La battaglia alle antibiotico-resistenze diventa un caso europeo, si parte dalle unità di terapia intensive. Antarctica (acronimo di ANTimicrobiA Resistance CriTical Care) è il progetto che unisce le più importanti società scientifiche europee Escmid (European society of clinical microbiology and infectious diseases) e Esicm (European society of intensive medicine) per contrastare la resistenza antimicrobica nelle terapie intensive delle strutture ospedaliere.
L’Italia al centro
L’iniziativa è stata presentata dalla Società italiana di terapia antinfettiva (Sita) in vista dell’European Antibiotic Awareness Day. Lo scopo del progetto è di mettere a punto un manifesto per sensibilizzare i professionisti che operano nelle terapie intensive ospedaliere, dove c’è un uso importante di antibiotici e dove i pazienti sono più suscettibili ad avere germi resistenti. Secondo gli ultimi studi, ogni anno sono circa 25mila i pazienti che contraggono infezioni antibiotico-resistenti. Uno step successivo al Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR), lanciato dal Governo agli inizi di settembre e ispirato all’approccio «One Health», con il coinvolgimento di tutti i settori interessati (medicina umana, veterinaria, ricerca, zootecnia).
Lotta ai super batteri
Tra i nemici più agguerriti il KPC: Klebsiella Pneumoniae Carbapenemasi-produttrice, considerato un killer in quanto, in oltre il 50% dei casi, è ormai resistente a tutti gli antibiotici, inclusi i carbapenemi – l’ultimo baluardo. Ma sono pericolosi anche altri batteri, come Pseudomonas aeruginosa, MRSA (Staphylococcus aureus resistente alla meticillina) ed Enterococco resistente. «Il nostro Paese ha reagito tardivamente al problema delle antibiotico-resistenze èed è stato richiamato ufficialmente dal Centro europeo per il controllo delle malattie – spiega Claudio Viscoli, presidente SITA, presente al convegno – ora ci rivolgiamo ai medici di famiglia, sappiamo che di antibiotici ne vengono prescritti troppi senza necessità».
Super bug
Negli ospedali dell’Unione europea fino al 50% degli antibiotici vengono usati in modo eccessivo o inappropriato. E in Europa il consumo di questi farmaci specifici per il trattamento delle infezioni multiresistenti è raddoppiato tra il 2010 e il 2014, con il nostro Paese che si segnala per l’alto consumo, 27,8 dosi ogni mille abitanti al giorno.E secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, agli attuali tassi di incremento delle antibiotico-resistenze da qui al 2050, i super bug saranno responsabili di almeno 10 milioni di decessi annui diventando la prima causa di morte per il mondo. Già oggi in Europa, ci sono ogni anno 4 milioni di infezioni da germi antibiotico-resistenti con 25 mila decessi(nel mondo sono circa 700.mila). Mentre in Italia le infezioni correlate all’assistenza o intra-ospedaliere colpiscono ogni anno cica 284 mila pazienti (dal 7% al 10% di quelli ricoverati), e fino a settemila decessi.
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