, sono coinvolte Milano, Roma, Napoli e Messina. Poi il Mese del Cuore raggiungerà anche Ancona, Ferrara e Firenze.
Viste gratuite
Dal 3 aprile all’11 maggio chiunque vorrà potrà prenotare il proprio appuntamento chiamando il numero verde 800.08.77.80 (attivo dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00). Le visite partiranno dal 12 aprile (nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato. Per sapere dove e quando CLICCA QUI). Durante le visite di screening i medici eseguiranno la misurazione della pressione arteriosa, dei valori di glicemia e colesterolo, dell’indice di massa corporea. E allo stesso tempo valuteranno stile di vita, abitudini alimentari e alcuni parametri di performance funzionale (come la forza muscolare). Al termine della visita ai pazienti verrà rilasciata una scheda in cui saranno riportati i risultati delle valutazioni eseguite, corredati da consigli e raccomandazioni per un corretto stile di vita.
I dati
I risultati raccolti negli anni dal progetto Mese del Cuore, che ha visto la partecipazione di oltre 4.000 persone, dai 18 ai 90 anni, 8.000 valutazioni, e gli esiti degli oltre 40.000 partecipanti che hanno eseguito test di autovalutazione di 7 fattori di rischio per la salute del cuore sul portale viaggioalcuoredelproblema.it, hanno permesso di raccogliere delle evidenze scientifiche di tale rilievo da essere presentate e pubblicate, attraverso due studi realizzati dal Professor Landi, al «2nd World Congress on Public Health and Nutrition» nel 2017.
Sesso e salute, un binomio sottovalutato
Stili di vitaA naso qualcuno lo aveva già immaginato: fare sesso fa bene. Anche se non sembra la scoperta del secolo, diventa molto interessante se dalla sfera sentimentale si passa all’analisi della salute. In altre parole, il sesso fa bene anche alle coronarie. Andiamo con ordine. Ad analizzare lo stato di salute di chi va in bianco e di chi, invece, ha una vita sessuale piena e soddisfacente è un’indagine britannica. Una statistica per la quale ogni suddito di Sua Maestà totalizzerebbe in media 5.800 rapporti nella vita. E, andare costantemente in bianco, aumenterebbe il rischio di tutta una serie di problemi di salute, dalle cardiopatie allo stress, fino a difficoltà erettili. La top ten degli effetti collaterali legati alla mancanza di sesso è stata stilata dal sito di mindfulness HackSpirit, che cita i risultati di recenti studi scientifici.
I benefici
Fare sesso almeno due volte a settimana dimezza per l’uomo il rischio di arterie ostruite rispetto a chi ha rapporti meno di una volta al mese. Inoltre, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, il sesso riduce i livelli di omocisteina, una sostanza che può innescare problemi cardiaci. Si ritiene infatti che avere rapporti regolari comporti dei benefici nell’uomo per la circolazione e la salute vascolare. Con vantaggi meno pronunciati per le donne.
Contro lo stress
Inoltre per entrambi il sesso sarebbe un nemico dello stress, anche grazie all’aumento di endorfine e dell’ossitocina. Non solo, a beneficiare di una vita sessuale regolare sono anche le cellule grigie degli anziani: studi delle università di Oxford e Coventry hanno scoperto che chi è attivo sessualmente ha un punteggio più alto ai test sulla prontezza di linguaggio e sulla percezione visiva. Persino il sistema immunitario beneficia del sesso, come si legge nell’analisi. In particolare, aumenta la produzione di immunoglobulina A, anticorpo che combatte malanni come l’influenza, ricordano gli esperti sul Daily Mirror, citando uno studio della Wilkes University in Pennsylvania.
I rischi del porno
E ancora, per gli uomini che fanno sesso meno di una volta a settimana raddoppia il rischio di sviluppare una disfunzione erettile rispetto a chi ha rapporti più regolari. Mentre, stando a uno studio Usa, per chi supera il tetto di 21 incontri erotici l’anno il rischio di sviluppare un tumore della prostata si abbassa del 33%. Una pausa prolungata dall’attività sessuale incide anche sul piacere femminile, riducendo la lubrificazione e aumentando il rischio di problemi di eccitazione o nel raggiungere l’orgasmo. Il porno, infine non è un alleato: guardalo troppo spesso può “de-sensibilizzare” gli uomini e rendere loro più difficile eccitarsi dal vivo, in camera da letto.
Dolore cronico, un problema da affrontare
FarmaceuticaDalle malattie si può guarire, ma dal dolore? Se lo chiedono milioni di italiani che ogni giorno sono costretti a conviverci. Una condizione difficile da comprendere sino a quando non la si sperimenta in prima persona. Le cause possono essere molte ed estremamente complesse, non necessariamente legate (come spesso si crede) ad una malattia oncologica. Uno dei problemi più diffusi, ad esempio, è il mal di schiena legato ad ernie o protusioni.
Un problema sottovalutato
In Campania Sono circa 2 milioni i cittadini che devono fare i conti con il dolore, quattro su dieci, con punte di sei su dieci fra gli over 65. Nell’80% dei casi il dolore di intensità da moderata a grave dipende da problemi articolari o alla schiena, come un’artrosi o una lombalgia, ed è quasi sempre per questi motivi che si va dal medico di famiglia. Il problema però è tuttora sottovalutato e trattato spesso in maniera inadeguata, perché la maggioranza dei pazienti si affida al “fai da te”, utilizzando antinfiammatori non steroidei in modo non corretto e confondendoli con gli analgesici in oltre gli 80% dei casi. Il risultato è che nonostante il 75% dei pazienti si curi in qualche modo, appena il 18% controlla il dolore in maniera realmente efficace.
