Carni rosse aumentano rischio morte, le bianche proteggono
Che sia una semplice fettina, una bistecca o carne più lavorata come salsiccia o würstel non conta. Il consumo di qualsiasi tipo di carne rossa è legato a un maggior rischio di morire per nove diverse cause di morte, dal tumore all’ictus. Il consumo di carni bianche, al contrario sembra ridurre il rischio di morte per varie cause. Via libera quindi a pollame e pesce. A rivelarlo è una ricerca condotta da Arash Etemadi, epidemiologo presso il National Cancer Institute di Bethesda, e pubblicata sul British Medical Journal.
I ricercatori hanno seguito per 16 anni lo stato di salute di ben 536.969 persone di età compresa tra 50-71 anni all’inizio dello studio. Poi hanno somministrato dei questionari alimentari per stabilire cosa mangiasse e quanto spesso ciascun partecipante, registrando tutti i decessi intercorsi nel tempo e le cause di morte. Il campione è stato diviso in cinque gruppi in base al consumo di carni.
I risultati hanno evidenziato che coloro che – nel campione – mangiavano più carne rossa in assoluto, avevano un rischio di morte del 26% maggiore rispetto a coloro che mangiavano meno carne rossa in assoluto, indipendentemente dal tipo di carne rossa consumata. Consumare tanta carne rossa è associato a un aumento di rischio di morire di cancro, problemi cardiaci, malattie respiratorie, ictus, diabete, infezioni, Alzheimer, malattie di reni e di fegato. Al contrario, consumare carni bianche e pesce è risultato legato a un rischio di morte inferiore del 25 per cento.
Gli esperti hanno anche stimato che, almeno in parte, il rischio di morte associato al consumo di carni rosse è da ricondurre a nitriti e nitrati in esse presenti, in particolar modo in quelle molto lavorate, ad esempio gli insaccati.