Complice un’attenzione catalizzata comprensibilmente solo sul Covid, quest’anno si è parlato molto meno di altre patologie, che non per questo sono sparite. Frequenti e forti sono stati i richiami degli specialisti a non trascurare altre malattie e a non abbassare la guardia. C’è invece una categoria di patologie, le malattie allergiche, delle quali non solo non si è parlato, ma che sono anche diminuite in modo drastico. «L’uso delle mascherine, l’attenzione ad areare i locali e la mancanza di una vera e propria influenza di stagione hanno preservato adulti, adolescenti e bambini dalle classiche allergie della primavera». E se a dirlo è il dottor Fulvio Esposito, per anni primario della Pneumologia pediatrica e direttore del dipartimento di Pediatria dell’Ospedale Pediatrico Santo Bono di Napoli, c’è da crederci. Discorso ancor più vero per i bambini. «La manifestazione allergica respiratoria ha nell’allergia il suo fattore determinate, ma nell’infezione virale il fattore scatenate. Quest’anno i bambini si sono ammalati molto meno e questo li ha preservati anche da manifestazioni allergiche». Ad incidere sui più grandi è stato invece l’uso delle mascherine, capaci di filtrare i pollini e gli allergeni portati dal vento. Esposito sfata poi un falso mito, vale a dire la preoccupazione di molti che la predisposizione alle allergie o che malattie asmatiche possano essere un’aggravante del Covid. «Essere allergici o soffrire di asma non ha determinato problemi più di quanto non si sia osservato in altri pazienti. Nei bambini il Covid non ha dato manifestazioni importanti, per gli adulti le manifestazioni cliniche più gravi si sono registrate tra persone fragili, spesso pazienti con altre patologie o fortemente obesi». Dunque essere allergici o asmatici non è di per sé una condizione di maggiore rischio in caso di infezione da Covid. C’è invece un insegnamento che il Covid dovrebbe lasciarci. «In tanti anni di professione medica – dice Esposito – non ho mai vissuto un anno nel quale venisse meno l’influenza di stagione. Le precauzione che abbiamo preso per proteggerci dal Covid ci hanno inevitabilmente tenuti al sicuro anche dal virus influenzale. Questo dovremmo ricordarlo in futuro. Anche quando questa pandemia sarà passata e anche a se la mascherina sarà ricordata da tutti noi come un simbolo di sofferenza, dovremmo provare a conservarne l’impiego nella stagione invernale. Questo, assieme alle regole che ormai conosciamo a memoria, ci consentirebbe di affrontare molto meglio l’influenza di stagione e di avere molti meno problemi con tante malattie respiratorie, comprese le allergie che tanto ci infastidiscono in primavera».
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