Ancora una volta il mondo è in ansia per Papa Francesco, il pontefice sarà sottoposto ad un intervento all’addome al Policlinico Universitario A. Gemelli . In particolare, per un laparocele incarcerato. L’intervento non dovrebbe destare particolari preoccupazioni. Non si tratta infatti di un’operazione complessa, tuttavia l’età del Papa (86 anni) e le condizioni generali rendono la situazione delicata. Ma cos’è il laparocele incarcerato? A dispetto del nome un po’ strano, si tratta di un’ernia che si forma a ridosso di una precedente cicatrice. Per Papa Francesco la cicatrice è quella di un precedente intervento alla parete addominale. Già nel 2021, infatti, Francesco era stato sottoposto ad un’operazione per una stenosi diverticolare sintomatica del colon.
CAMPANELLI D’ALLARME
La Santa Sede parla di «sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti». In generale, laparocele ha sintomi abbastanza indicativi, soprattutto quando (come nel caso di Papa Francesco) si tratta di laparocele incarcerato. Impossibile non intervenire, perché le conseguenze per la salute potrebbero essere anche gravi. Si potrebbero presentare: insufficienza respiratoria, insufficienza vascolare venosa, alterazione della peristalsi intestinale fino all’occlusione, per citarne alcuni.
L’INTERVENTO
Generalmente, le cause che possono portare alla comparsa del laparocele sono, oltre l’età, il sovrappeso, delle infezioni della ferita o magari dei traumi. Anche sforzi della parete addominale possono essere un problema, magari per episodi frequenti di tosse violenta. Per Papa Francescdo l’operazione sarà in anestesia totale, il chirurgo Alfieri procederà ad una laparotomia e ad una plastica della parete addominale con protesi, così come sottolineato dalla Santa Sede. In pratica, a volte si procede applicando una rete di materiale sintetico che serve a rinforzare la parete in cui si era verificato il cedimento dei tessuti che lo ha provocato. Papa Francesco dovrà restare ricoverato per alcuni giorni «per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale», dicono dal Vaticano.