Tempo di lettura: 2 minutiPronti a gustare l’eccellenza per una nobile causa. Ben 150 piazze, 300 volontari, 15.000 bottiglie di vino Barbera d’Asti Docg serviranno per raccogliere fondi a favore dell’assistenza delle oltre 6.000 persone con Sla in Italia. Il tutto in occasione della Giornata nazionale (domenica 16 settembre) sulla Sla promossa dall’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Un contributo versato con gusto
L’iniziativa nelle piazze si chiama “Un contributo versato con gusto”: con un’offerta di 10euro sarà infatti possibile ricevere una delle 15.000 bottiglie di vino Barbera d’Asti Docg che i volontari porteranno nelle strade grazie al sostegno di Regione Piemonte, del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e dell’Unione Industriale della Provincia di Asti e di DMO Piemonte Marketing.
Selezione Doc
Per l’occasione saranno scelte alcune delle tipologie più pregiate della Barbera D’Asti: sono infatti selezionate, tra 276 produttori di 169 Comuni delle provincie di Asti e Alessandria, 15 cantine che forniranno le 15.000 bottiglie. I vini selezionati hanno ottenuto una valutazione superiore agli 85/100, a testimonianza della loro grande qualità.
Aiuto concreto
«Grazie all’iniziativa nelle piazze – dice Massimo Mauro, presidente di Aisla – potremo dare un aiuto e una risposta concreti ai bisogni di tante persone con Sla e far emergere le necessità dei malati che spesso non sono adeguatamente seguiti dal sistema sanitario e socio-assistenziale. In molti territori italiani continuiamo a registrare ritardi nell’erogazione del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza e l’assenza di risposte tempestive e coerenti rispetto al quotidiano bisogno di cura. Le famiglie che sono costrette a vivere con la Sla, soprattutto nella fase avanzata della malattia, non possono gestire la propria vita con risposte episodiche e frammentarie. Iniziative come queste diventano fondamentali per far riflettere sul cambio di prospettiva con il quale l’intero sistema dovrebbe prendere in carico queste famiglie che necessitano di interventi competenti e specialistici di tipo sanitario ma, dall’altra, devono poter contare su strumenti mirati al recupero dello svantaggio sociale che l’intero nucleo famigliare è costretto a subire»
Operazione sollievo
I fondi raccolti saranno utilizzati da Aisla, presente sul territorio italiano con 63 rappresentanze territoriali e 300 volontari in 19 regioni, per sostenere e ampliare l’Operazione Sollievo, progetto che consiste nel sostenere gratuitamente i malati di Sla con aiuti concreti come contributi economici per le famiglie in difficoltà che hanno bisogno di una badante e di strumenti per l’assistenza (letti speciali, comunicatori) e consulenze psicologiche legali e fiscali. Con l’Operazione Sollievo, avviata nel 2013, Aisla ha potuto aiutare 300 famiglie destinando oltre 560.000 euro raccolti grazie alle donazioni della Giornata Nazionale.
Sla, è ora di donare con gusto
Associazioni pazientiPronti a gustare l’eccellenza per una nobile causa. Ben 150 piazze, 300 volontari, 15.000 bottiglie di vino Barbera d’Asti Docg serviranno per raccogliere fondi a favore dell’assistenza delle oltre 6.000 persone con Sla in Italia. Il tutto in occasione della Giornata nazionale (domenica 16 settembre) sulla Sla promossa dall’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Un contributo versato con gusto
L’iniziativa nelle piazze si chiama “Un contributo versato con gusto”: con un’offerta di 10euro sarà infatti possibile ricevere una delle 15.000 bottiglie di vino Barbera d’Asti Docg che i volontari porteranno nelle strade grazie al sostegno di Regione Piemonte, del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e dell’Unione Industriale della Provincia di Asti e di DMO Piemonte Marketing.
Selezione Doc
Per l’occasione saranno scelte alcune delle tipologie più pregiate della Barbera D’Asti: sono infatti selezionate, tra 276 produttori di 169 Comuni delle provincie di Asti e Alessandria, 15 cantine che forniranno le 15.000 bottiglie. I vini selezionati hanno ottenuto una valutazione superiore agli 85/100, a testimonianza della loro grande qualità.
