Tempo di lettura: 3 minutiTra i virus da cui proteggersi non c’è solo il Covid. Quando si parla di prevenzione e immunizzazione, soprattutto per gli adulti-anziani, i virus e batteri da tenere alla larga sono anche altri: il virus influenzale, il cui arrivo è ormai alle porte, lo pneumococco, causa di polmoniti batteriche pericolose e oggi – sotto pandemia – ancora più preoccupanti da gestire, e l’Herpes Zoster (HZ), anche conosciuto come fuoco di Sant’Antonio. Per non parlare poi del richiamo per difterite, tetano e pertosse che si stanno pericolosamente diffondendo anche in Europa.
Da queste patologie, e non solo contro il Covid-19, oggi è possibile immunizzarsi, creando le condizioni per minimizzare i rischi di infezione e di complicanze gravi. Le Regioni, e in generale tutta l’organizzazione sanitaria territoriale, hanno un ruolo cruciale nel diffondere e organizzare le campagne vaccinali. Di questi temi si è parlato nel corso di un incontro digital su “Strategie di immunizzazione dell’adulto-anziano: cosa possiamo imparare dall’esperienza Covid-19? L’esperienza della Regione Emilia-Romagna” organizzato da HappyAgeing-Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo e interamente focalizzato sull’esperienza della Regione Emilia-Romagna.
Nell’incontro è stato fatto il punto sullo stato dell’arte dell’immunizzazione degli over 65 in Emilia Romagna, sia naturalmente per quello che riguarda il Covid, sia anche relativamente alle altre immunizzazioni, dall’influenza allo pneumococco, visto che la nuova stagione influenzale è ormai alle porte e richiede di essere gestita, anche perché se lo scorso anno, con le misure restrittive e un uso massiccio delle mascherine è stato possibile minimizzarne la diffusione, le riaperture e il minor uso attuale degli strumenti individuali di protezione sono, invece, i presupposti per una nuova diffusione di queste infezioni tra la popolazione.
Sulle politiche di immunizzazione, la Regione Emilia-Romagna proprio durante l’estate ha annunciato un ulteriore passo in avanti in direzione della massima prevenzione, da qui la scelta di cominciare un ciclo di incontri su queste tematiche proprio da questo territorio.
Per l’Herpes Zoster, infatti, la Regione Emilia-Romagna ha ampliato la corte di coloro che potranno averlo gratuitamente: se fino ad oggi questo era previsto per gli over 50 vulnerabili e per tutti i cittadini che compiono i 65 anni a partire dai nati nel 1952, ora tale opportunità viene estesa gratuitamente alla fascia di popolazione 18-49 anni con patologie che aumentano il rischio di complicanze in caso di infezione. Una scelta innovativa e responsabile che è stata portata come esempio di best practice nel corso del convegno e che si spera di poter diffondere anche nelle altre regioni.
In occasione dell’incontro il Dott. Michele Conversano, Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di HappyAgeing, ha portato sul tavolo della discussione una serie di proposte elaborate dall’associazione, e molte di queste sono state sposate della Regione che, in molti casi, aveva già avviato nei mesi precedenti delle politiche che andavano in direzione coerente, come hanno avuto modo di raccontare il Dott. Christian Cintori, Dirigente Area programmi vaccinali, Regione Emilia-Romagna e il Dott. Fausto Francia, già Direttore Dipartimento Prevenzione, Ausl di Bologna.
“L’Emilia-Romagna è una Regione che certamente si distingue, sul piano delle immunizzazioni dell’adulto-anziano, per una serie di ragioni. La prima riguarda le iniziative pensate per coinvolgere quanto più possibile questa fascia di popolazione: penso alla chiamata attiva, mediante una lettera, inviata a tutte le persone che compiono 65 anni per invitarle a effettuare i vaccini previsti dal Piano Nazionale Vaccini – ha affermato Michele Conversano, Presidente del CTS di HappyAgeing – Sul piano dell’innovazione è importante sottolineare che la Regione ha avviato la formazione rivolta ai medici per gestire al meglio i nuovi vaccini, sempre più efficaci, che la scienza ci ha messo a disposizione. Speriamo, quindi, che questa realtà diventi un modello per le altre Regioni e che una struttura organizzativa del genere possa essere rafforzata soprattutto in quelle parti d’Italia dove il raggiungimento delle coperture vaccinali è ancora insoddisfacente”.
Questi temi sono poi stati discussi con ulteriori spunti operativi all’interno di una tavola rotonda che ha visto l’intervento di Maria Pia Fantini, Professore Ordinario di Igiene, Università di Bologna, di Luciano Attard, Infettivologo del Policlinico di S. Orsola-Malpighi di Bologna e membro coordinatore del Vax Consilium per l’Emilia-Romagna, di Afro Salsi, Coordinatore Attività Sanitarie ASP Bologna e di Raffaele Atti, Segretario Generale Regionale SPI-CGIL.
L’incontro fa parte di una serie di iniziative che HappyAgeing sta organizzando su tutto il territorio nazionale, scegliendo ogni volta come focus le politiche di una specifica regione, un’occasione per raccogliere e diffondere buone pratiche lungo la penisola e sfruttare al meglio quello che è stato possibile imparare nel corso della gestione della pandemia. Gli esisti di questo lavoro verranno presentati nella Assise Nazionale del 1° ottobre prossimo, una giornata di confronto con i massimi responsabili della prevenzione a livello nazionale che si svolgerà in forma ibrida presso il Centro Congressi Frentani a partire dalle ore 09.00.