Celiaci: solo un sesto degli adulti lo è davvero. Mercato da 6 miliardi
Celiaci per convinzione, ma senza aver avuto una diagnosi. La sempre più diffusa e costosa ‘fobia’ del glutine, motivata da possibili problemi di intolleranza, è infondata nella gran maggioranza dei casi. Un nuovo studio australiano pubblicato sul Medical Journal of Australia ha raccolto numeri impressionati. Secondo i ricercatori dell’Università di Newcastle, il glutine fa scattare problemi di salute in appena un sesto degli adulti che accusano intolleranza alla proteina. Il giro d’affare globale del gluten-free vale più di 6 miliardi di dollari Usa e gli studiosi pongono interrogativi verso questo mercato lucrativo.
Alla guida del team di ricercatori ci sono Marjorie Walker e Michael Porter della Scuola di patologia anatomica dell’atene che si sono rivolti all’8% degli australiani che sostengono di essere celiaci, secondo le statistiche. Si tratta di coloro che incolpano il glutine per una serie di disturbi, dal gonfiore di stomaco a mal di testa e nausea, a dolore alle giunture, da depressione a febbre da fieno. “Risulta che solo una piccola proporzione sia veramente suscettibile al glutine o al frumento. Molti si sottopongono senza necessità a una costosa dieta gluten-free“, commentano gli scienziati. La celiachia è una condizione autoimmune in cui il glutine induce il sistema immunitario ad attaccare l’intestino e altri organi, ma per ogni persona realmente affetta, circa altre sette si dichiarano suscettibili alla proteina senza soffrire di celiachia, riferiscono gli studiosi. Una dieta gluten-free costa 17 volte più di una regolare, ed espone la persona a carenza di oligoelementi e di vitamine. Insomma, i medici avvertono: tale dieta può anche aggravare i rischi di attacchi cardiaci o ictus, di ipertensione, di alti livelli di colesterolo di sovrappeso, perché le alternative senza glutine hanno alti contenuti di carboidrati. Evitare il glutine interferisce inoltre con importanti batteri intestinali e aumenta l’esposizione alle tossine. Un altro studio recente lo ha anche collegato ad alti livelli di arsenico nelle urine. Dallo studio emerge che ad accusare problemi legati al glutine sono in maggioranza donne e relativamente giovani. Secondo gli studiosi, molte sono in cerca di facili soluzioni piuttosto che seguire tradizionali consigli di salute come evitare cibo confezionato.
promuoviamo salute