Reflusso gastroesofageo, quali sono le abitudini alimentari corrette
La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è caratterizzata dalla risalita involontaria e frequente di materiale acido dallo stomaco all’esofago. I succhi gastrici, venendo a contatto con la parete dell’esofago, provocano la sintomatologia della malattia. I sintomi più frequenti sono la pirosi, cioè sensazione di bruciore di stomaco, e il rigurgito acido, cioè la risalita spontanea di contenuto gastrico acido fino in gola o alla cavità orale. Il reflusso gastroesofageo può però anche manifestarsi con sintomi meno tipici, quali tosse stizzosa o raucedine.
Nella maggior parte dei casi la malattia da reflusso gastroesofageo non ha complicanze, mentre nel 30-35% dei casi può provocare ulcere. Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto comune in tutto il mondo e la maggior parte dei casi si verifica nella stagione primaverile e autunnale, ossia al cambio di stagione, anche se non sembra esserci una causa specifica per il fatto che il disturbo si presenti maggiormente in questi periodi.
Analizzando i dati statistici sembra che in Italia il 30% della popolazione soffra della malattia da reflusso gastroesofageo. Il 50% delle diagnosi totali di malattia riguarda la fascia d’età 45-65 anni. Una percentuale che sembra aumentare a partire dai 40 anni di età, mentre non sembra esserci un’incidenza diversa nei due sessi.
Il reflusso può manifestarsi in due forme cliniche:
– Forma occasionale di reflusso: la risalita di materiale acido dallo stomaco all’esofago è un evento fisiologico durante la giornata e si verifica maggiormente dopo i pasti o in seguito al consumo di bevande gassate e pasti eccessivi.
– Malattia da reflusso gastroesofageo: quando la frequenza degli episodi si ripete con continuità (almeno una volta a settimana), si parla di vera e propria malattia da reflusso gastroesofageo; i disturbi causati dalla malattia influiscono pesantemente sulla qualità della vita di chi ne soffre.
Diversi fattori possono favorire l’insorgenza della malattia, tra cui il sovrappeso/obesità, il fumo, l’ernia iatale e l’assunzione di alcuni farmaci. Senza dimenticare lo stress, che può giocare un ruolo fondamentale nell’insorgenza del disturbo, insieme a uno stile di vita poco sano e abitudini alimentari poco corrette.
Reflusso gastroesofageo, i cibi consigliati
Seguire un regime alimentare sano e bilanciato può contribuire a contrastare gli effetti del reflusso.
Per quanto riguarda la carne, l’importante è che sia magra; uova, latte, legumi e formaggi freschi sono una valida alternativa alla carne e il pesce va consumato regolarmente.
Per quanto riguarda i carboidrati, meglio scegliere pane, pasta e riso semi-integrali.
La frutta e la verdura deve essere di stagione. Per ciò che riguarda la frutta, sono preferibili le mele, le pere e le banane.
I cibi da consumare con moderazione
Gli alimenti da consumare con moderazione sono quelli che possono aumentare l’acidità gastrica:
– Cibi grassi (fritti, carne grassa, panna, sughi elaborati, burro)
– Pomodori
– Cioccolato
– Caffè
– Succo di agrumi
– Alcune spezie, come peperoncino, pepe, curry, noce moscata
– Bevande gassate e alcolici
– Formaggi stagionati
Anche le preparazioni devono essere poco elaborate e i cibi devono essere preferibilmente cotti in maniera semplice e leggera (al vapore, al cartoccio, a basse temperature e con consumo di olio a crudo).
Altro accorgimento importante è quello di non consumare cibi o bevande troppo caldi o troppo freddi.
I pasti poi non devono essere troppo abbondanti ed è preferibile fare molti spuntini, lasciando leggera la cena. Dopo aver mangiato è buona norma lasciare il tempo che occorre per la digestione, senza ad esempio coricarci subito dopo cena. Per dormire, la testiera del letto dovrebbe essere un po’ più alta rispetto ai piedi, proprio per evitare la risalita dei succhi gastrici.