La pressione bassa è uno dei rischi che accompagnano le giornate estive e afose. Un abbassamento della pressione arteriosa può farsi sentire con diversi sintomi ma non è un fattore di rischio cardiovascolare, al contrario dell’ipertensione. Con le temperature elevate aumenta anche la dilatazione dei vasi sanguigni e la disidratazione, fattori che abbassano la pressione. I sintomi più comuni sono: stanchezza, vertigini, debolezza muscolare, mal di testa e anche nausea. Nei casi più gravi può sopraggiungere uno svenimento, soprattutto se la pressione cala rapidamente.
L’effetto di alcune quantità di caffè
Secondo un nuovo studio italiano, il caffè aiuta a mantenere bassa la pressione sanguigna. Se fino ad oggi si pensava che la caffeina favorisse l’aumento di pressione, ora arriva un contrordine: i risultati dimostrano l’effetto positivo sopra una determinata quantità. Dai dati emerge che due o tre tazze al giorno sono vantaggiose, perché gli altri componenti bioattivi della bevanda bilanciano gli effetti della caffeina con un risultato finale positivo.
In particolare, a fare la differenza sono le quantità, se troppo poco l’effetto favorevole non avviene. Due o tre tazze di caffè al giorno mantengono la pressione più bassa rispetto una sola tazza o nessuna. Il dato vale sia a livello periferico che per la pressione aortica centrale, quella più vicina al cuore. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nutrients ed è realizzata da studiosi dell’Università di Bologna e dell’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna – Policlinico di Sant’Orsola.
Cos’è e quali sono i sintomi dell’ipotensione
Nell’ipotensione la pressione arteriosa massima e quella minima non superano i 90/60 mmHg. In alcune persone la pressione è fisiologicamente bassa e non provoca sintomi. Quando invece cala in modo improvviso può dare vertigini, debolezza, offuscamento della vista e svenimento. La pressione può diminuire bruscamente quando, ad esempio, ci si alza in piedi velocemente dopo essere stati sdraiati o seduti. Questa condizione comune è nota come ipotensione ortostatica che è spesso accompagnata da sintomi temporanei. Gli stessi sintomi si verificano anche in caso di ipoglicemia, quando i livelli di glucosio ematico calano sotto un certo livello. In genere i disturbi si risolvono in poco tempo, perché vengono compensati dall’organismo con una regolazione che interessa tutto il sistema cardiovascolare. Il rischio di ipotensione aumenta in estate ma è comune soprattutto nelle donne in età fertile, a causa degli ormoni, durante il ciclo mestruale. Estrogeni e progesterone, infatti, agiscono sui vasi sanguigni favorendone la dilatazione. Il fenomeno può essere ancora più marcato in gravidanza.
Cosa fare in caso di pressione bassa e come prevenire
Durante un calo di pressione repentino gli esperti sono d’accordo nel suggerire di sdraiarsi a terra e sollevare le gambe per evitare uno svenimento. Ci sono anche alcune semplici manovre che fanno alzare la pressione, come la contrazione massimale delle dita delle mani (hand-grip) oppure contrazioni dei muscoli delle gambe, per esempio a gambe incrociate. In caso di ipotensione senza un’apparente causa scatenante è opportuno rivolgersi al medico, soprattutto se i disagi persistono. La dieta gioca un ruolo importante nel mantenere stabile la pressione, sono raccomandate abbondanti porzioni di frutta fresca e di verdura. Gli specialisti suggeriscono soprattutto il consumo di vegetali ricchi di potassio e magnesio, come le banane e gli ortaggi a foglia verde. La prima raccomandazione, però, è quella di idratarsi, bevendo almeno 1,5-2 litri al giorno di acqua. Da non trascurare anche l’attività fisica che deve essere moderata e costante. Durante l’esercizio, infatti, la pressione aumenta e ciò permette all’organismo di abituarsi a variazioni. Anche alcuni rimedi naturali sono di supporto. Nei giorni più caldi, possono aiutare gli integratori salini, fitoterapici (guaranà, polline) ad azione stimolante, oppure liquirizia che aumenta la pressione.