L’uso della cocaina sarebbe sempre più diffuso nell’industria della ristorazione. La notizia è trapelata dalle più famose cucine britanniche e a parlare è proprio uno dei più noti cuochi: Gordon Ramsay. Lo chef ha spiegato al Guardian che la sostanza stupefacente è ormai “il piccolo sporco segreto” in cucina. Ramsay che possiede ben 31 ristoranti sparsi in tutto il mondo, racconta di aver fatto dei test in ognuno di essi per verificare se vi fossero tracce di cocaina e tutti, tranne uno, sono risultati positivi. Sono tanti gli episodi riportati dallo chef: un suo cliente, a una cena di beneficenza, gli avrebbe chiesto di spargere della cocaina su un sufflè. Quando il dessert è arrivato in tavola «una coppia è venuta da me e mi ha detto: guarda, tutti al tavolo sono felici che sei qui, ma potresti fare un soufflé spargendoci sopra zucchero a velo mischiato con la coca?».
Insomma, secondo le testimonianze che stanno emergendo di recente, l’uso di droghe in questo ambito sarebbe ormai fuori controllo. “La cocaina è ovunque”, ha detto il cuoco, da tempo in prima linea per fare emergere il problema della droga, che nel 2003 gli ha portato via uno dei suoi migliori collaboratori, David Dempsey, morto dopo aver fatto uso di cocaina. Inoltre, Ramsay ha anche un fratello tossicodipendente da molti anni.
Per far luce sul fenomeno lo chef ha realizzato un documentario per Itv, Gordon Ramsay on Cocaine, in cui indaga e racconta l’uso di droghe nei ristoranti. In un’intervista a Radio Times ha detto che l’idea è nata a Natale dell’anno scorso, quando un cliente si è alzato da tavola prima che arrivassero i secondi ed è andato in bagno con il proprio piatto per sniffare della cocaina, per poi tornare in sala e chiedere a un cameriere di portargli un piatto pulito.
Per girare il documentario, andato in onda in due puntate a fine ottobre scorso, Ramsay è stato anche in Colombia, uno dei paesi maggiori produttori della sostanza, per visitare alcuni laboratori nella giungla. Secondo le ricerche più recenti, nel Regno Unito si consumano ogni anno 30 tonnellate di droga, con un aumento del 400 per cento negli ultimi 20 anni. L’ottanta per cento di questa arriva dalla Colombia. C’è da chiedersi se e quanto il fenomeno sia diffuso anche nella ristorazione del resto dell’Europa.
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