Aiuto concreto
«Grazie all’iniziativa nelle piazze – dice Massimo Mauro, presidente di Aisla – potremo dare un aiuto e una risposta concreti ai bisogni di tante persone con Sla e far emergere le necessità dei malati che spesso non sono adeguatamente seguiti dal sistema sanitario e socio-assistenziale. In molti territori italiani continuiamo a registrare ritardi nell’erogazione del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza e l’assenza di risposte tempestive e coerenti rispetto al quotidiano bisogno di cura. Le famiglie che sono costrette a vivere con la Sla, soprattutto nella fase avanzata della malattia, non possono gestire la propria vita con risposte episodiche e frammentarie. Iniziative come queste diventano fondamentali per far riflettere sul cambio di prospettiva con il quale l’intero sistema dovrebbe prendere in carico queste famiglie che necessitano di interventi competenti e specialistici di tipo sanitario ma, dall’altra, devono poter contare su strumenti mirati al recupero dello svantaggio sociale che l’intero nucleo famigliare è costretto a subire»
Operazione sollievo
I fondi raccolti saranno utilizzati da Aisla, presente sul territorio italiano con 63 rappresentanze territoriali e 300 volontari in 19 regioni, per sostenere e ampliare l’Operazione Sollievo, progetto che consiste nel sostenere gratuitamente i malati di Sla con aiuti concreti come contributi economici per le famiglie in difficoltà che hanno bisogno di una badante e di strumenti per l’assistenza (letti speciali, comunicatori) e consulenze psicologiche legali e fiscali. Con l’Operazione Sollievo, avviata nel 2013, Aisla ha potuto aiutare 300 famiglie destinando oltre 560.000 euro raccolti grazie alle donazioni della Giornata Nazionale.
Dimagrire grazie all’orologio
AlimentazioneTornati dalle vacanze non c’è più lo stresso della temutissima prova costume, tuttavia (dopo tanti aperitivi e tante cene) qualche pantalone inizia ad urlare vendetta. Se la bilancia ci dice che abbiamo messo qualche chilo di troppo, niente paura, una mano potrebbe arrivare dall’orologio. Già, dimagrire grazie qualche piccolo escamotage d’orario è possibile. In particolare, il segreto è nel modificare gli orari di colazione e cena. In trucchetto svelato da uno studio britannico che ci aiuterà a ridurre, lo dicono i ricercatori, parte del grasso corporeo.
Colazione e cena
Stando a quanto pubblicato sul Journal of Nutritional Sciences, posticipando l’ora della colazione e anticipando l’ora della cena di 90 minuti, senza alterare la propria normale alimentazione (quindi senza fare una dieta stretta) in 10 settimane si perde il doppio del grasso corporeo rispetto a chi non segue questi accorgimenti basati sull’orario dei pasti.
Metabolismo
E’ possibile che l’orario dei pasti influenzi favorevolmente il metabolismo degli individui, ma gli scienziati hanno visto che restringere il tempo in cui si è liberi di mangiare durante il giorno si associa anche a una riduzione complessiva del cibo consumato.
Lo studio
Condotto presso l’università del Surrey, lo studio pilota ha coinvolto per ora solo poche decine di pazienti e dovrà essere ripetuto su una casistica più ampia di persone. «Per quanto piccolo – sostiene l’autore del lavoro Jonathan Johnson – lo studio fornisce informazioni preziose su come piccole alterazioni negli orari dei pasti possono avere benefici per il nostro corpo. La riduzione del grasso corporeo diminuisce il rischio di obesità e malattie correlate, quindi è vitale per migliorare la nostra salute globale». Quindi, dimagrire si può anche grazie all’orologio. Tuttavia la regola essenziale per perdere peso è quella di mangiare sano e di praticare sport. Senza forza di volontà c’è aiuto che tenga.
Memoria, i social indeboliscono i ricordi
PsicologiaPostare e condividere è una delle attività principali dell’estate. Non c’è un’unica ragione per la quale viviamo quest’ansia da socializzazione, ma il risultato è che ci troviamo a scattare foto e a fare video di qualunque cosa. Momenti che vogliamo fissare nella memoria, renderli indimenticabili. Senza sapere che utilizzando gli smartphone il risultato è esattamente l’inverso. Documentare ogni momento della nostra esistenza, scattare foto e video in realtà compromette la memoria e il ricordo di un evento.
