Quanto costano le mascherine chirurgiche e dove sono finite quelle a prezzo calmierato promesse dal Governo? In questi primi giorni di fase 2 se lo stanno chiedendo in molti. In quasi tutte le farmacie campeggiano ormai cartelli che avvisano sulla fine delle scorte “a 50 cent.” o addirittura sull’assoluta mancanza del prodotto, anche a costi più elevati. A colpi di stampa e tv, intanto, è un susseguirsi di accuse reciproche tra protezione civile, farmacisti e Regioni. Tra gli ultimi ad essere intervenuti sul caso c’è il presidente di Federfarma Lo ha detto Marco Cossolo: «Nella quasi totalità delle farmacie dove sono state consegnate a prezzo calmierato, per esempio a Roma – ha detto – le mascherine chirurgiche sono già finite. Non sono state ancora consegnate in altre grandi città come Milano e Torino e c’è ancora stallo sulla carenza di mascherine. I farmacisti sono disponibii alla vendita, ma le ingenti quantità promesse, affinché queste ultime fossero nella disponibiltà delle farmacie, purtroppo non sono arrivate. Su questo siamo punto e a capo». In una nota diramata ieri il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri afferma invece che «il prezzo massimo è stato fissato nell’esclusivo interesse dei cittadini. Anche perché chi oggi afferma di non avere mascherine e di aver bisogno delle forniture del Commissario, fino a qualche settimana fa le aveva e le faceva pagare ben di più», e ancora «La colpa non è mia ma di distributori e farmacisti. Le farmacie – sottolinea Arcuri – non hanno le mascherine perché due società di distribuzione hanno dichiarato il falso non avendo nei magazzini i 12 milioni di mascherine che sostenevano di avere».
INDOSSATE MALE
Così, mentre ai piani alti si discute, anche in maniera piuttosto accesa, la gente affanna. Chi può acquista mascherine a prezzi esorbitanti, alcuni hanno la fortuna di vivere in regioni dove le mascherine le distribuiscono gratuitamente a casa, altri si arrangiano come possono, utilizzando materiali di fortuna per mascherine fai da te. Colpisce però in questa confusa prima parte di fase 2 che molti cittadini non rispettino le indicazioni dei virologi sull’impiego delle mascherine. In strada si vede di tutto. C’è chi le porta sotto il mento, chi le alza sui capelli, chi le porta sotto il naso. E poi ci sono i distratti, quelli che la mascherina la indossano correttamente ma che, magari parlando al cellulare, si stropicciano gli occhi con le mani sporche, o si grattano il naso. Insomma, tante polemiche per le mascherine, e poi tutto gettato alle ortiche con comportamenti a rischio.
COSA FARE E COSA NO
Per cercare di dare una mano proviamo a ripassare le poche semplici regole su cosa fare e cosa non fare nell’indossare i dispositivi di protezione individuale. Basta leggere il punto 51 delle domande e risposte pubblicate sul sito del ministero della salute.[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=kHIzug8AO4E&feature=emb_title[/youtube]Dunque, “Prima di indossare la mascherina, lavati le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica copri bocca e naso con la mascherina assicurandoti che sia integra e che aderisca bene al volto evita di toccare la mascherina mentre la indossi, se la tocchi, lavati le mani quando diventa umida, sostituiscila con una nuova e non riutilizzarla; in quanto maschere mono-uso togli la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore della mascherina; gettala immediatamente in un sacchetto chiuso e lavati le mani le mascherine in stoffa (es. in cotone o garza) non sono raccomandate”. Al di là di ogni prescrizione, come sempre un pizzico di buon senso non guasta.