Disturbi dell’alimentazione, un’epidemia in crescita
Cosa sono i disturbi dell’alimentazione? Semplificando un po’ è quando il nostro rapporto con il cibo diventa complicato, influenzando così la nostra salute fisica e mentale. Questo tipo di disturbo colpisce tantissime persone nel mondo e, purtroppo, moltissimi giovani. I dati rivelano che si tratta di una vera e propria “epidemia” quella in atto per i disturbi dell’alimentazione e dopo il Covid sta coinvolgendo fasce d’età sempre più basse, anche tra 8 e 12 anni che rappresentano il 30 per cento dei soggetti colpiti. Quindi, la prima cosa da comprendere è che non si è soli e ci sono delle concrete possibilità di tornare a stare bene.
Tipologie di disturbi dell’alimentazione
Le più conosciute sono anoressia e bulimia, in realtà ci sono vari tipi di disturbi, ognuno con la sua storia. L’anoressia, porta ad una vera e propria ossessione per il proprio peso; la bulimia si associa ad episodi di alimentazione eccessiva seguiti da comportamenti compensatori; il binge eating ad una smisurata e incontrollata esigenza di mangiare, solo per citarne alcuni. Riconoscere i segnali è la chiave. Parliamone con gli amici, coinvolgiamoli nel percorso. E non dimentichiamoci del ruolo degli specialisti, perché sono sempre proti ad aiutarci.
Consigli pratici e supporto continuo
Cosa possiamo fare? Beh, in primo luogo se ne può parlare con qualcuno di cui si ha fiducia. La terapia cognitivo-comportamentale può essere una grande alleata. E sì, il supporto nutrizionale e fisico è importante, ma non dimentichiamoci di partecipare a gruppi di supporto. L’unione fa la forza. Parlare dei propri problemi è sempre il primo passo per uscire dal tunnel e anche per aiutare altre persone a stare meglio, anche sensibilizzando chi ci sta attorno. L’ideale sarebbe poter parlare di questi problemi a scuola e con gli amici.
Speranza e guarigione
Con il giusto supporto e con la consapevolezza di non essere mai soli si può superare tutto. La speranza è un po’ come un superpotere. Condividere esperienze, chiedere aiuto e ricordarsi che la salute psicofisica è una priorità, sono questi primi passi da fare. Certo, la strada potrebbe essere tortuosa, ma è attraverso il cammino che si scopre la resilienza. Ah, non dimenticate mai di essere gentili con voi stessi, ascoltate il vostro corpo e la vostra mente, e ricordate: la guarigione è un percorso che si compie assieme.