Nasce in Campania la prima app di riabilitazione per bambini con Dsa
Si chiama “ Astras ” ed è un’app studiata per permettere ai bambini con Disturbi specifici dell’apprendimento di poter svolgere da casa le attività di riabilitazione a distanza. Sviluppata dai ricercatori del Neapolisanit di Ottaviano, l’unico centro campano dotato di un’equipe impegnata nello sviluppo di tecnologie per la riabilitazione, Stras consente di superare molti dei limiti imposti dal lockdown. Una premessa è d’obbligo: a causa dell’emergenza Covid-19, i pazienti con dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, o affetti da iperattivismo, o che stanno svolgendo un training ipercognitivo, hanno dovuto sospendere i trattamenti. Così, per moltissime famiglie l’unica è stata assistere ad una regressione dei risultati ottenuti con fatica e tempo. Con questa applicazione sarà garantito loro il monitoraggio, la valutazione e la riabilitazione a distanza, con la supervisione del Servizio sanitario nazionale o di una struttura convenzionata. Il Neapolisanit sta fornendo gratuitamente l’app a i suoi pazienti, aprendo anche la sperimentazione a tutte le strutture interessate. «Astras nasce in questa fase, ma le sue potenzialità non sono solo legate solo all’emergenza Covid-19 – spiegano gli sviluppatori -. Crediamo, invece, che potrà dimostrarsi un importante alleato della terapia e garantire la continuità del trattamento anche oltre il trattamento svolto presso il centro, garantendo la continuità anche nelle situazioni in cui risulterà impossibile raggiungere la struttura clinica».
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Astras si compone di due moduli: uno per la valutazione cognitiva, l’altro per la riabilitazione. Il primo fornisce informazioni sulle capacità di memoria, attenzione e pianificazione, l’altro si basa invece su diverse prove, finalizzate alla riabilitazione del bambino, con quattro livelli a complessità crescente. L’innovazione più interessante dell’app è costituita dalla presenza di un (un tutor artificiale), capace di aiutare il bambino negli esercizi e di guidarlo a piccoli passi in caso di difficoltà nell’esecuzione del compito. Il terapista supervisiona il processo attraverso un’interfaccia specifica, decidendo il tipo di esercizio che il bambino deve svolgere, il numero, la complessità e il tipo di aiuti da erogare. Durante il trattamento, inoltre, può consultare i punteggi conseguiti in ogni esercizio.