Nascono le mode e si propagano alla velocità della luce, grazie alla rete e ai social network. Tra i più attenti alle tendenze ci sono teenager e a dettare le regole sono gli influencer. Ma a volte le social mode, però, possono rappresentare un grave pericolo per la salute.
Anoressia, bulimia, alimentazione incontrollata (binge eating), sono problemi in netta espansione con un’età di insorgenza sempre più bassa.
Il corpo, soggetto a grandi cambiamenti nell’età adolescenziale, è al centro dell’attenzione degli obiettivi degli smartphone. Il popolo del web è il giudice sovrano e ha un ruolo principale nell’insorgenza dei disturbi alimentari.
Gli adolescenti riducono il cibo autonomamente e sono sempre più condizionati dal numero di like ottenuti ai post o alle foto pubblicate sui social network. Dipendono dal giudizio degli altri e condividono tutto in rete e nelle chat di messaggistica istantanea, comprese le foto intime e private, soprattutto le ragazze.
Sul web esistono delle community che spiegano come dimagrire, con consigli su come nascondere ai genitori l’eccessiva magrezza. Si trovano veri e propri decaloghi della penuria, con regole severe e pene autoinflitte, con l’unico scopo di resistere al senso di fame.
I dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza www.adolescienza.it/osservatorio (rilevati su oltre 7.000 adolescenti italiani dal nord al sud, di età compresa tra i 13 e i 18 anni), parlano chiaro. Quasi 3 adolescenti su 10 dicono di aver ridotto il cibo drasticamente, di cui il 18 per cento sono femmine; circa 5 adolescenti su 10 si sono abbuffati fino al punto di stare male e nel 30 per cento dei casi riguarda i maschi; infine il 15 per cento si provoca il vomito dopo aver mangiato. Spesso i problemi alimentari sono accompagnati da altre manifestazioni di disagio, come l’autolesionismo, la bassa autostima, la depressione, l’abuso di alcol e i pensieri suicidari. Più di 1 adolescente su 10, infatti, non si apprezza e non si piace e non è soddisfatto di se stesso.
Così, il corpo diventa l’unica parte su cui si ha pieno potere; diventa lo strumento per manifestare il proprio disagio interiore, senza la piena consapevolezza delle conseguenze che tutto ciò comporta.
Accade spesso che adolescenti vengano presi di mira da qualche coetaneo per il proprio aspetto: ciò distrugge la sicurezza personale e la stima di se stessi.
4 adolescenti su 10, secondo i dati, seguono una dieta per dimagrire, perché non accettano il proprio corpo; il 20 per cento, poco più della metà, sono ragazze. Solo un 15 per cento segue una dieta per problemi di salute o per l’attività sportiva agonistica.
I teenager adottano sempre più le diete “fai da te” (il 13 per cento) e il 2,5 per cento ha assunto anche farmaci per dimagrire. Il 3 per cento segue una dieta indicata dagli amici, il 2 per cento ha scaricato una App specifica sullo smartphone e circa il 2 per cento segue le indicazioni trovate in rete. Solo un 19 per cento si rivolge a medici specialistici.
Il 49 per cento ritiene che il proprio peso sia giusto, il 36 per cento che debba diminuire e il 15 per cento che debba aumentare. Sono maggiormente i maschi ad avere la percezione di un peso corporeo adeguato o inferiore alla media, mentre le femmine sono insoddisfatte e convinte che il proprio peso debba calare. La maggior parte delle ragazze controlla il proprio peso ogni giorno o più volte al giorno.
A fare da sovrana in questi casi è sempre la rete.
I dati spiegano come quasi 2 adolescenti su 10 abbiano partecipato ad una moda a catena sui social network. Le più diffuse sono quelle alcoliche o quelle incentrate sulla Thin Inspiration ossia l’ispirazione al magro.
Sono tante, dalla “Thigh Gap” o “spazio tra le cosce” (le ragazze dimostrano in foto di avere uno spazio tra le cosce unite), al “Bikini Bridge” (consiste nel fare un selfie da sdraiati in costume, fotografando il “ponte” creato dal pezzo inferiore del bikini, appoggiato sulle ossa del bacino sporgenti).
Tra le tante social mode c’è anche la “A4 waist challenge”: le ragazze si fotografano con un un foglio A4 disposto in verticale all’altezza della vita, se il punto vita viene completamente coperto, allora si è magre al punto giusto.
Ideali di bellezza non sani, alla ricerca disperata di approvazione, in un’età difficile e colma di incertezze.
“Troppi adolescenti – scrive Maura Manca,
Presidente dell’Osservatorio Nazionale AdoleScienza – seguono i “consigli” diretti e indiretti di Fashion Blogger, modelle, personaggi famosi che postano le loro diete ipercaloriche o le loro indicazioni alimentari completamente sbilanciate che se riapplicate dai più giovani ancora in fase di crescita e di strutturazione, creerebbero dei danni anche permanenti. Gli adolescenti sono bombardati sui social network da corpi statuari, troppo magri, ritoccati, finti, che possono condizionare notevolmente a livello psicologico i più giovani catapultati nel mondo della adolescenza in cui il corpo riveste un ruolo centrale e viene usato anche per comunicare i propri disagi e le proprie vulnerabilità”.