Nella stagione fredda aumentano i malanni come il raffreddore. Il dilemma che si pongono in molti è se fare o no attività fisica. La risposta è sì, ma solo se non c’è la febbre. Ad approfondire la questione è stato il dottor Jayson Loeffert che si occupa di medicina dello sport alla Penn State Health. Per l’esperto l’allenamento con il raffreddore aumenta la frequenza cardiaca, fa pompare il cuore e favorisce un flusso sanguigno sano. Inoltre apre i polmoni e fa rilasciare endorfine. Non è consigliato invece l’esercizio fisico in caso di febbre, perché potrebbe far aumentare la temperatura corporea oltre un limite non sicuro.
Allenamento e raffreddore
Lo sport insomma può aiutare a sentirsi meglio. Tuttavia è necessaria un po’ di accortezza in più. Se ci si sente più stanchi del solito meglio ridimensionare gli allenamenti, diminuendo l’intensità degli esercizi. L’importante è saper ascoltare il proprio corpo. Un affaticamento eccessivo o una tosse incontrollata indicano che è il momento di fermarsi. Inoltre, occorre fare attenzione al nuoto. In caso di congestione si ha più difficoltà a respirare e il cloro in piscina può peggiorare la situazione. In presenza di sintomi gastrointestinali meglio rinunciare alla corsa o altre attività scomode. Chi si allena in una palestra o in altri spazi condivisi deve ricordare di coprire sempre la bocca con il braccio in caso di tosse in modo da non indirizzare germi verso le mani. Qualsiasi attrezzatura va poi pulita con gel o salviettine igienizzanti dopo l’utilizzo, conclude l’esperto.