Nel 2015, in Europa, sono morte 8.441 persone per overdose, principalmente a causa dell’eroina e ad altri oppioidi (UE-28, Turchia e Norvegia), con un aumento del 6% rispetto ai 7.950 decessi stimati negli stessi 30 paesi nel 2014. Incrementi che interessano quasi tutte le fasce di età.
Per quanto riguarda i paesi: nel 2015 la percentuale maggiore di casi è stata riportata soprattutto nei Paesi Bassi, in Svezia, nel Regno Unito e in Turchia.
I consumatori problematici di oppioidi, attualmente 1,3 milioni in Europa, sono tra i più vulnerabili. Gli oppioidi utilizzati nelle terapie sostitutive — a base principalmente di metadone e buprenorfina — sono presenti regolarmente anche nelle relazioni tossicologiche.
I dati più recenti mostrano che il numero di decessi registrati correlati al metadone ha superato quelli per eroina in Danimarca, Irlanda, Francia e Croazia, il che sottolinea la necessità di una buona prassi clinica per evitare che queste sostanze siano dirottate dal loro uso legittimo.
I dati pubblicati dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA) mostrano l’aumento dei decessi per overdose per il terzo anno consecutivo. Preoccupa soprattutto il crescente numero in Europa.
Fra gli interventi volti a porre uno stop ai casi di overdose in Europa vi sono le stanze del consumo controllato (DCR) e la fornitura di naloxone (antidoto in caso di overdose) ai consumatori e alle loro reti amicali e familiari.
Le DCR sono attualmente attive in sei paesi dell’UE (DK, DE, ES, FR, LU, NL) e in Norvegia (78 strutture in totale per i sette paesi).
I programmi di naloxone sono in atto in nove paesi dell’UE (DK, DE, EE, IE, ES, FR, IT, LT, UK) e Norvegia.
Le nuove droghe stanno emergendo a un ritmo più lento, ma la disponibilità complessiva è ancora elevata Le nuove sostanze psicoattive (NPS/“nuove droghe”) rimangono invece una sfida considerevole per la sanità pubblica in Europa. Non sottoposte ai controlli antidroga internazionali, comprendono un vasto assortimento di sostanze sintetiche, fra cui cannabinoidi, catinoni, oppioidi e benzodiazepine.
Nel 2016, 66 nuove sostanze psicoattive sono state rilevate per la prima volta tramite il Sistema di allerta precoce dell’UE (EWS), al ritmo di più di una a settimana. Sebbene questa cifra sia indice di un rallentamento del ritmo a cui si stanno introducendo nuove sostanze sul mercato — nel 2015 ne sono state rilevate 98 — il numero complessivo di sostanze attualmente disponibili resta elevato.
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