L’incidenza di malattie cardiache è notevolmente aumentata in seguito alla pandemia, sia come conseguenza diretta della malattia COVID-19 – con peggioramento del quadro clinico generale dei pazienti che l’hanno contratta – sia come conseguenza indiretta di una significativa riduzione della prevenzione, dei controlli e delle ospedalizzazioni dei soggetti già interessati da patologie cardiovascolari. Diversi studi hanno infatti confermato che in quest’ultimo anno, in Italia, i ricoveri per infarto miocardico acuto si sono ridotti del 48,4%, mentre la mortalità è quasi raddoppiata, eppure in determinate circostanze la tempestività dei soccorsi è cruciale, così come la prevenzione. Adesso che il contesto lo consente, l’Associazione Culturale “Tre cuori per la musica” è tornata sul palco del Teatro Ghione di Roma con 3 cuori per la musica 2021: Ricominciare e poi…,l’iniziativa benefica che ha visto come protagonisti gruppi musicali formati da tanti medici e musicisti professionisti, che ancora una volta si sono messi in gioco per segnare un nuovo inizio nella ripresa della tutela della salute dell’individuo, a partire da quella cardiovascolare. L’evento, giunto alla sua quinta edizione, è stato organizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari (INRC) e la ONLUS Insieme per un cuore più sano, con il supporto non condizionato di Daiichi Sankyo Italia.
“In poco più di un anno abbiamo lottato contro due nemici in casa: il COVID e l’aumento delle malattie cardiovascolari dovuto ai ritardi nell’accesso alle strutture ospedaliere, sia perché sovraffollate sia perché considerate dai pazienti luoghi a rischio di trasmissione infettiva. I numeri parlano chiaro, dobbiamo assolutamente ritornare ad investire sulla prevenzione cardiovascolare per ridurre l’incidenza di malattie talvolta molto gravi come l’infarto, l’ictus e le aritmie potenzialmente fatali”, spiega il dottor Marco Rebecchi, Cardiologo Aritmologo, Responsabile Progetto Medicina di Precisione applicata alla Fibrillazione atriale del Policlinico Casilino di Roma – E non potevamo che ricominciare da un teatro, luogo simbolo di uno dei settori più colpiti dalla pandemia, e soprattutto da questo teatro, uno dei primi ad essere cardio-protetto con un defibrillatore che abbiamo donato grazie alle precedenti edizioni”, prosegue Rebecchi, presidente dell’Associazione “3 Cuori per la Musica”, che da anni organizza eventi di beneficenza presso teatri, locali e scuole, con l’obiettivo di diffondere la cultura della prevenzione cardiovascolare e contribuire alla lotta contro la morte cardiaca improvvisa attraverso la donazione di defibrillatori e strumenti medicali a strutture pubbliche e private.
“Oggi più che mai è fondamentale affrontare questo problema, ciò che è successo pochi giorni fa al calciatore Eriksen dimostra ancora una volta quanto sia importante la prevenzione cardiovascolare anche nei giovani adulti in ottima forma fisica, che siano sportivi oppure no. – Commenta il Prof. Francesco Fedele, Ordinario di Cardiologia presso il Policlinico Umberto I (La Sapienza, Università di Roma) e presidente dell’INRC – Basti pensare che la morte cardiaca improvvisa in Italia causa 60,000 decessi l’anno, e colpisce 1000 persone l’anno nella fascia di età sotto i 35 anni”.
Sul palco del Ghione si sono esibiti gli “Early Meets Late” capitanati dal cardiologo chitarrista flamenco Marco Rebecchi (Policlinico Casilino, Roma), con il chirurgo vascolare Massimiliano Millarelli (Policlinico Casilino, Roma) batterista del gruppo, il tastierista avvocato Lugi Molinaro, il percussionista architetto Gianfranco Amodio, il bassista Marco Maracci e la cantante Alina Mungo. Gli Early Meets Late hanno reso omaggio ai più grandi artisti della musica italiana degli anni ’60, con un repertorio dei più grandi successi, da Modugno a Mina e tanti altri. Si sono uniti alla festa i medici del complesso QRS, capitanati dai cardiologi Paolo Severino (cantante), Antonio Ciccaglioni (Bassista) e da Giuseppe Placanica (Batterista). sono ritornati sul palco anche i Vintage People, capitanati dal cardiologo Camillo Autore (Ospedale Sant’Andrea di Roma). Numerosi sono stati gli ospiti che si son fatti portavoce di questo nuovo inizio, tra cui la Brothers & Sister Classic Music Orchestra guidata dal Maestro di Pianoforte Mario Montone (Avos Project) e il Maestro di violino Lorenzo Fabiani (Accademia Musicale Sherazade) ed infine la Cardioballet Company, con una esibizione hip hop sulle note di Shakira, coreografata da Maria Luisa Mungo, ballerina della scuola I.A.L.S. di Roma.
“Daiichi Sankyo Italia è particolarmente legata a questo progetto che supporta orgogliosamente sin dai suoi esordi, poiché rappresenta perfettamente non solo la nostra idea di responsabilità sociale ma anche il nostro impegno nella salute cardiovascolare, che da sempre precede e va oltre terapie e trattamenti – commenta Massimo Grandi, Presidente e Amministratore Delegato di Daiichi Sankyo Italia – Questo perché abbiamo a cuore la qualità della vita dei pazienti, che deve continuare ad essere vissuta al meglio e il più possibile fuori dagli ospedali, ma non a causa della paura del contagio, come è avvenuto in questo anno e mezzo di pandemia con conseguenze evidenti ed allarmanti, bensì grazie ad una rinnovata consapevolezza dell’importanza della prevenzione e della tempestività nel chiedere aiuto”.
Durante la serata, inoltre, è stato consegnato il defibrillatore acquistato con i fondi raccolti grazie alla precedente edizione di “Tre cuori per la musica” all’Istituto Murialdo-Liceo Scientifico sportivo San Paolo di Roma. Le donazioni liberali ricevute a sostegno del progetto, contribuiranno a finanziare l’acquisto di un nuovo defibrillatore, da donare ad un’importante Fondazione e istituzione culturale attiva nell’ambito della musica romana. Per contribuire alla raccolta fondi visita la pagina dedicata all’evento su GoFundMe