5 milioni di italiani senza aiuto psicologico per motivi economici
Sono cinque milioni gli italiani che non accedono all’aiuto psicologico per motivi economici. Per quanto riguarda i giovani, sette su dieci non ricevono il sostegno di cui avrebbero bisogno, con pesanti ricadute sul presente e sul futuro.
Oggi inizia la settimana dedicata alla salute mentale. Il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari, ha espresso preoccupazione, in occasione del convegno sui 35 anni dalla legge della professione psicologica. Nonostante la crescita della comunità professionale in Italia, con oltre 130 mila psicologi, esiste una grave mancanza di risposta ai bisogni della popolazione, ha spiegato.
Mancato accesso all’aiuto psicologico
Secondo i dati, circa 5 milioni di italiani non possono accedere alle cure psicologiche a causa di motivi economici. Questo si traduce in un accesso limitato ai servizi essenziali per la salute mentale, con conseguenze pesanti sul benessere individuale e sociale.
Carenze nei servizi pubblici
L’assenza di una rete psicologica pubblica ostacola la prevenzione e l’intervento precoce nei confronti dei disturbi mentali. La mancanza di psicologi nelle scuole, nelle cure primarie e negli ospedali contribuisce all’aggravarsi delle situazioni, generando costi sanitari e sociali elevati.
Psicologia in Italia
Lazzari sottolinea l’importanza di considerare la psicologia non solo come un costo, ma come un investimento nella salute e nel benessere della società. I dati del bonus psicologico, emersi dal Progetto PsyCare, dimostrano i benefici economici degli interventi psicologici, evidenziando il ruolo centrale della professione psicologica nel contesto nazionale. Lazzari ha denunciato l’approccio “miope e classista” che limita l’accesso alla psicologia solo a coloro che possono permettersela, promuovendo invece un’equa distribuzione dei servizi psicologici per tutti i cittadini.