Eccessiva esposizione al sole può causare metastasi da melanoma
L’eccessiva esposizione al sole può causare metastasi a partire da un melanoma, che è il tumore della pelle più comune. Uno studio tedesco, con la collaborazione dei ricercatori dell’Ospedale San Raffaele di Milano, ha dimostrato questo rischio. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature.
Meccanismo alla base delle metastasi
Dodici anni fa, un team di ricercatori del San Raffaele, coordinato da Marco Bianchi, scoprì che la proteina HMGB1 viene rilasciata dalle cellule quando muoiono. Questa proteina, soprannominata “allarmina”, segnala al sistema immunitario la presenza di cellule morte o stressate. La scoperta ha aperto la strada a uno studio che spiega il meccanismo delle metastasi da melanoma.
Quando la pelle è esposta eccessivamente al sole, si arrossa e le cellule stressate rilasciano l’allarmina. Questa proteina richiama i neutrofili, globuli bianchi presenti nel sangue per combattere le infezioni. Se è presente un melanoma, anche le cellule tumorali rilasciano allarmina, richiamando i neutrofili che liberano la molecola Tnf. Questa molecola induce le cellule del melanoma a disseminarsi, producendo metastasi.
Esposizione al sole e diffusione delle metastasi
Questo processo è distinto dall’insorgenza del tumore. Marco Bianchi ha spiegato all’Ansa come un melanoma primario si diffonde verso i polmoni. Una scottatura da troppo sole deve essere evitata, soprattutto se è presente un melanoma. Anche se il melanoma è piccolo, c’è il rischio di metastasi. La migrazione delle cellule tumorali rende i melanomi pericolosi. Mentre il tumore primario può essere asportato con successo, le metastasi rispondono poco alle cure.
Bianchi conclude che se riuscissero a catturare l’allarmina appena rilasciata, potrebbero bloccare le metastasi del melanoma e forse di altri tumori dove è coinvolta l’infiammazione.
La protezione solare durante l’esposizione al sole
La protezione solare aiuta a proteggere dai danni alla pelle. L’uso regolare di creme solari, cappelli e abbigliamento protettivo riduce il rischio di scottature e di conseguenza, quello di sviluppare un melanoma. Gli specialisti sottolineano l’importanza di evitare l’esposizione solare nelle ore più calde della giornata e sottoporsi a controlli dermatologici regolari, specialmente se si ha una predisposizione familiare o molti nei.
‘La memoria della pelle’, leggere e regalare un romanzo sulla prevenzione
La comunità scientifica continua a lavorare per comprendere meglio i meccanismi alla base delle metastasi e sviluppare nuove strategie di prevenzione e trattamento. La prevenzione rimane il primo passo per ridurre l’incidenza del melanoma e le sue complicanze.
Un libro di medicina narrativa, nato con l’obiettivo di diffondere consapevolezza sulla patologia e la prevenzione, è “La memoria della pelle”, edito da Giunti. Nell’ultimo decennio il melanoma ha raggiunto a livello mondiale le centomila diagnosi l’anno, con un incremento del 15 per cento. Il romanzo è scritto da Marco Trabucco Aurilio, presidente della Fondazione Mesit; Paolo Ascierto, oncologo e ricercatore (massimo esperto di melanoma al mondo nel decennio 2013-2023, secondo la classifica Expertscape dell’Università del North Carolina); e Gian Paolo Montali, direttore generale della Ryder Cup 2023.
La medicina narrativa è un mezzo per arrivare soprattutto ai più giovani, hanno spiegato gli autori. Infatti, se il melanoma è stato per anni un tumore tipico dell’anziano, oggi il picco è a 40 anni ed è la prima causa di morte tra i ragazzi nella fascia d’età 20-30 anni.
Conclusioni dello studio
Lo studio dimostra l’importanza di prevenire l’esposizione eccessiva al sole. La scoperta del ruolo della proteina HMGB1 e della molecola Tnf apre nuove strade per la ricerca di trattamenti contro le metastasi da melanoma. Gli esperti sono ottimisti sul fatto che questa conoscenza potrà portare a nuove terapie in grado di bloccare la diffusione delle cellule tumorali.