In tutta Europa, così come nel resto del mondo, i casi di infezione da Coronavirus stanno aumentando. Per molti esperti siamo nella fase iniziale della cosiddetta “seconda ondata”, del resto in Gran Bretagna e Francia i governi stanno rafforzando le misure di contenimento e istituendo nuove zone rosse. A complicare la situazione c’è l’arrivo dell’epidemia influenzale, che come tutti gli anni costringerà a letto milioni di italiani, ma che soprattutto potrebbe moltiplicare la capacità di contagio del Covid e aumentarne la pericolosità. Questo lo scenario nel quale siamo costretti a muoverci con un’unica domanda in testa: quando sarà disponibile un vaccino?
ATTESA E SPERANZA
Per Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco, l’anno del vaccino anti Covid-19 sarà il 2021. Che arrivi prima ad ampie fasce di cittadinanza è «teoricamente possibile, ma realisticamente poco probabile». Mentre «entro fine anno si potrà avere qualche dose simbolica se tutto fila liscio, cosa sulla quale personalmente sono molto poco ottimista». Secondo Rasi – sentito da Adnkrionos «nonostante tanti annunci nessuna azienda ci ha ancora fornito una previsione sulla data in cui ci sottoporrà i primi dati» in base ai quali poter decidere un via libera. Da qui la stima: «L’anno giusto è il 2021 – prevede l’esperto – specie se si parla di iniziare a vaccinare fette significative di popolazione».
LA SITUAZIONE IN CAMPANIA
Una delle regioni che sta facendo registrare i più alti tassi di incremento in Italia in questo momento è la Campania. Come sempre i dati vanno letti con attenzione e bisogna dire che all’ombra del Vesuvio non non c’è un allarme, ma sarà determinante riuscire a tenere a freno i nuovi contagi per poter evitare di arrivare a nuove zone rosse. Tra migliori regioni d’Italia nella lotta al Covid, ora la Campania deve tenere testa a questa recrudescenza di casi, anche e soprattutto in vista della riapertura delle scuole. La situazione negli ospedali è ancora sostenibile, anche se lentamente i posti Covid si stanno nuovamente occupando un po’ ovunque. E sono molti i genitori che si domandano come si potrà andare avanti una volta che la campanella avrà suonato per tutti.