Antimicrobico-resistenza. Italia: in un anno 430 mila infezioni contratte in ospedale
Oltre 12 mila decessi ogni anno sono causati da infezioni da batteri resistenti agli antibiotici. Sono 430 mila le persone ricoverate in ospedale che hanno contratto, tra il 2022 e il 2023, un’infezione ospedaliera. Gli antibiotici sono somministrati al 44,7% dei degenti, rispetto alla media europea del 33,7%. Sono i numeri emersi da un dossier di AIFA che confermano l’Italia come ‘maglia nera’ in Europa nel fenomeno dell’antimicrobico-resistenza.
Si tratta di un’emergenza sanitaria globale che nel nostro Paese assume dimensioni preoccupanti. Se n’è parlato al 14° Congresso Nazionale della SITA – Società Italiana di Terapia Antinfettiva, durante la settimana mondiale per l’uso consapevole degli antimicrobici (WAAW – World AMR Awareness Week), appena conclusa.
Infezioni ospedaliero-correlate (ICA)
Il fenomeno della resistenza antimicrobica (AMR) e delle infezioni ospedaliero-correlate (ICA) pesano sulle spese sanitarie. L’intelligenza artificiale (IA) potrebbe contribuire in maniera concreta alla scoperta di potenziali nuovi farmaci per fronteggiare il fenomeno della AMR, diventando uno strumento a supporto del clinico nel processo decisionale di scelta della terapia.
«L’antimicrobico-resistenza è una questione di rilevanza cruciale, una vera emergenza globale che riguarda tutti: medici ospedalieri, clinici e cittadini. I dati sono allarmanti: a livello globale, le stime indicano 5 milioni di morti all’anno, cifra destinata a crescere fino a quasi 40 milioni entro il 2050, se non verranno adottate misure adeguate. L’antimicrobico-resistenza rischia di diventare la prima causa di morte nel mondo – commenta Matteo Bassetti, Presidente SITA, Direttore Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico San Martino IRCCS di Genova e Professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università degli Studi di Genova.
“Il problema – prosegue – è che i batteri resistenti, i cosiddetti “superbatteri“, sono sempre più difficili da trattare con gli antibiotici esistenti. Di fronte a queste nuove minacce, c’è un urgente bisogno di “superantibiotici”. Tuttavia, la ricerca in questo campo ha subito una battuta d’arresto, rendendo indispensabile un maggiore investimento in sviluppo e innovazione. Serve anche un approccio più efficace alla rimborsabilità dei nuovi antibiotici, specialmente in Italia, e una gestione più appropriata del loro utilizzo, che non significa solo ridurne l’uso, ma impiegarli in modo più mirato e consapevole».
HIV e infezioni
Una sessione del Congresso è stata dedicata all’infezione da HIV, che negli anni ha subito una rivoluzione grazie alla terapia ART (AntiRetroviral Therapy), attualmente costituita da semplici opzioni orali e iniettabili, e grazie anche alle misure preventive come quelle di profilassi pre-esposizione (PrEP). I clinici sottolineano però che, nonostante la disponibilità di potenti terapie antiretrovirali di combinazione (cART), le persone con HIV sono altamente vulnerabili e le infezioni opportunistiche (IO) continuano a rappresentare un’importante causa di morbilità e mortalità.