Sigarette elettroniche, uso raddoppiato soprattutto tra i giovani
Cresce l’utilizzo di e-cig, soprattutto tra i giovani. I numeri sono quasi raddoppiati dal 2014 al 2021. A metterlo in luce sono i numeri ISTAT che sottolineano come l’uso delle sigarette elettroniche “è aumentato lentamente e costantemente”.
Se nel 2014 gli utilizzatori di 14 anni e più erano circa 800mila, a partire dal 2017, si è registrato un progressivo aumento. Nel 2021 quasi un milione e mezzo di persone usavano le e-cig, si trattava perlopiù di giovani. L’Indagine Istat sugli “aspetti della vita quotidiana” rivela come l’aumento “ha riguardato sia gli uomini che le donne, con livelli che si sono raddoppiati in quasi 10 anni”.
Le sigarette elettroniche fanno male?
Secondo la comunità scientifica è difficile stabilire gli effetti a lungo termine delle sigarette elettroniche sulla salute umana. Non si possono ancora misurare a causa della varietà dei prodotti e del poco tempo in cui sono stati studiati.
Tuttavia, per quanto riguarda il glicole propilenico – l’ingrediente che produce il «fumo sintetico» che viene rilasciato dalla sigaretta elettronica – un’esposizione nel lungo periodo può dare origine a irritazione delle vie aeree, tosse e in casi molto rari asma e riniti.
Il riscaldamento del glicole propilenico e di un’altra sostanza presente nel liquido delle e-cig, la glicerina, può inoltre portare alla formazione di formaldeide e acetaldeide. Queste sostanze, a dosi più elevate di quelle assunte con una singola e-cig, sono considerate cancerogene. Inoltre alcuni studi hanno rilevato sostanze tossiche e cancerogene nei liquidi delle cartucce.
Infine, nel vapore delle sigarette elettroniche sono presenti elevate quantità di particelle: è stato dimostrato che il particolato può provocare il cancro, infatti l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) lo ha classificato come sicuramente cancerogeno per l’essere umano.
In conclusione, servirà ancora qualche anno per stabilire con certezza un’eventuale un’associazione tra sigarette elettroniche e cancro.
I dati Istat
Nel 2021, il 2,8% delle persone dai 14 anni in su fa ricorre alla sigaretta elettronica (il 3,4% dei maschi e il 2,3% delle femmine). Tra i 18 e i 34 anni la quota di utilizzatori sale al 5,2% (circa il 6% dei maschi e il 4,5% delle femmine).
Per quanto riguarda i consumatori di prodotti a tabacco riscaldato non bruciato (HnB), nel 2021 sono il 2,1%, quindi meno rispetto alla sigaretta elettronica. In generale, sono entrambi usati soprattutto dai più giovani. Afferma di utilizzarli il 5,2% delle persone tra i 18 e 24 anni e tra di loro il 7% sono ragazze e il 3,6% ragazzi.
Secondo i dati del 2021, il 4,1% dai 14 anni e più usa la sigaretta elettronica o i prodotti a tabacco riscaldato e il livello più elevato è nella fascia 18-34 anni (8%), mentre diminuisce via via nelle classi di età successive. Un consumatore su quattro usa sia sigaretta elettronica che i prodotti a tabacco riscaldato non bruciato e 3 su 4 sono anche fumatori tradizionali. La percentuale più alta di consumatori si trova al Centro Italia (5% contro il 3,5% circa del Nord e del Mezzogiorno).