Influenza, senza vaccini mortalità triplicata con diabete
Ogni anno il virus dell’influenza assume sembianze diverse e causa tra le 250 e le 500 mila vittime, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un impatto che grava soprattutto sugli over 65, i fragili e i soggetti con patologie croniche, come il diabete.
Influenza o polmonite con diabete
“Il diabete è un fattore di rischio per esiti più gravi dell’influenza, basti pensare che aumenta di 1,7 volte il rischio di ricovero in terapia intensiva, di oltre 3,5 volte quello di ricovero per influenza o polmonite e di oltre 3 volte il rischio di mortalità. Ecco perché i diabetologi consigliano i loro pazienti alla vaccinazione che ha un elevato profilo di efficacia e sicurezza e abbatte significativamente i rischi, ad esempio quello di mortalità complessiva, allo 0,57%”. A fare il punto è la Professoressa Ilaria Dicembrini Associato di Endocrinologia all’Università degli Studi di Firenze e coordinatrice insieme alla Dott.ssa Valeria Sordi – San Raffaele (MI) del gruppo di Lavoro congiunto SID – AMD – SiTI Diabete e Vaccini.
Vaccino per l’influenza
Il Ministero della Salute considera le persone con diabete ad alto rischio di complicanze e mortalità. Per questo raccomanda la vaccinazione appena possibile. Il PNPV entrato in vigore lo scorso 7 settembre, integra il Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) 2020-2025, che rappresenta uno degli strumenti per dare attuazione al Livello essenziale di assistenza (LEA) “Prevenzione collettiva e sanità pubblica”, anche attraverso le strategie vaccinali da applicare in maniera uniforme nel Paese. Il vaccino anti influenzale è fornito gratuitamente sia alle persone con diabete che ai loro familiari e contatti stretti.
Vaccino per l’herpes zoster
Inoltre la vaccinazione è disponibile anche contro l’herpes zoster, la cui incidenza aumenta di 1,52 volte nei diabetici e che può avere un grave impatto sulla qualità di vita (ad esempio la nevralgia posterpetica). La profilassi contro questo virus ha una efficacia del 91,2%, basti pensare che tra i soggetti con malattia diabetica i vaccinati la sviluppano nello 0,8% dei casi contro il 9,2% dei non vaccinati.
Fondamentale tempismo
“Il tempismo è importante per dare il tempo all’organismo di sviluppare la copertura anticorpale prima della diffusione del virus che avverrà con il calo delle temperature. Consigliamo quindi ai pazienti di non attendere” conclude il Professor Angelo Avogaro, Presidente SID.