Un nanosensore per scovare i tumori
Un nanosensore hi-tech capace di rilevare cellule, proteine e molecole potrebbe essere una nuova importante arma nella lotta al cancro e non solo. L’invenzione si muove sull’asse Napoli – Milano, coinvolgendo diversi istituti del Consiglio nazionale delle ricerche, quello di biochimica e biologia cellulare (Cnr-Ibbc) di Napoli, l’Istituto di scienze e tecnologie chimiche “G. Natta” (Cnr-Scitec) di Milano e l’Istituto per le scienze applicate e i sistemi intelligenti (Cnr-Isasi) di Napoli – l’Università del Sannio ed il Centro Regionale Information Communication Technology della Regione Campania (CeRiCT).
BIOMARCATORI
Semplificando non poco la ricerca, si parte dal presupposto che la lotta alle patologie tumorali passa anche e soprattutto attraverso una diagnosi sempre più precisa e precoce. Ecco perché negli ultimi anni c’è stato un crescente interesse per lo sviluppo di sensori sempre più sofisticati, in grado di rilevare in maniera semplice, veloce ed affidabile biomarcatori, come molecole, proteine e cellule. Ed è proprio quello che fa il nuovo nanosensore in fibra che renderà più semplici ed economici i dispositivi basati su una tecnica che si chiama spettroscopia Raman amplificata da superfici (Sers). «Quando si deve rivelare la presenza di proteine o cellule presenti a bassissime concentrazioni nel campione, come ad esempio il sangue di un paziente, il segnale Raman deve essere amplificato in maniera estrema, ma è altrettanto cruciale adattare la nanostruttura metallica alle dimensioni del campione che si vuole rivelare, ed è la combinazione di questi due fattori che rende il sensore sviluppato estremamente promettente», spiega Andrea Cusano, professore ordinario presso il Dipartimento di ingegneria dell’Università del Sannio e coordinatore del Polo di optoelettronica e fotonica presso il CeRICT.
PARTNERSHIP
Questa innovativa tecnologia è stata messa a punto attraverso la sinergia di due Infrastrutture di ricerca della Regione Campania: Campania Imaging Infrastructure For Research In Oncology (responsabile scientifico Daniela Corda-Cnr) e Centro di nanofotonica e optoelettronica per la salute dell’uomo (responsabile scientifico Antonello Cutolo-CeRICT). Quello del nanosensore è un primo significativo risultato che dimostra quanto sia importante integrare le competenze, le eccellenze e le infrastrutture per creare una efficiente filiera tecnologica in grado di supportare le sfide ancora aperte nel settore dell’imaging biomedico e la lotta alle patologie tumorali.