Diabete: si abbattono costi grazie ai devices. Lo studio belga
Il diabete in Italia ha un costo totale di 20,3 miliardi di euro all’anno, tra quelli che vengono definitivi costi diretti (46%) e indiretti (54%). All’interno di quelli diretti, circa la metà (49%) è dovuto alle ospedalizzazioni, il 7% ai “farmaci per il diabete”, il 17% alle “visite pazienti”, il 23% per “altri farmaci”. Sul totale delle spese inerenti al trattamento della patologia, le spese per i devices corrispondono solo al 4%.
I presupposti di uno studio belga partono proprio da quest’ultimo dato, dimostrando come è stato possibile ridurre il numero dei ricoveri (di un terzo) e delle assenza sul lavoro (la metà) grazie all’utilizzo del monitoraggio in continuo della glicemia in real time.
“Il costo medio di ospedalizzazioni per un paziente diabetico supera i 5 mila euro – spiega Cristiano Ferrari, Presidente Theras Group, l’azienda italiana leader nelle tecnologie d’avanguardia per la gestione del diabete – Si è stimato che aumentando solo del 3% la spesa per i devices (facendola salire quindi al 7%), si arriverebbe a un risparmio delle spese sanitarie del 34%” . Il Sistema Sanitario Nazionale spende ogni anno, per curare le persone affette da diabete, 10 miliardi di euro, ai quali si devono aggiungere 3 miliardi spesi dai pazienti di tasca propria.
“Comunemente si considera che l’innovazione tecnologica sia la prima ragione dell’aumento delle spese Sanitarie in quanto facilmente correlabile all’aumento dei costi. Il monitoraggio in continuo della glicemia, per esempio – interviene Federico Bertuzzi– diabetologo presso Ospedale Niguarda di Milano– rappresenta uno dei principali mezzi per eradicare le ipoglicemie inavvertite, grazie ai miglioramenti nei parametri di affidabilità e accuratezza, accoppiati all’uso di allarmi che facilitano il pronto intervento da parte del paziente”
Studi clinici randomizzati hanno confermato l’efficacia del monitoraggio in continuo della glicemia in real time (RT GCM) nel ridurre gli eventi ipoglicemia severi del 72% in sei mesi con un miglioramento della variabilità glicemica del 36%.
“Un importante esempio di innovazione tecnologica è stato riscontrato da uno studio3 effettuato in Belgio, una realtà sovrapponibile a quella italiana – continua Bertuzzi – Il numero di pazienti che sono stati ricoverati al pronto soccorso o all’ospedale a causa di grave ipoglicemia e/o chetoacidosi è diminuito dal 16% al 4% e si è ridotto a meno della metà il numero delle giornate perse dal lavoro (da 495 a 234)”.
La valenza di questo studio rinforza quello che viene definito l”effectiveness” dei sistemi di monitoraggio continuo della glicemia di ultima generazione in grado di ridurre le complicanze e quindi i ricoveri, ma soprattutto i costi – conclude Bertuzzi– ll livello di precisione dei devices a disposizione hanno segnato un cambio epocale nella gestione del diabete, al punto che è stato approvato per prendere decisioni terapeutiche senza bisogno di calibrazioni. Le evidenze cliniche dovrebbero guidare le decisioni dei responsabili delle politiche sanitarie e consentire di allocare e riallocare le risorse in un modo migliore e più efficiente. La sfida è quella di intervenire con scelte sostenibili. Intervenire rapidamente in questa direzione, significherebbe offrire uno strumento adeguato per una migliore gestione del diabete e generare un risparmio non indifferente alla spesa del Servizio Sanitario Nazionale”
Tecnologie d’avanguardia contro il diabete
Permette il monitoraggio in continuo della glicemia (CGM) e in tempo reale (RT CGM): si chiama DexcomG6. È stato approvato per prendere decisioni terapeutiche senza bisogno di calibrazioni. Semplice e dotato di inseritore automatico, con allarmi personalizzabili, avviso predittivo di ipoglicemia e possibilità di condivisione a distanza consente di mettere in campo interventi preventivi e correttivi al fine di mantenere o ricondurre la glicemia in un range fisiologico, allontanando il rischio di complicanze anche molto pericolose.
Infusore
Il sistema Omnipod è un cerotto intelligente che gestisce la terapia. Si tratta di un microinfusore che ha le dimensioni di un “micro-mouse” (il Pod, appunto) e fornisce la somministrazione continua di insulina sempre. Consente di nuotare, praticare sport, fare la doccia (impermeabile fino a 7,6 metri) e condurre la propria vita sociale fin da molto piccoli, sapendo che monitoraggio e terapia vengono gestiti in sicurezza.