Terapie del dolore
Sempre più spesso se ne sente parlare, ma non tutti sanno dove e come accedere a questo tipo di terapie. Terapie del dolore sono tutti quegli atti farmacologici, interventistici, chirurgici e cognitivo-comportamentali mirati a ridurre il dolore inutile, cioè quella sofferenza che non ha nessuna utilità nell’esserci e che è disfunzionale. Dal punto di vista farmacologico si prevede il ricorso ad analgesici (narcotici e non narcotici) e ad anestetici locali. Per il dolore nocicettivo (associato all’attivazione diretta dei nocicettori a causa di un danno tissutale) sono indicati i FANS (anti–infiammatori non steroidei). Per il dolore neuropatico possono essere efficaci farmaci antidepressivi o antiepilettici – anticonvulsivanti. L’uso di oppioidi e cannabinoidi è regolamentato da specifiche norme e linee guida. La terapia non farmacologica comprende la terapia fisica e quella comportamentale e può attivare i meccanismi nervosi che inibiscono la nocicezione o bloccare la progressione dello stimolo doloroso.
Difficile accesso alle cure per 29% famiglie europee. Reddito fa differenza
Economia sanitariaIl 29 per cento delle famiglie europee accede alle cure con difficoltà. In Italia la percentuale di chi denuncia problemi sale al 55,7 per cento. I dati li ha diffusi Eurostat in occasione della Giornata mondiale della Salute Oms. Il report raccoglie i dati di diverse indagini demoscopiche effettuate dagli istituti di statistica nazionali. In generale, nel 2016, la maggior parte delle famiglie (71%) nell’Unione europea ha avuto accesso alle cure sanitarie senza problemi. In particolare il 31% delle famiglie ha dichiarato di aver avuto accesso ai servizi “molto facilmente”, il 18% “facilmente” e il 22% “abbastanza facilmente”. Il restante 29% delle famiglie ha invece avuto “qualche” (16%), “moderata” (8%) o “grande” (4%) difficoltà di accesso ai servizi sanitari.
Eurostat prende in considerazione sia i servizi sanitari pubblici che quelli privati, comprendendo le visite mediche, le terapie farmaceutiche, gli esami diagnostici e le cure dentali. L’indagine però sconta le diverse modalità di accesso alle cure sanitarie. Un esempio: nel dato delle famiglie che hanno denunciato “grandi difficoltà di accesso” ci sono anche quelle che hanno denunciato ritardi nel rimborso ai costi sanitari sostenuti da parte della loro assicurazione o mutua.
Il fattore reddito incide molto nella difficoltà di accesso ai servizi sanitari: nella maggior parte degli Stati membri infatti la difficoltà è stata maggiore tra le famiglie con un reddito inferiore (40%) rispetto a quelle con un reddito più elevato (27%). Le più grandi differenze sono state registrate in Belgio (58% per le famiglie a basso reddito rispetto al 19% per le famiglie a reddito più elevato), Lussemburgo (46% rispetto al 14%) e Paesi Bassi (48% rispetto al 22%).
Promuoviamo salute
A Napoli ricerca e solidarietà arrivano sui campi da tennis
News BreviAnche quest’anno il tennis servirà a raccogliere fondi in favore della ricerca. Torna puntuale la quarta edizione de «una volèe per il sorriso», manifestazione voluta dall’ASD tennis Villaricca presieduta dal dottor Antonio Ciccarelli volta a sensibilizzare sull’importanza della ricerca per sconfiggere il neuroblastoma e i tumori celebrali infantili. Domani (domenica 8 aprile) dalle 10.00 al circolo di Villaricca di corso Italia 130 i giovani sportivi (e non) potranno scegliere di acquistare nello all’associazione italiana per la lotta al neuroblastoma un gadget a sostegno della ricerca. Per informare tutti sul neuroblastoma e sulle attività di ricerca che si svolgono in Italia, nello stand ci sarà anche il dottor Mario Capasso, ricercatore dell’Università Federico II di Napoli.
Una mattinata ricca di attività
Per tutti i piccoli sportivi che vorranno prendere parte all’evento, l’ASD tennis Villaricca metterà a disposizione due campi da tennis, sui quali i maestri della scuola del circolo diretti da Vittorio Siligo, offriranno lezioni gratuite di introduzione a questo meraviglioso sport. Inoltre, gli animatori-attori del teatro Madrearte diretti da Antonio Diana intratterranno adulti e piccini con giochi e spettacoli. La giornata sarà anche l’occasione per i bambini di partecipare al progetto organizzato da AKinda in collaborazione con l’assessore allo Sport del Comune di Villaricca, Caterina Taglialatela, che prevede la creazione di un album fotografico con i bambini sportivi di Villaricca, le cui figurine saranno vendute nelle edicole del Paese. Le Foto saranno realizzate dalla socia del circolo Paola Raimondo. L’iniziativa organizzata con la collaborazione della Proloco di Villaricca, ha ottenuto il patrocinio morale del Comune di Villaricca e la sponsorizzazione da parte del Global Family banker di Mediolanum Banca, Mario Fiorenzano, che offrirà un rinfresco a tutti gli intervenuti. Insomma, non solo una mattinata di sport, ma anche tanti altri momenti di intrattenimento dedicati alle famiglie e all’informazione sul tema del neuroblastoma e dei tumori cerebrali infantili.