La Dieta Mediterranea diventa materia di studio alle università grazie ad un’iniziativa che vede Napoli come grande protagonista. E’ proprio nel capoluogo partenopeo che giovedì 16 novembre verranno siglati due accordi: uno con l’Università di Siena e l’altro con l’università dell’Aquila, per sviluppare attività di formazione enogastronomica ,divulgazione e ricerca scientifica sulla Dieta Mediterranea.
Accademia MedEATerranea,
Punto di partenza di questo nuovo progetto è l’Accademia MedEATerranea, dove nella stessa mattinata verrà presentato un master molto speciale, il Master in Food Retail Management sviluppato in partnership con il Dipartimento di Economia, Management e Istituzioni dell’Università Federico II di Napoli. «Si tratta – ha spiegato il Presidente dell’Accademia, Massimiliano Quintiliani – di due protocolli d’intesa per attività di Divulgazione e Comunicazione Scientifica firmati da Medeaterranea rispettivamente, con il Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia dell’Università di Siena e con il Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università dell’Aquila e dell’avvio di un Master di Alta Formazione destinato ai futuri manager della ristorazione». I protocolli saranno firmati alla presenza del professor Antonio Giordano Direttore Scientifico dell’Accademia Medeaterranea e guida dello Sbarro Health Research Organization presso la Temple University di Philadelphia. A siglarli saranno il Professor Giuseppe Campiani per l’Università degli Studi di Siena e la Professoressa Annamaria Cimini per l’Univeristà dell’Aquila e da Massimiliano Quintiliani per Medeaterranea. Il Master sarà invece presentato dalla Professoressa Adele Caldarelli, Direttore del Demi (Dipartimento Economia, Management e Istituzioni dell’Ateneo Federiciano).
Segreti si salute
Tra i tantissimi vantaggi della Dieta Mediterranea c’è un dato che non tutti conoscono ma che è veramente sorprendente. In termini numerici la Dieta Mediterranea fa almeno la stessa cosa di quanto faccia una terapia con statine, i farmaci universalmente riconosciuti e utilizzati per ridurre gli eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio. M quali sono i benefici che gli studiosi hanno meticolosamente catalogato? Minore necessità di pillole per la glicemia, miglioramento della salute vascolare della carotide, e maggiore probabilità di remissione del diabete, questi in sintesi gli effetti della Dieta Mediterranea a confronto con una dieta a basso tenore di lipidi. Inoltre, la scienza dimostra sempre più che non solo l’obesità, ma tanti problemi di salute si combattono a tavola, attraverso un’alimentazione sana e corretta, e i pediatri avvertono che la dieta giusta va insegnata ai bambini sin da piccolissimi. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento di malattie infiammatorie croniche quali diabete, arteriosclerosi, asma, epatopatie croniche, malattie autoimmuni, malattie degenerative e malattie croniche intestinali. Diversi studi hanno associato l’aumento di disordini infiammatori cronici con la diffusione della “dieta occidentale” caratterizzata da consumo di carne rossa, zuccheri, grassi, cereali raffinati e da scarsa assunzione di cereali, frutta e pesce. In questo senso la Dieta Mediterranea può essere considerata un po’ come una “terapia”, uno dei pochi elisir di lunga vita che realmente funziona.