Totò Schillaci, l’indimenticabile bomber delle “Notti Magiche” di Italia ’90, non c’è più. Quel ragazzo che fece sognare il paese intero è finito a soli 59 anni, lasciando un segno profondo nel mondo del calcio e nel cuore dei tifosi azzurri. La notizia della sua morte ha suscitato un’ondata di commozione tra tifosi, ex compagni di squadra, club e personalità della politica e della cultura italiana.
Un lungo addio
Moltissimi sono i messaggi di cordoglio che hanno invaso il web e altrettanti quelli di compagni di viaggio, come Roberto Baggio, che con lui condivise quelle notti magiche, ma anche la maglia della Juventus. Su Instagram il suo addio: “Ciao mio caro amico, anche stavolta hai voluto sorprendermi. Rimarranno per sempre impresse nel mio cuore le notti magiche di Italia ’90 vissute insieme. Anche Roberto Mancini, ex commissario tecnico della Nazionale, ha reso omaggio a Schillaci condividendo la celebre canzone di Gianna Nannini e Edoardo Bennato, colonna sonora di quell’estate indimenticabile.
Le squadre per cui Totò ha giocato, come Juventus, Inter e Palermo, si sono strette intorno alla famiglia, riconoscendo il contributo del calciatore alla storia del calcio italiano. La Juventus ha salutato Totò con un semplice “Ciao, Totò” sui social, mentre l’Inter ha ricordato come Schillaci abbia fatto “sognare una nazione intera durante le Notti Magiche di Italia ’90”
La politica
Il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha parlato di Schillaci come un simbolo di passione e tenacia, che ha saputo rappresentare la gioia condivisa del calcio italiano. “Oggi si sono chiusi i suoi occhi, si chiude una pagina di storia, ma la storia, attraverso la memoria, è materia viva, come la sua gioia dopo un gol. Buon viaggio Totò,” ha scritto. Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo ha definito un’icona entrata nel cuore degli italiani, un uomo che ha saputo far sventolare con orgoglio il Tricolore.
L’addio a Totò Schillaci della figlia Jessica
Tra i tanti tributi, lo stadio Renzo Barbera di Palermo ha ospitato la camera ardente per dare l’ultimo saluto a un campione che resterà per sempre nei cuori dei tifosi. La bandiera italiana è stata issata a mezz’asta alla sede della FIFA in segno di lutto. Ma il ricordo più intimo arriva dalla figlia Jessica, che ha affidato ai social un messaggio di grande commozione: “Papà stavi giocando l’ultima partita della tua vita, sapevi già che l’avresti persa ma te la sei giocata benissimo”. Un esempio di quanto Schillaci sia stato non solo un eroe sportivo, ma anche una figura umana di grande carisma e umiltà.
La prevenzione del cancro al colon
La storia di questo indimenticabile campione ci ricorda ancora una volta quanto sia importante la prevenzione del cancro del colon. Un primo passo è lo screening regolare, che include test come la ricerca di sangue occulto nelle feci (FOBT) e la colonscopia. Il FOBT può rilevare piccole tracce di sangue che potrebbero indicare la presenza di polipi o tumori nel colon. La colonscopia, invece, permette non solo di individuare eventuali anomalie, ma anche di rimuovere i polipi prima che diventino cancerosi. Ma a quanti anni dovrebbe iniziare la prevenzione? Le linee guida ci dicono che lo screening dovrebbe partire dai 50 anni, anche se chi ha una storia familiare di tumore al colon dovrebbe iniziare prima.
Dieta e attività fisica
Oltre allo screening, uno stile di vita sano è cruciale per la prevenzione. Una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e povera di carne rossa e lavorata può ridurre il rischio di sviluppare il cancro del colon. L’attività fisica regolare, evitare il fumo e il consumo eccessivo di alcol sono altrettanto importanti. Inoltre, mantenere un peso corporeo sano e integrare una quantità adeguata di fibre alimentari può favorire una buona salute intestinale e ridurre il rischio di questa forma di cancro.
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