Tempo di lettura: 2 minutiCresce in modo esponenziale la consapevolezza nei confronti di diabete, obesità e nutrizione. Un dato presentato ieri durante il 29° Congresso della Società Italiana di Diabetologia (SID), inaugurato al PalaCongressi di Rimini. «Il nostro auspicio è che, grazie alla sensibilità del neoministro della salute Orazio Schillaci, malattie sociali dai costi enormi come il diabete e l’obesità diventino delle priorità sanitarie». Così il Presidente SID, Agostino Consoli, nel corso del suo intervento alla tavola rotonda introduttiva.
L’attenzione dei media
Dal 26 al 29 ottobre, 170 professori e 1.300 diabetologi si riuniscono e trattano in 20 sessioni e 78 studi presentati i risultati più recenti della ricerca medica in questo settore. Consoli, Presidente della Società Italiana di Diabetologia e Professore ordinario di Endocrinologia all’Università di Chieti, nella sua lettura ha illustrato una panoramica sullo stato della ricerca e dei relativi investimenti, della formazione, della divulgazione e della advocacy, in cui spiccano i risultati delle Linee guida sulla terapia dell’Istituto Superiore di Sanità , la Lettera aperta sul Patto Parlamentare per il diabete e la Nota 100 dell’Agenzia Italiana del Farmaco, che estende ai medici di Medicina Generale la possibilità di prescrivere un trattamento con tre diverse categorie di farmaci. Nel corso della apertura dei lavori, il Presidente Consoli si è soffermato sulla esplosione dell’interesse e della consapevolezza, anche nei media, nel rapporto tra obesità , diabete e nutrizione. Il rapporto con obesità e complicanze statisticamente è “esploso” negli ultimi anni in Italia, al punto da nascere un neologismo, quello della “diabesità”.
«Questo è un congresso di ripartenza dopo le difficoltà della pandemia – ha detto ancora Consoli – in cui ci si appassiona non solo al mondo del diabete, ma anche al mondo e il diabete, quindi a come la malattia impatta sulla società, e al diabete nel mondo, ossia a quali processi si devono attuare per una cura adeguata della malattia. Negli ultimi tempi è cresciuta notevolmente l’attenzione nei confronti di malattie metaboliche come il diabete, così come nei confronti della nutrizione e di come il cibo sia figlio del nostro modello culturale: cosa mangiamo, quanto mangiamo, come e quando mangiamo derivano tutti da usi e tradizioni che stanno cambiando. Quanto questo mutamento possa portare alla malattia è uno dei punti nodali che affronteremo in questi giorni di lavoro insieme ai nostri partner scientifici».
Diabete: la solitudine del paziente e del medico
Sempre in ambito di altre correlazioni si è soffermato anche Angelo Avogaro, Presidente eletto di SID, che riflette sull’interazione tra il diabete e un altro “trinomio” sviluppatosi negli ultimi due anni di pandemia, quello composto da solitudine (non solo del paziente ma anche del medico), ansia e depressione.
«Per il futuro della nostra disciplina – ha detto Angelo Avogaro – è cruciale aumentare i posti a disposizione per le specializzazioni in diabetologia. Se da un lato è un bene aver pensato con il PNRR una potente macchina per la prevenzione e la cura della malattia con i centri per il diabete, dall’altro non la si può lasciare senza equipaggio. È fondamentale inoltre rendere più attrattivo, anche dal punto di vista economico, il ruolo del medico nel servizio sanitario nazionale, per non perdere i tanti professionisti che escono dalle nostre facoltà. Nello specifico, ai diabetologi vanno anche riconosciuti i risultati della prevenzione, fatta di cure e terapie che possono evitare eventi fatali».