Con una media di cinquanta aggressioni al giorno, la professione medica sta diventando più rischiosa di quella delle forze dell’ordine. L’allarme arriva ancora una volta dall’Ordine dei Medici di Napoli che, assieme all’Ordine di Bari ha deciso di lanciare una campagna social destinata ai camici bianchi, ma anche ai pazienti. Lo slogan è: «Chi aggredisce un medico aggredisce se stesso», ma a dare forza alla campagna è una foto molto esplicita che sta già diventando virale: una dottoressa con lo sguardo basso e il volto tumefatto per i colpi subiti.
Allarme sociale
«Abbiamo deciso di lanciare questa campagna – spiega Silvestro Scotti il leader dei medici partenopei, – perché siamo ormai ad un punto di non ritorno. Ogni giorno leggiamo di aggressioni e atti di violenza nei confronti di colleghi. Il nostro appello è rivolto a tutti, medici e cittadini: sostituite la vostra immagine di copertina sui social e fate sentire così la vostra voce». Da tempo il presidente Silvestro Scotti si spende a sostegno di questa causa, sua negli anni passati l’iniziativa di portare nei pronto soccorso di frontiera a Napoli pettorine con una grafica che richiamava quella dei giubbotti antiproiettile. «Sono convinto – conclude – che servano anche degli adeguamenti normativi. Il fatto che la vittima sia un medico dovrebbe essere un aggravante nel corso di un procedimento penale. E sarebbe anche il caso che le denunce partissero d’ufficio, esattamente come avviene nel caso che ad essere aggredito sia un pubblico ufficiale. Solo così possiamo sperare di arginare un fenomeno che sta diventando ormai dilagante».
Responsabilità politiche
Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, spiega che “nella rivoluzione della sanità campana una delle priorità deve essere quella di «garantire la necessaria sicurezza ai lavoratori che non possono offrire un servizio sanitario di qualità se non hanno la tranquillità e la certezza di non essere picchiati dai pazienti o dai loro familiari e amici, come, purtroppo, accade sempre più spesso”. Il dato che denuncia Borrelli riguarda l’ennesimo episodio di violenza che si è verificato all’ospedale Loreto Mare. «A tutto il personale – conclude Borrelli – esprimiamo piena solidarietà perché troppo spesso nel compiere il loro dovere devono fronteggiare violenti, incivili, vandali, teppisti e alcune volte anche camorristi pericolosi e violenti».