Da dicembre 2018 i genitori potranno accedere a qualsiasi ora nei Reparti di Terapia Intensiva Neonatale (TIN), Sub-TIN e Patologia Neonatale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. L’obiettivo è promuovere un più stretto contatto tra i genitori e i piccoli prematuri, anche attraverso la “Kangaroo mother care”, la pratica di fornire un continuo contatto pelle a pelle tra madre/padre e neonato, favorendo così l’allattamento materno e riducendo i tempi di ospedalizzazione. L’annuncio è arrivato da Giovanni Vento, professore associato di Clinica Pediatrica all’Università Cattolica e direttore della UOC di Neonatologia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, che sì è celebrata sabato scorso. “Nel 2017 sono stati 1078 i neonati ricoverati presso la UOC di Neonatologia – afferma il professor Giovanni Vento – di cui 370 in Terapia Intensiva Neonatale, 200 in Sub-Terapia Intensiva Neonatale e 508 in Patologia Neonatale. I nati pretermine (prima della 37esima settimana di età gestazionale) sono stati 655, con 144 neonati nati prima delle 32 settimane”.
La Fondazione Gemelli quale Policlinico Universitario è centro coordinatore di un trial randomizzato controllato multicentrico che coinvolge 38 neonatologie italiane. Si studiano gli effetti di una manovra di “reclutamento polmonare” al fine di migliorare l’efficacia del surfattante esogeno (una sostanza che riveste come una pellicola gli alveoli polmonari, senza la quale i polmoni faticano ad espandersi e il sangue ad ossigenarsi) nei neonati più fragili, quelli cioè nati tra la 24 e la 27 settimane di età gestazionale. Il trial si è concluso a settembre 2018 e i risultati dello studio verranno discussi in un workshop internazionale nella primavera del 2019.