Scarico cognitivo
A svelare uno dei segreti della memoria è una ricerca della University of California (Santa Cruz), pubblicata sul Journal of Applied Research in Memory and Cognition. In una serie di esperimenti, 42 studenti universitari sono stati invitati in laboratorio per un tour virtuale di un museo in cui guardavano i dipinti sugli schermi dei computer. Alla base dell’esperimento, e della difficoltà a ricordare, un fenomeno chiamato «scarico cognitivo», che in sintesi è l’incapacità di ricordare eventi che sappiamo sono registrati dalla telecamera. In altre parole è come se il nostro cervello scegliesse di non applicarsi più di tanto nel custodire ricordi che possono essere immagazzinati in una memoria virtuale. Fotografare potrebbe poi anche creare una falsa sensazione di conoscere il soggetto meglio di quello che poi avviene realmente, rendendoci meno propensi a usare le strategie mentali che ci aiutano a ricordare. Insomma, affidarci troppo alla tecnologia ci indebolisce.
Trucchi per ricordare
Per natura il cervello umano tende ad alleggerire il carico ogni volta che è possibile. Per tenersi in allenamento e migliorare la memoria esistono diversi “trucchetti” o esercizi, semplici e molto efficaci. Alcuni esercizi molto interessanti e divertenti sono raccolti nel libro di Angels Navarro «El libro de la memoria». Ecco qualche esempio.
esercizio punti
Esercizio linee
Liti di coppia, l’intestino si ribella
News PresaDalla tavola alle abitudini di tutti i giorni, per n numero sempre maggiore di persone la salute è qualcosa da prendere molto sul serio. C’è però qualcosa che altrettante persone sottovalutano. Cosa? I litigi di coppia. Già, discussioni e tensioni nella vita di coppia possono seriamente danneggiare la salute dell’intestino, rendendolo “permeabile”, ovvero facendogli perdere il suo effetto barriera.
Vulnerabili
A svelare il segreto del malessere intestinale sono i risultati di una ricerca, prima nel suo genere, pubblicata sulla rivista Psychoneuroendocrinology. La membrana che riveste l’interno del nostro intestino forma una barriera che, in alcuni casi, può indebolirsi e presentare ‘crepe’, consentendo ai batteri e ai rifiuti alimentari di entrare nel sangue e ai nuovi agenti patogeni di entrare nell’intestino. Questo problema – denominato sindrome della permeabilità intestinale – può, a sua volta, causare problemi gastrointestinali, infiammazioni e cambiamenti della flora batterica collegati a una serie di condizioni, come obesità, cancro, depressione e ansia.
Lo studio
Per indagare su una delle possibili cause di questa perdita di tenuta stagna, i ricercatori dell’Ohio State University Wexner Medical Center hanno esaminato 43 coppie sposate, composte da persone tra i 24 ei 61 anni, tutte sane e sposate da almeno 3 anni. Una volta stabilito che i figli il denaro e i suoceri erano gli argomenti più delicati, i ricercatori hanno lasciato gli sposi discutere 20 minuti su questi temi, filmandone le interazioni, con particolare attenzione ai gesti e alle parole. Campioni di sangue dei partecipanti sono stati testati prima e dopo le discussioni per ricercare un marker della sindrome dell’intestino permissivo chiamato LPS-binding protein (LBP): le persone che che avevano relazioni coniugali più ostili avevano livelli di LBP più elevati. «Lo stress coniugale è uno stress particolarmente potente, perché il tuo partner dovrebbe essere il tuo sostegno principale, mentre in un matrimonio travagliato diventa la tua principale fonte di stress», spiega Janice Kiecolt-Glaser, direttore dell’Istituto per la medicina comportamentale.
Diarrea, così si rischia di rovinare una vacanza
PrevenzionePronti alle vacanze, magari con qualche destinazione esotica, ma: attenti al benessere dell’intestino. L’avvertenza arriva dai medici di medicina generale e dai pediatri, ben consapevoli dei rischi di una vita sregolata o delle insidie legate a batteri che si possono facilmente trovare nell’acqua o nei cibi in alcuni paesi extra UE.
