L’ultima accusa è di aver somministrato tamponi e vaccini non secondo necessità e priorità, ma in nome dei rapporti di amicizia e parentela. Secondo i magistrati della Procura calabrese di Paola, il dottore Vincenzo Cesareo, oggi interdetto per un anno dalla professione e indagato per truffa, falso in atti pubblici e turbata libertà nella scelta del contraente, da tempo avrebbe fatto uso per scopi assolutamente personali – di mezzi, risorse e bilanci appartenenti agli ospedali di Cetraro e Paola di cui era direttore sanitario. “Il caso di Vincenzo Cesareo è quello di una singola mela marcia da isolare e punire ma non deve minare la consapevolezza di poter contare su una sanità straordinaria nel far fronte all’emergenza in corso. Piuttosto, l’ultimo episodio calabrese – insieme ai molti fenomeni corruttivi relativi all’approvvigionamento dei DPI – dimostra quanto la sanità sia fragile e vada tutelata soprattutto adesso con l’arrivo delle ingenti risorse finanziarie predisposte dal Next Generation EU” è il mònito del presidente dell’Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità ISPE Sanità, Francesco Macchia. “Anche l’Europa, nell’ambito e nelle funzioni dell’organizzazione EHFCN – European Healthcare Fraud & Corruption Network, è pienamente consapevole del rischio e, per questi motivi, ISPE Sanità partecipa quale rappresentante per l’Italia in EHFCN alla messa a punto di un documento comune che indichi come monitorare l’utilizzo di tali fondi affinchè non siano fonte di episodi corruttivi”.
L’ennesimo episodio di malagestione e corruzione in ambito sanitario, mette in evidenza l’importanza d’intervenire con norme preventive che regolino in trasparenza la selezione dei dirigenti sanitari nel SSN, a salvaguardia di etica, efficienza ed equità dei servizi erogati verso la comunità.
Norme già in parte contenute nel DDL Senato AS 638 in materia di “Nomine dei dirigenti sanitari”, presentato a prima firma della Senatrice Mariolina Castellone (M5S) con una nuova formulazione nel 2020 (AS 2019) ma tuttora in discussione e dunque fermo nel suo iter parlamentare. Tale disegno di legge si prefigge di valorizzare le competenze sia ai fini dell’accesso ai ruoli manageriali della sanità, cui si dovrebbe accedere a seguito della frequenza di percorsi di alta formazione manageriale, introducendo al contempo un nuovo sistema di reclutamento della dirigenza sanitaria nel SSN. L’obiettivo di tale iniziativa, assunta in sede legislativa, è quello di separare nettamente il livello politico da quello gestionale in tema di sanità e salute, nonché di porre i presupposti per reclutare i professionisti del SSN attraverso selezioni trasparenti e meritocratiche, riconoscendo sempre la competenza e la qualità ed eliminando qualsiasi condizionamento riconducibile alla appartenenza politica.
Nel quadro di permanente vigilanza verso la corruzione in sanità, giunge perciò l’appello di ISPE Sanità indirizzato alla tutela dei più deboli, messi ancor più a rischio da una gestione non etica della sanità durante l’attuale pandemia – con le parole dell’avv. Iside Castagnola, membro del Comitato Scientifico ISPE. “Alla luce delle notizie di cronaca riguardo alla somministrazione di vaccini in alcune ASL d’Italia ad amici e parenti senza alcun criterio di trasparenza o controllo, ricordo che la corruzione e le truffe in sanità rappresentano non solo un danno per le casse dello Stato ma l’agire senza etica significa privare, in questo momento storico, i soggetti fragili delle cure e dei vaccini salvavita. Mai come ora, la sanità deve ispirarsi non solo ai protocolli o alle linee guida che ad oggi presentano dei gap, ma anche ai principi di trasparenza e legalità nella somministrazione dei vaccini. Non si specula sulla vita delle persone! I fatti di cronaca accaduti non vanifichino lo spirito di sacrificio e dedizione al lavoro dimostrata dai nostri medici e infermieri nel far fronte alla pandemia”.