La depressione resistente, come suggerisce il nome, significa che non risponde ai trattamenti convenzionali. Si tratta di una condizione debilitante. Coloro che ne soffrono, infatti, possono sentirsi intrappolati in uno stato di tristezza e disperazione senza via d’uscita.
La depressione resistente spesso richiede un trattamento più intensivo e specializzato, che può includere una combinazione di farmaci, psicoterapia e altre terapie. Se ne parla nel corso del XXVI Congresso Nazionale della Società nazionale degli Psichiatri Forensi che si apre oggi ad Alghero.
“Preoccupa il numero crescente di pazienti con depressione resistente che, a prescindere dalla gravità, comporta un’importante riduzione del funzionamento sociale del soggetto che tende a manifestare idee suicidari e in molti casi a realizzarle.
Nel corso della discussione con i colleghi – precisa Enrico ZANALDA, Presidente della Società Italiana di Psichiatria Forense – è emerso anche l’interessante modalità di assunzione di uno dei farmaci utilizzati per questo tipo di patologia (spray nasale ndr), disponibile da meno di un anno anche in Italia. I pazienti trattati dimostrano risultati duraturi già dopo due mesi di trattamento”.
Depressione resistente colpisce un paziente su 3
È un problema più diffuso di quanto si pensi e che coinvolge livelli di gravità diversi tra loro.
“La resistenza ai trattamenti antidepressivi è un problema clinico che interessa quasi un terzo dei pazienti adeguatamente curati per depressione e di particolare problematicità per le conseguenze che derivano da una condizione di salute compromessa sul piano sintomatologico e funzionale. La resistenza al trattamento interessa non solo i pazienti con quadri severi, – spiega il prof Giuseppe MAINA, del Dipartimento di Neuroscienze R. Montalcini, Università di Torino-Azienda Ospedaliera, Universitaria San Luigi Gonzaga – ma anche i pazienti con sindromi moderate o lievi. La resistenza prescinde dalla gravità e dal livello di compromissione funzionale e le conseguenze delle resistenze sono cliniche e gestionali, ma anche di costi sanitari e sociali”.
Non sono molte le opzioni di trattamento a disposizioni. “Per quanto concerne la gestione e il trattamento della depressione resistente, si possono essenzialmente considerare tre possibilità: l’incremento della dose dell’antidepressivo, il cambio dell’antidepressivo, il potenziamento con altri farmaci. Legato al potenziamento della terapia antidepressiva – conclude ZANALDA – è da poco disponibile uno spray nasale di somministrazione facile e sicura”.