Non accenna a spegnersi la polemica che investe ormai da settimane il servizio di emergenza territoriale del 118 in Campania, anzi proprio in questi giorni diversi operatori si sono trovati con tagli in busta paga e richiese di rimborsi anche molto pesanti. Non a caso l’Ordine dei Medici di Napoli ha definito la questione «vergognosa» chiedendo un intervento diretto del presidente De Luca e l’istituzione di un tavolo di confronto permanete sino a che questa bufera non sarà passata. «Non è possibile che medici di prima linea – hanno detto Silvestro Scotti e Bruno Zuccarelli – si vedano sottoposti a questo attacco. L’emergenza territoriale convenzionata del 118 è un servizio strategico, ancor più in un momento come questo, un servizio che meriterebbe ben altro interesse e attenzione da parte delle istituzioni». Un attacco, dicono il presidente e il vicepresidente dell’Ordine «che mette questi medici ancor più a rischio i burnout». Poi la richiesta al presidente della Giunta Regionale della Campania Vincenzo De Luca «di intervenire con decisione per risolvere questo problema, che deve essere risolto dalla politica. E sino a quando non si sarà definitivamente chiuso questo capitolo è necessario che venga istituto un tavolo di confronto permanente che possa garantire l’ascolto e la giusta considerazione delle istanze che arrivano da questi medici».
LA VICENDA
Tutto parte da un’indennità definita di circa 10 mila lire (convertire in 5 euro e 16 centesimi) in favore dei medici che a suo tempo permisero di dar vita al servizio dell’emergenza territoriale convenzionata. Ed è proprio con l’indennità di 5 euro e 16 centesimi che le casse pubbliche hanno risparmiato negli anni milioni di euro. Oggi i medici convenzionati del 118 vedono tagli in busta paga fino a 850 euro mensili e restituzioni per somme che arrivano sino a 90mila euro. Secondo i medici si dimentica che la nascita del servizio di emergenza sanitaria territoriale fu possibile proprio grazie allo spostamento volontario di medici titolari nel servizio di Continuità Assistenziale (ex guardia medica). Così, dalla divisione dell’organico di circa 3.000 operatori in Campania, tutti di Continuità Assistenziale, nacque il servizio di emergenza sanitaria territoriale.