Dall’inizio del 2021 è stata uccisa una donna ogni 3 giorni. Le vittime di femminicidio in Italia sono state 109, di cui 63 per mano del partner o dell’ex, si tratta dell’8% in più rispetto all’anno precedente. E nei due anni della pandemia le situazioni critiche sono peggiorate: il 2020 è stato l’anno in cui l’incidenza della componente femminile sul totale degli omicidi è stata la più alta di sempre: il 40,6%. Guardando i dati il presidente della Camera Roberto Fico ha commentato «Siamo di fronte a un fenomeno di carattere strutturale e non emergenziale». Secondo il rapporto della commissione parlamentare d’inchiesta sulla violenza sulle donne presieduta dalla senatrice Valeria Valente che ha preso in esame 237 fascicoli processuali degli omicidi di donne avvenuti nel 2017 e 2018 soltanto il 15% delle donne uccise (circa 1 su 7) aveva denunciato l’uomo che poi le avrebbe ammazzate. L’ 85% rimanente o aveva subito in silenzio o ne aveva accennato a persone a loro vicine. Sono 89 al giorno le donne vittime di reati di genere in Italia, e nel 62% dei casi si tratta di maltrattamenti in famiglia. Secondo una ricerca demoscopica realizzata da AstraRicerche un italiano su quattro pensa che non si possa davvero considerare una forma di violenza quella sulle donne. C’è chi ha “commentato un abuso fisico subito da una donna affermando che è meno grave perché gli atteggiamenti di lei, il suo abbigliamento o aspetto comunicavano che era ‘disponibile‘ “; a pensarlo sono in maggioranza gli uomini (30%), ma anche la percentuale delle donne è significativa (20%). La ricerca, realizzata su un campione rappresentativo di mille italiani, è stata presentata in Senato. Circa 3 persone su dieci, secondo la ricerca, non considerano violenza “Dare uno schiaffo alla partner se lei ha flirtato con un altro”; tra le donne, ne è convinto il 20%, mentre la percentuale sale al 40% per gli uomini. Ancora, un italiano su tre non considera violenza forzare la partner a un rapporto sessuale se lei non ne ha voglia; lo pensano circa quattro uomini e tre donne su dieci. “Numeri – commentano gli stessi estensori della ricerca – che raccontano di un’Italia patriarcale, in cui c’è ancora tanto da fare in termini di informazione e sensibilizzazione. Una questione culturale che non è appannaggio dei soli uomini, ma che riguarda anche le donne“.
Violenza delle donne. Numeri in Europa
In tutta Europa, nel 2019, secondo i dati Eurostat, sono state uccise 1.421 donne, una ogni quattro giorni, una ogni sei ore: 285 in Francia, 276 in Germania, 126 in Spagna e 111 nel nostro Paese. Le donne sono la stragrande maggioranza delle vittime delle violenze di genere, cioè tutti gli abusi, che siano psicologici, fisici o sessuali che riguardano tutte le persone discriminate in base al genere. Rientrano, quindi, in questa forma di violenza anche i reati persecutori come lo stalking, le molestie, le aggressioni, lo stupro e il femminicidio. Come precisa la convenzione di Istambul, l’espressione “violenza contro le donne basata sul genere” designa qualsiasi violenza diretta contro una donna in quanto tale, o che colpisce le donne in modo sproporzionato. Esistono forme di violenza che solo le donne subiscono (aborto forzato, mutilazione genitale femminile), o che le donne sperimentano molto più spesso degli uomini (violenza sessuale e stupro, stalking, molestie sessuali, violenza domestica, matrimonio forzato, sterilizzazione forzata).
Ad oggi in Italia – dopo il blocco del disegno legge San – non esiste una legge che inasprisca le pene per chi commette atti discriminatori o violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, o sull’identità di genere, come richiede la convenzione di Istambul ratificata anche dal nostro Paese.