Prosegue il progetto Health su Sky TG24, in sinergia con la Fondazione Mesit, per la promozione della salute e della prevenzione. Domenica 14 maggio, la professoressa Maddalena Napolitano (associato di Malattie cutanee veneree del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia della Federico II di Napoli) ci ha parlato della dermatite atopica, una patologia infiammatoria cronica che colpisce la cute del viso e del corpo, tra le più diffuse nei paesi industrializzati e con un forte impatto sulla qualità di vita del paziente.
QUALITÀ DELLA VITA
«Le persone affette da dermatite atopica – ha spiegato Napolitano – vivono la propria vita con un “rumore di sottofondo” che non viene mai meno. Questo rumore di sottofondo è il prurito, intenso e sempre presente». Facile immedesimarsi nella sofferenza di queste persone, che spesso si lacerano la pelle grattandosi e devono sopportare una costante difficoltà a dormire, proprio a causa di questo prurito che non offre tregua. «Una condizione che ha un enorme impatto sulla qualità di vita, tanto degli adulti, quanto dei bambini». I primi chiamati a convivere con la frustrazione e le difficoltà quotidiane, gli altri tormentati da questi sintomi e spesso oggetto di stigma sociale.
CAUSE E TERAPIE
«La dermatite atopica è una patologia multifattoriale, dipende certamente da cause genetiche, ma anche da tanti altri fattori esterni. Fondamentale è arrivare ad una diagnosi precoce, è bene rivolgersi ai centri specialistici dove è possibile accedere alle nuove terapie. Anni di ricerca hanno portato infatti a nuove terapie che possono cambiare la storia clinica della malattia, restituendo a tutti i pazienti una vita piena e libera dalle sofferenze legate a questa malattia».