Attenzione a tavola
Uno dei rischi più maggiori è quello di imbattersi in una gastroenterite, una condizione che viene definita acuta quando dura più di una settimana. Nella maggior parte dei casi, la gastroenterite acuta è altamente contagiosa e si trasmette per ingestione di acqua o alimenti contaminati, o portando alla bocca le mani sporche. I principali sintomi sono quelli che ci si aspetta: diarrea (come ovvio) ma anche nausea, dolore addominale (crampi allo stomaco), vomito, astenia e meteorismo intestinale. In alcuni casi si può avere anche febbre. Ovviamente se la gastroenterite, soprattutto quella acuta, è un problema per gli adulti, può essere molto pericolosa nei più piccoli. In caso di vomito e diarrea abbondanti, infatti, il bambino perde una gran quantità di acqua e sali minerali.
Precauzioni e falsi miti
Dunque, chi si prepara per una partenza con mete ritenute a maggior rischio igienico sanitario, come l’Africa, il Sud America, alcune aree del medio Oriente e la maggior parte dell’Asia, farà bene a fare molt attenzione ad evitare alimenti e bevande che potrebbero essere contaminati. Quattro semplici regole possono tornare particolarmente utili:
Alcuni prima di partire e durante il soggiorno scelgono di usare probiotici o fermenti lattici per colonizzare l’intestino con microrganismi innocui in grado di competere con i microrganismi patogeni, stimolando il sistema immunitario. La verità è che non è ancora chiarito se queste sostanze possano diminuire il rischio di contrarre la diarrea.
Sonno, ecco perché dormire fa bene
PrevenzioneFinalmente in vacanza. Ma attenzione, lo stop agostano rischia di essere più stressante per il nostro corpo di quanto non sia il lavoro. Già, dopo un anno in ufficio tra impegni e riunioni, il rischio di diventare ostaggi della nostra voglia di libertà è concreto. Tra aperitivi, spiaggia e discoteche la parola d’ordine è divertirsi, anche se questo per l’organismo rischia di diventare estremamente stancante.
L’importanza del buon riposo
Così, proprio nel periodo estivo, gli esperti ci ricordano che il nostro corpo ha bisogno di riposo. Per mettere alle spalle le fatiche di un anno è necessario concedersi un determinato numero di ore si sonno ogni giorno. Questo consente anche di realizzare diverse funzioni metaboliche e rigenerative. La questione non è solo dormire bene, ma anche dormire abbastanza. In particolare è uno studio della National Sleep Foundation (pubblicato sulla rivista Sleep Health) a ricordarci che servono in media dalle 7 alle 9 ore di sonno ogni giorno, e comunque mai meno di 6 o più di 10. Se le ore di sonno finiscono per essere meno di 6 allora i rischi per la salute aumentano. In particolare una prolungata privazione del sonno può portare all’aumento del rischio per depressione, obesità, infarto, diabete, ipertensione e ictus.
I benefici
Un corretto risposo, al contrario, riduce lo stress e aiuta la memoria. Di notte i ricordi si consolidano, vengono trasferiti dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine. Inoltre, il cervello elimina le connessioni inutili e rinforza quelle necessarie, in modo da immagazzinare solo ciò che serve. In pochi lo sanno ma il riposo aiuta anche contrastare le infezioni: non dormire a sufficienza può indebolire il sistema immunitario, rendendo l’organismo più sensibile all’attacco di batteri e virus. In altre parole, il paradosso dell’estate rischia di essere legato allo stress da “superdivertimento”. Con l’obiettivo di fare il più possibile per vivere a pieno l’estate la possibilità di arrivare a settembre più stanchi di quando si è partiti è molto concreta. Meglio ritagliarsi momenti di assoluto relax se l’intento è quello di ricaricare le pile in vista del nuovo anno.
