Non è un’ultima trovata commerciale, ma bensì il risultato di una ricerca. Ritardare o invertire il processo di perdita del colore dei capelli sembra un’opzione davvero possibile in natura. La scoperta è dei ricercatori della Columbia University Irving Medical Center di Manhattan di New York. I capelli diventano grigi non solo per l’età ma anche a seguito di eventi traumatici o stressanti. La riduzione o eliminazione della fonte di stress è in grado di generare la crescita del colore naturale e di interrompere il processo di canizie.
Capelli, possono ritornare del colore naturale. Lo studio
Lo studio ha analizzato la capigliatura di un gruppo di volontari attraverso un metodo di imaging, con cui il team ha analizzato la pigmentazione dalla base alla punta dei capelli. La radice – da dove iniziano a crescere – si trova nella parte inferiore di un follicolo pilifero dell’epidermide. Quando si è giovani, i capelli sono colorati dai pigmenti prodotti dalle cellule del follicolo pilifero, chiamate melanociti. I cambiamenti indotti dallo stress nei mitocondri – la “centrale energetica” di ogni cellula umana – provocano cambiamenti a centinaia di proteine nei capelli, causandone l’ingrigimento, hanno rilevato i ricercatori.
Tuttavia in alcuni individui, sono cresciuti capelli nuovi che assomigliavano molto al colore naturale. Queste persone avevano ridotto eventi faticosi o stressanti nella loro vita. Lo studio precisa che l’incidenza degli eventi traumatici non può avere lo stesso peso di fattori come l’età. In altre parole, a un bambino stressato non verrà la capigliatura grigia, così come a un settantenne non tornerà nera. L’importanza dello studio è nel fatto che “comprendere i meccanismi che consentono ai capelli grigi vecchi di tornare al loro colore potrebbe fornire nuovi indizi sulla reversibilità dell’invecchiamento umano e su come stili di vita inadeguati possano influenzarlo” ha affermato Martin Picard, uno degli autori. Questo lavoro, spiegano gli scienziati, conferma i risultati di numerosi altri studi che dimostrano come l’invecchiamento umano non sia un processo biologico lineare e fisso, ma può essere fermato o addirittura temporaneamente invertito.