Anche il mondo della sanità si mobilità per far fronte all’emergenza umanitaria legata all’invasione russa dell’ Ucraina. A livello nazionale e regionale si moltiplicano infatti le iniziative e le istituzioni locali stanno facendo il possibile per prestare aiuto a chi fugge dalla guerra. In Campania, ultima struttura in ordine di tempo ad essere scesa in campo è il Policlinico Federico II che in linea con gli indirizzi regionali, si è detto pronto a dare accoglienza e cure a tutti i bambini che sono in fuga dalla guerra. «Siamo desiderosi di contribuire allo sforzo messo in campo dalla Regione – ha detto il direttore generale Anna Iervolino – in risposta al dramma della guerra». Una disponibilità che si avvale in modo particolare del lavoro dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive Pediatriche diretta dal professor Alfredo Guarino proprio per garantire ai bambini in fuga dall’ Ucraina un’attenzione particolare ad ogni esigenza di salute, a partire da eventuali positività al Covid. L’Unità Operativa Complessa diretta dal professor Guarino vanta peraltro un’esperienza decennale nella assistenza al bambino migrante ed è Centro di riferimento regionale per i bambini con malattie infettive e contagiose. L’iniziativa si iscrive inoltre in un programma di cooperazione internazionale diretto al sostegno di bambini dell’ Ucraina con malattie infettive già avviato negli scorsi giorni nell’ambito del Network Europeo della Tubercolosi Pediatrica (pTBnet) e della Società Europea di Malattie Infettive Pediatriche (ESPID). Inoltre, la presenza al Policlinico Federico II di un’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’adulto, cosi come la possibilità di isolamento nel corso del ricovero, permettono un’assistenza completa alla coppia madre-figlio senza necessità di una loro separazione nel corso del ricovero. Le richieste possono essere indirizzate alla mail malattieinfettive.pediatria@gmail.com o si può contattare il numero 348 2655270.
ASSISTENZA TERRITORIALE
Ai cittadini dell’Ucraina è dedicata anche la pagina del portale www.aslnapoli2nord.it/emergenza-ucraina, alla quale i cittadini che arrivano sul territorio dell’ASL Napoli 2 Nord e che hanno bisogno di assistenza sanitaria possono accedere per compilare online (anche dal telefonino) un modello per fornire i propri dati. L’Azienda provvederà a contattare via mail o telefono quanti compileranno il modulo, informandoli sulle modalità di accesso ai servizi. Mediante questo sistema, inoltre, l’ASL raccoglie informazioni circa lo stato di salute del cittadino appena arrivato sul territorio, l’età, il sesso e il Comune presso cui è temporaneamente domiciliato, oltreché conoscere lo stato vaccinale rispetto al Covid 19. Ad oggi sono stati presi in carico dall’Azienda Sanitaria venti cittadini Ucraini appena arrivati sul territorio dell’Azienda, in fuga dalla guerra. L’età media di questi primi rifugiati è di 32 anni (vi sono anche cinque bambini), e in gran parte si tratta di donne; una di esse è in stato di gravidanza. Intanto a a Palazzo Santa Lucia (sede della Regione) si è insediato il Comitato regionale per il coordinamento degli interventi e delle attività di soccorso ed assistenza alla popolazione proveniente dall’Ucraina. Il primo incontro è servito a fare un primo punto della situazione e a tracciare le linee di intervento. Le priorità saranno quelle di garantire ai cittadini ucraini l’assistenza sanitaria e a verificare la distribuzione dei profughi sul territorio, secondo il Piano di accoglienza del Ministero dell’Interno che viene attuato dalle Prefetture. Un appello è stato rivolto ai cittadini residenti in Italia che ospitano profughi affinché comunichino alle Asl le persone che sono arrivate dall’estero al fine di permettere il rilascio dei codici STP (straniero temporaneamente presente) che consentono l’accesso alle prestazioni sanitarie.