Emergenza caldo, le dieci regole dei medici di famiglia
News PresaUn caldo straordinario e il rischio concreto per la salute di bambini e anziani. L’allarme arriva dai medici di medicina generale della Fimmg Napoli Corrado Calamaro e Luigi Sparano, preoccupati per le notizie che arrivano dal territorio e per le moltissime chiamate che stanno arrivando da cittadini in difficoltà per le temperature di questi giorni. «Il caldo – spiegano i medici – è un grande pericolo per gli anziani, può essere addirittura letale. Ci preoccupano in particolare per le persone sole e con patologie croniche, che le rendono più fragili». Per questo motivo la Fimmg Napoli ha preparato un breve decalogo di buoni consigli da rispettare sino a quando le temperature non rientreranno nella norma.
Le 10 regole d’oro
Alte temperature nemiche del cuore. I consigli degli esperti
PrevenzioneL’estate è appena cominciata, ma è già allerta caldo in numerose città. Le alte temperature e l’afa sono nemici dei pazienti cardiopatici. Per un estate in sicurezza è dunque necessario rispettare alcuni fondamentali accorgimenti, a partire dalla gestione delle terapie e senza dimenticare il ruolo dell’alimentazione. A ricordarlo è il presidente della Società italiana di cardiologia (Sic), Francesco Romeo all’Ansa. “Questa situazione climatica così estrema con valori di temperatura e afa molto alti è pericolosa per i soggetti a rischio, soprattutto anziani e cardiopatici. Sono a rischio – spiega Romeo – perché tale situazione climatica determina una alterazione del sistema circolatorio: c’è una perdita di liquidi ed una vasodilatazione e traspirazione eccessive; ciò può portare ad una disidratazione che può a sua volta portare a insufficienza renale acuta oppure ad una iposodimia, ovvero un basso valore di sodio nel sangue, che si configura poi con danni neurologici importanti“.
I danni neurologici, avverte l’esperto, “possono essere scambiati per eventi cerebrovascolari acuti, mentre in tale periodo spesso sono legati solo ad alterazioni dell’equilibrio idroelettrolitico, relativo alla composizione dei liquidi corporei”. La vasodilatazione eccessiva porta invece ad un abbassamento della pressione. Il gran caldo, insomma, “può destabilizzare i pazienti cardiopatici“. Da qui alcuni importanti accorgimenti: “Evitare temperature esterne alte e restare in ambienti ventilati, bere molto acqua e mangiare molta frutta che contiene acqua e potassio, evitare abiti che impediscano la traspirazione, evitare pasti abbondanti”. Ed ancora: “il mare va bene – sottolinea Romeo – ma nelle prime ore della mattina o in quelle serali”. Attenzione poi ai farmaci: “Il caldo può accentuarne l’effetto e quindi nel periodo estivo potrebbe rendersi necessario cambiare i dosaggi, sempre sotto il controllo dello specialista. E fondamentale – aggiunge – è anche conservare i medicinali correttamente, rispettando le temperature indicate sulle confezioni”. Ed ancora: “I soggetti con ipertensione arteriosa in trattamento – ricorda anche Massimo Volpe, presidente della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (Siprec) – durante l’estate devono controllare più spesso la pressione e dovrebbero discutere con il medico l’eventualità di ridurre la terapia. Sempre i pazienti affetti da ipertensione o scompenso cardiaco dovrebbero inoltre evitare gli sbalzi da temperature troppo calde a troppo fredde. Esporsi a lungo al sole per poi tuffarsi in acque fredde può infatti provocare una congestione, soprattutto nei soggetti che prendono farmaci”. Infine, alcuni consigli per chi sceglie le vacanze in montagna: “L’aria in montagna è caratterizzata da una ridotta ‘pressione parziale’ d’ossigeno e questo induce il cuore ad un lavoro maggiore, portando alcuni rischi. Per questo – afferma Volpe – è opportuno informare il medico della destinazione scelta, adeguando opportunamente la terapia, evitare le quote troppo alte al di sopra dei 1.500 metri e raggiungere la destinazione in quota progressivamente“.
La vacanza? Se la vivi così diventa un incubo
PsicologiaLa vacanza è per tutti, indipendentemente che si ami il mare o la montagna, un desiderio di relax. Il sogno è sempre quello di lasciare in città le preoccupazioni e, finalmente, godere di un po’ di pace. In realtà, spesso, succede il contrario.
