Vegano è meglio? Domanda per nulla semplice e motivo di discussione tra i sostenitori delle proteine animali e i puristi del veg a tutti i costi. Se non una risposta definitiva, ma almeno un’indicazione molto chiara arriva da uno studio di revisione tutto italiano, pubblicato sulla rivista Plos One. È stato necessario analizzare vent’anni di studi sull’alimentazione per poter affermare che sì, lo stile alimentare vegano o vegetariano fa bene, non a caso sono generalmente associate a uno stato migliore rispetto a vari fattori medici e a un minor rischio di malattie cardiovascolari, cancro e morte, ma non possono essere adottate da tutti e a prescindere da tutto.
Vegano sì, ma serve equilibrio
Insomma, secondo gli esperti queste diete devono essere equilibrate ed è importante che vengano associate a un corretto stile di vita. Davide Gori (Dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie, Alma Mater Studiorum-Università di Bologna) e Federica Guaraldi (Irccs Istituto delle Scienze neurologiche di Bologna) mettono in guardia da raccomandazioni su larga scala di diete a base vegetale, in primo luogo perché alcune diete a base vegetale possono introdurre carenze di vitamine e minerali in persone che hanno una specifica predisposizione. Per esempio, evidenzia Guaraldi, bisogna evitare magari quei regimi green troppo stringenti in alcuni periodi della vita, come per esempio la gravidanza.
Maggior rischio oncologico
La decisione di rivedere vent’anni di studi sull’alimentazione nasce dalla volontà di comprendere meglio alcuni aspetti emersi sulle diete. Studi precedenti avevano collegato alcuni regimi alimentari con un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e cancro, osservano gli autori. Una dieta povera di prodotti vegetali e ricca di carne, cereali raffinati, zucchero e sale è associata a un rischio maggiore di morte. Ed è stato suggerito che ridurre il consumo di prodotti di origine animale a favore di prodotti di origine vegetale possa ridurre questi rischi.
Lo studio
Tuttavia, ragionano gli scienziati, i benefici complessivi di tali diete rimangono poco chiari. Per approfondire, Angelo Capodici (Dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie, Alma Mater Studiorum-Università di Bologna) e colleghi hanno esaminato poco meno di 50 articoli pubblicati tra gennaio 2000 e giugno 2023, che raccoglievano prove da molteplici studi precedenti. Seguendo un approccio di revisione “a ombrello”, hanno estratto e analizzato i dati sui collegamenti tra diete a base vegetale, salute cardiovascolare e rischio di cancro.
Benefici evidenti
L’analisi rivela che le diete vegetariane e vegane sono strettamente collegate a una migliore salute, riducendo fattori di rischio legati a malattie cardiometaboliche, cancro e mortalità. Queste diete mostrano un impatto positivo su pressione sanguigna, gestione della glicemia e indice di massa corporea. I benefici includono un minore rischio di cardiopatia ischemica, cancro gastrointestinale e prostatico, e mortalità per malattie cardiovascolari. Tuttavia, tra le donne incinte, le vegetariane non presentano differenze significative nel rischio di diabete gestazionale e ipertensione rispetto a quelle che seguono una dieta non vegetariana.
Serve cautela
Gli autori sottolineano che le diete a base vegetale offrono notevoli benefici per la salute, in particolare per la salute cardiovascolare e la prevenzione del cancro. Tuttavia, le differenze tra gli studi in termini di regimi dietetici, dati demografici e durata dello studio limitano la forza di questa associazione. Pertanto, è importante interpretare i risultati con cautela. È essenziale anche garantire che una stile vegano sia equilibrato, evitando l’eccesso di succhi di frutta e frutta e mantenendo la moderazione.
Il peso dell’alimentazione
Gori aggiunge che lo studio ha raggiunto un elevato livello di evidenza aggregando le migliori ricerche disponibili, dimostrando che la dieta è un fattore chiave nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di cancro. Sebbene le ricerche provengano da diverse parti del mondo, il messaggio principale è che consumare meno carne e più verdura può avere un effetto protettivo, un fattore cruciale dato che l’alimentazione ci espone a rischi almeno tre volte al giorno, mentre una dieta corretta può funzionare come una terapia.