L’inclusione delle persone con disabilità è un valore sociale ed economico. Eppure l’accesso al lavoro e allo sport, due ambiti fondamentali per la realizzazione personale e la partecipazione attiva nella società, rimane spesso difficile per chi affronta barriere fisiche o mentali. Questi ostacoli limitano l’autonomia e la crescita professionale di molti individui, nonostante l’impegno crescente di istituzioni e aziende. Se n’è discusso di recente nella conferenza organizzata dal Diversity & Inclusion Hub, al Senato, in cui sono stati presentati l’ultimo numero de “L’inclusione” e l’iniziativa InSport, organizzata dall’osservatorio.
L’evento, fortemente voluto dal Senatore Guido Liris, è stato un’occasione per fare il punto su ciò che è stato fatto e su ciò che ancora resta da fare per garantire pari opportunità alle persone con disabilità. “È un ambito importante a livello sociale e culturale”, ha dichiarato il senatore Liris in apertura. “Il governo Meloni e il ministro Locatelli hanno fatto molto in termini di inclusione e accessibilità. È fondamentale avere una cultura legislativa adeguata e investire nel settore sociale, poiché tali investimenti portano a ricadute positive nel lungo termine: ciò che spendiamo oggi ci consente di gestire meglio le sfide future.”
Disabilità e inclusione, aziende e mondo sportivo
Aziende, università e organizzazioni non profit giocano un ruolo cruciale nella costruzione di una società più inclusiva. Francesca Buttara, membro del comitato scientifico di SuperJob, ha illustrato il contributo di questa piattaforma di e-recruitment, nata con l’obiettivo di facilitare l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. “Vogliamo trasformare i pregiudizi su chi è percepito come diverso in una chiave di successo nel mondo del lavoro e nella vita di tutti i giorni”, ha spiegato Buttara. SuperJob ha ampliato il proprio raggio d’azione coinvolgendo anche famiglie e bambini in attività sportive, utilizzando lo sport come strumento di inclusione e lotta alla discriminazione.
Il tema dell’inclusione lavorativa è stato approfondito anche da altri esperti presenti all’evento, tra cui Francesca Caricchia, Senior Executive Director di Page Group, Laura Rita Iacovone, Docente e Ricercatore di Marketing Dipartimento di Economia Management e Metodi Quantitativi – DEMM Università degli Studi di Milano, Anna Maria Morrone,Responsabile Organization & People Development Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, e Francesca Pucci, Consulente comunicazione e relazioni istituzionali di Assi Gulliver. Durante il dibattito è emersa l’importanza di politiche aziendali per promuovere un ambiente di lavoro inclusivo, dove la diversità sia riconosciuta come un valore aggiunto.
Lo sport come veicolo di integrazione
Un altro importante filone trattato durante l’incontro è stato il ruolo dello sport nell’inclusione sociale. L’iniziativa InSport, promossa dall’Osservatorio Diversity & Inclusion, ha avuto come obiettivo quello di creare spazi di interazione per ragazzi con disabilità, favorendo il loro coinvolgimento nello sport. L’evento, tenutosi il 16 settembre al PalaLuiss di Roma, ha dimostrato quanto lo sport possa essere un potente veicolo di crescita e di integrazione, fornendo opportunità di partecipazione anche ai più giovani.
Diversi ospiti hanno raccontato le proprie esperienze in questo ambito. Edoardo Vittorio Agnelli, di Opera in Corsia, e Paolo Del Bene, direttore sportivo della Luiss, hanno sottolineato il valore dell’inclusione attraverso le attività sportive. Gianluca Morelli, presidente di Divertitempo Onlus, ha ricordato come queste iniziative possano contribuire a superare barriere non solo fisiche, ma soprattutto mentali. “In Senato si decide il presente e il futuro dei cittadini”, ha dichiarato Morelli. “Grazie a eventi come questo possiamo affermare che i ragazzi con disabilità non solo devono poter fare sport, ma devono poter aspirare anche a una carriera lavorativa, cosa che troppo spesso viene loro preclusa”.
Il valore della diversità nel mondo del lavoro
Ottavia Landi, direttore delle relazioni esterne di Neopharmed Gentili, ha ribadito l’impegno dell’azienda nel promuovere una cultura inclusiva: “Crediamo fermamente che la diversità sia un valore. Vogliamo che ognuno possa sentirsi supportato e apprezzato per il proprio bagaglio di competenze e idee”. Gianluca Morelli ha evidenziato come, per molte persone con disabilità, la possibilità di entrare nel mondo del lavoro rimanga ancora un obiettivo difficile da raggiungere. “Superare le barriere architettoniche è solo il primo passo”, ha detto Morelli. “Dobbiamo abbattere anche le barriere mentali che ancora oggi impediscono a molti ragazzi di sognare un futuro professionale. Iniziative come questa devono essere sostenute e tutelate, perché dimostrano che i nostri ragazzi possono sorprendere”.
Alessandro Carella, presidente di Mio fratello è figlio unico Onlus, ha chiuso la conferenza con un appello a rendere l’accessibilità la norma, non l’eccezione. “Ogni bambino dovrebbe poter scegliere il proprio sport e immaginare la propria carriera senza dover affrontare ostacoli aggiuntivi solo perché ha una fragilità”, ha affermato Carella. L’inclusione deve diventare una realtà tangibile in tutti i contesti, perché solo così si potrà garantire a tutti la possibilità di esprimersi e crescere. La conferenza è stata organizzata da CORE grazie al supporto dei partner dell’Hub Axpo, Gruppo FS Italiane e Neopharmed Gentili e in collaborazione con Sport Luiss e la fondazione Laureus.