Dieci tonnellate a settimana di gel disinfettante per le mani, una quantità importante che verrà prodotta in uno dei laboratori Sanofi e che sarà donata al Comitato Generale di Crisi dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile per tutta la durata dell’emergenza Covid. E’ solo una piccola parte dell’iniziativa #NoiCiSiamo che l’azienda ha messo in campo su più e che si propone di garantire la continuità terapeutica per i pazienti, grazie alla produzione e alla fornitura di farmaci essenziali, e al contempo la sicurezza dei propri collaboratori. In una delle più imponenti operazioni di solidarietà mai realizzata, tutti gli stabilimenti italiani di Sanofi si sono attivati per supportare le comunità locali, donando mascherine FFP3 alla Protezione Civile per l’Ospedale de L’Aquila e tute DPI di III categoria a favore della Protezione Civile della Regione Abruzzo e molto altro. Hubert De Ruty, presidente e amministratore delegato di Sanofi Italia, parla di un’operazione che raccoglie iniziative concrete a sostegno dell’enorme emergenza sanitaria e sociale che l’Italia sta attraversando in queste giornate drammatiche. «Siamo in costante contatto con Farmindustria e con tutto il comparto farmaceutico- spiega – sono orgoglioso del lavoro che tutte le persone di Sanofi Italia stanno facendo con grande senso di responsabilità».
LA RICERCA DI UN VACCINO
Ciò che trapela di questa grande azione a sostegno della comunità è anche l’impegno in favore della ricerca di un vaccino. Sanofi ha infatti una divisione vaccini e una grande esperienza acquisita in occasione dell’epidemia di SARS. Ecco perché oggi Sanofi tra lavorando per accelerare lo sviluppo di un vaccino per COVID-19, in collaborazione con la Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA) che è parte del Dipartimento di salute e servizi umani degli Stati Uniti. Inoltre Sanofi, in collaborazione con Regeneron, ha avviato un programma di sviluppo clinico per valutare l’anticorpo monoclonale sarilumab (attualmente indicato per l’artrite reumatoide) nei pazienti ospedalizzati con infezioni gravi da COVID-19. Questa sperimentazione coinvolgerà anche centri e pazienti in Italia.
UN’ORA PER L’ITALIA
C’è poi una donazione molto speciale che sta facendo parlare e che commuove. I dipendenti di Sanofi in Italia che hanno aderito all’iniziativa #NoiCiSiamo hanno devoluto un’ora o più del proprio lavoro su base volontaria. L’azienda ha poi raddoppiato l’importo donato dai colleghi e lo ha moltiplicato fino a raggiungere la somma di 600mila euro a supporto della Protezione Civile per la gestione dell’emergenza. E c’è l’ok dal management a donare 200mila confezioni di trattamento a base di idrossiclorochina al Sistema Sanitario Nazionale, per le strutture italiane che ne faranno richiesta per trattare i pazienti con complicanze da COVID-19. Sebbene, a oggi, non vi siano dati clinici sufficienti per stabilire con certezza l’efficacia clinica e la sicurezza dell’idrossiclorochina nel trattamento delle infezioni da COVID-19, in Italia molti team di clinici stanno prevedendo temporaneamente questo utilizzo. La donazione complessiva a favore della Protezione Civile e del Sistema Sanitario Nazionale ammonta ad un valore di oltre 2 milioni di euro.
MALATI RARI
#NoiCiSiamo significa anche prendersi cura dei malati rari. Ecco perché l’azienda si è resa disponibile ad estendere anche alle regioni in cui non è ancora attivo il servizio d’infusione domiciliare per le proprie terapie enzimatiche sostitutive per le malattie rare da accumulo lisosomiale. È un servizio che l’azienda offre da diversi anni a qualunque struttura ne faccia richiesta, senza costi per il paziente e per il Sistema Sanitario Nazionale. Un supporto per chi vive con una malattia rara, oggi ancora più prezioso.