Si concluderà a breve “Diana 5”, uno studio di intervento multicentrico, coordinato dai ricercatori dell’Istituto nazionale Tumori di Milano del Campus Cascina Rosa e finanziato dal ministero della Salute e dall’Associazione italiana per la ricerca contro il cancro (Airc), mirato a dimostrare che cibo sano e movimento, aiutano a combattere il cancro.
Il progetto ha coinvolto oltre 2350 donne operate di carcinoma mammario e provenienti da 11 diversi centri nazionali sparsi in tutto il Paese. Di queste, ben 1.672 avevano un alto rischio endocrino-metabolico di sviluppare recidive. Le pazienti coinvolte, divise in due gruppi, d’intervento e di controllo, hanno adottato per 5 anni un’alimentazione basata principalmente sul consumo di cereali integrali, legumi, verdure di stagione, frutta fresca e semi oleaginosi, e povera di cereali raffinati, zuccheri e carni rosse e conservate. Allo stesso tempo, hanno modificato il loro stile di vita, introducendo quotidianamente un’attività fisica moderata come, ad esempio, una camminata a passo spedito di circa mezz’ora.
Secondo quanto emerso nell’ambito del progetto, le donne con Sindrome metabolica (Sm) – circa il 20% di quelle partecipanti al progetto – mostrano un rischio maggiore di sviluppare nuovamente il tumore rispetto alle donne in cui la Sindrome metabolica non si manifesta e un rischio ancora maggiore di sviluppare le metastasi a distanza. La Sm è un insieme di fattori che aumentano il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, tumorali, diabete e altre patologie cronico-degenerative ed è influenzata dall’alimentazione ma anche dall’attività fisica.
Dai dati fin qui raccolti emerge che una prevenzione fatta anche di cibi per lo più vegetali e attività fisica praticata con regolarità, farebbe da “scudo” diminuendo il rischio di ripresa della patologia tumorale.