Ferdinando Ivano Ambra
«Le ricerche epidemiologiche e l’esperienza clinica – spiega lo psicologo e psiconeurologo Ferdinando Ivano Ambra – dimostrano che proprio in questo periodo dell’anno aumentano le richieste di aiuto psicologico, in particolare con l’approssimarsi delle ferie. Il dato clinico, inoltre, dimostra che la domanda di aiuto non riguarda quei disturbi esorditi proprio al momento della richiesta, ma molto spesso è connessa a problematiche cronicizzate da tempo».
Gli effetti del sole
Le cause sottese all’acuirsi di questi problemi sono le più diverse e anche se pochi lo sanno una di queste è strettamente connessa all’esposizione ai raggi solari. «La più intensa esposizione – dice lo specialista – comporta una maggiore attivazione neuroendocrina (aumento di alcuni ormoni presenti nel nostro cervello) con naturali conseguenze sul funzionamento fisico e psichico. Dunque, con risvolti positivi o negativi, la nostra mente e il nostro corpo sono molto più attivi proprio durante questo periodo».
Tempo di bilanci
Poi c’è il fatto che questo periodo dell’anno è percepito sin dall’infanzia come un momento di bilancio, di esame di quanto fatto. I problemi vengono fuori quando a questo bilancio «si associano pensieri ansiogeni o componenti depressive con rimuginazioni continue, disagi che risultano poco sintonici con la spensieratezza che dovrebbe precedere l’organizzazione di una vacanza».
La cosa più giusta sarebbe dedicare a sé e alla famiglia un’attenzione costante, fruibile in ogni stagione, che consenta a tutti di pre-occuparsi del proprio benessere psicologico, propedeutico al meritato relax. Solo in questo modo un momento di vacanza può essere realmente anche un momento di relax, perfetto per ricaricare le pile prima di un nuovo inverno.
Farmaci e vacanze, ecco le regole per un’estate serena
Farmaceutica, News PresaCostume da bagno, vestiti alla moda e creme solari non sono le uniche cose da portare in vacanza. Così come a casa abbiamo sempre con noi farmaci che possono essere utili per piccoli malanni, anche quando si parte è bene ricordare di mettere in valigia i medicinali essenziali. Il problema è capire cosa portare e cosa invece lasciare a casa. Per farci guidare in questo labirinto di bugiardini abbiamo scelto i consigli di un vero esperto: il professor Vincenzo Santagada, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli.
Vincenzo Santagada
«La meta – dice – è uno degli elementi principali nella scelta dei farmaci da portare.
Sempre in valigia
Certamente possono tornare molto utili antidolorifici, antinfiammatori e antipiretici, un antidiarroico, un antibiotico a largo spettro, un collirio, creme e pomate contro le irritazioni della pelle, vale a dire antistaminici e cortisonici e creme contro ematomi e distorsioni. Visto che si va in vacanza suggerirei anche un filtro solare, disinfettanti per la gola, farmaci contro la cattiva digestione (antiacidi e pro cinetici), lassativi, melatonina e altri prodotti contro il jet-lag. Sarebbe buona norma avere il kit del pronto soccorso e ovviamente un prodotto repellente contro le zanzare e altri insetti». Qualche attenzione in più è necessaria in caso si scelga un paese particolarmente caldo o con condizioni igienicosanitarie a rischio. «Se la meta è questa è necessario informarsi sulla situazione epidemiologica e ambientale della zona, e certamente farsi consigliare dal medico l’eventuale profilassi farmacologica e vaccinale». E poi c’è il rischio che i farmaci si rovinino per il caldo.
Inoltre, chi segue una terapia medica legata ad una malattia cronica deve avere in valigia tutto ciò che serve, ad esempio antidiabetici, antipertensivi, antiepilettici, antianginosi e così via. Meglio avere una scorta che copra in eccesso il periodo di tempo in cui ci si troverà lontani da casa».
La guida dell’Aifa
L’Agenzia Italiana dei Farmaci (Aifa) ha pubblicato un opuscolo intitolato “Farmaci & Estate” in cui vengono dispensati tutta una serie di consigli e accorgimenti che possono tenerci al riparo da spiacevoli inconvenienti.