La fascite plantare è una delle principali cause di dolore al tallone e alla pianta del piede. Si tratta di un problema più comune di quanto si possa credere e il sintomi principale è il dolore legato all’infiammazione della fascia o aponeurosi plantare, una formazione di tessuto connettivo a forma di ventaglio situata nella parte inferiore del piede che collega il calcagno alla base delle dita.
Cause della fascite plantare
Le cause della fascite plantare possono essere almeno 7:
- Permanenza prolungata in posizione eretta: Restare in piedi per lunghi periodi può sovraccaricare la fascia plantare.
- Sovrappeso: Il peso corporeo eccessivo può mettere sotto stress il piede.
- Dismorfismi del piede: Piede piatto o cavo possono causare un anomalo tensionamento della fascia.
- Calzature inadeguate: Scarpe troppo basse o rigide possono contribuire allo sviluppo della condizione.
- Eccessiva attività sportiva: Attività che sollecitano il legamento arcuato del piede, come la corsa su terreno duro, il basket, il tennis e il calcio, aumentano il rischio.
- Età: La fascite plantare è più comune tra i 40 e i 60 anni.
- Mansioni lavorative: Professioni che richiedono di stare in piedi per molte ore, specialmente con scarpe antinfortunistiche rigide.
Sintomi della fascite plantare
Il sintomo principale della fascite plantare è un dolore acuto e localizzato nella pianta del piede e nel tallone, spesso molto intenso, che rende difficoltosa la deambulazione. Questo dolore può presentarsi sia a riposo, dopo lunghi periodi di inattività, che durante il movimento o al contatto con il suolo. Di solito colpisce un solo piede, ma può essere bilaterale.
Diagnosi della Fascite Plantare
La diagnosi di fascite plantare è prevalentemente clinica e si basa su un’anamnesi accurata e un esame clinico. In alcuni casi, può essere utile confermare la diagnosi con un’ecografia dei tessuti molli. Radiografie o risonanze magnetiche non sono generalmente necessarie a meno che non vi siano dubbi diagnostici o mancanza di risposta al trattamento.
I rimedi più efficaci
Esistono diversi livelli di intervento e opzioni terapeutiche per trattare la fascite plantare, che devono essere decisi dallo specialista. Prima di tutto bisogna individuare la causa scatenante e intervenire su quella, ad esempio se si tratta di peso eccessivo o di scarpe inadeguate. Altra causa, potrebbe essere un dismorfismo del piede, sulla quale si può intervenire con una valutazione dinamica del passo o usando plantari ortopedici personalizzati. Una soluzione può essere quella di adottare supporti specifici, ad esempio talloniere in gel per ridurre il carico sul tallone o si possono fare degli esercizi di stretching dolce della fascia plantare.
Terapie fisiche:
Se il problema è più serio si può ricorrere, sempre dopo un consulto medico, ad un bendaggio funzionale per alleviare immediatamente il dolore e sottoporsi a laserterapia o Tecar terapia. Molto efficaci possono essere le onde d’urto focali, solitamente in cicli di tre applicazioni settimanali, per ridurre il dolore e rigenerare i tessuti. Più di rado è necessario ricorrere alla chirurgia. Solo in casi di fascite plantare cronica o resistente ai trattamenti, potrebbe infatti essere necessario un intervento chirurgico mininvasivo. Questo prevede l’allungamento e la cruentazione della fascia plantare attraverso una piccola incisione.
L’importanza di un consulto specialistico
La fascite plantare può essere una condizione dolorosa e debilitante, ma con una diagnosi corretta e un trattamento adeguato, è possibile alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita. Consultare uno specialista è fondamentale per individuare le cause specifiche e adottare le strategie terapeutiche più appropriate.
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