L’impennata di allergie alimentari si osserva soprattutto nei bambini sotto i tre anni. In un decennio, i casi sono aumentati del 120%, come dimostra uno studio italiano pubblicato su The Journal of Allergy and Clinical Immunology, che punta il dito sul cibo ultra-processato. Uno dei fattori legati all’aumento delle allergie alimentari, infatti, sarebbe il consumo crescente di alimenti industriali fin dalla prima infanzia.
Per quanto riguarda gli adulti, invece, mancano ancora dati precisi in Italia. In Gran Bretagna, invece, un recente studio ha dimostrato il numero raddoppiato di persone adulte con allergie alimentari in dieci anni. Secondo i dati, in particolare, un terzo di coloro che hanno avuto una grave reazione allergica non porta con sé dispositivi salvavita, come gli autoiniettori di adrenalina. Il primo passo da compiere, quindi, è distinguere le intolleranze dalle allergie alimentari. Lo studio è stato condotto dall’Imperial College di Londra e pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health.
Differenza tra allergie alimentari e intolleranze
Allergie e intolleranze alimentari sono due condizioni con conseguenze possibili e diverse. Le intolleranze alimentari, come quella al lattosio o al glutammato, causano disturbi prevalentemente gastrointestinali come nausea, gonfiore e diarrea. Piccole quantità del cibo incriminato possono essere tollerate senza gravi conseguenze.
Al contrario, le allergie alimentari coinvolgono una reazione anomala del sistema immunitario, che riconosce alimenti comuni come pericolosi. Anche una minima traccia dell’alimento può scatenare una reazione allergica, con sintomi che vanno da manifestazioni gastrointestinali a problemi respiratori e cutanei. Nei casi più gravi, può verificarsi un’anafilassi, una reazione potenzialmente letale se non trattata immediatamente.
Lo studio inglese: i numeri delle allergie alimentari in Gran Bretagna
Lo studio condotto in Gran Bretagna ha analizzato i dati raccolti dai medici di base tra il 2008 e il 2018. I ricercatori hanno individuato circa 121 mila persone con una probabile allergia alimentare nel 2018. Solo a poco più di 38 mila di queste persone erano stati prescritti autoiniettori di adrenalina, necessari per affrontare situazioni di emergenza come lo shock anafilattico.
L’incidenza delle allergie alimentari è passata dallo 0,4% all’1,1% della popolazione britannica nell’arco di dieci anni. I dati evidenziano una particolare vulnerabilità tra i bambini sotto i cinque anni: il 4% dei piccoli nel 2018 risultava affetto da allergie alimentari, rispetto all’1,2% del 2008.
Diagnosi e cure: come affrontare le allergie alimentari
In presenza di sospetti di allergie o intolleranze alimentari, è essenziale rivolgersi a un medico o a un pediatra per una valutazione accurata. Sarà lo specialista a prescrivere i test necessari per confermare la diagnosi e a consigliare le terapie più appropriate.
Ad oggi, in caso di allergia, l’unica soluzione efficace è eliminare dalla dieta l’alimento che provoca la reazione. Nel caso delle intolleranze, invece, la soglia di tolleranza varia da persona a persona, e il cibo potrebbe essere consumato in quantità ridotte senza causare sintomi.
Allergie alimentari in italia
In Italia, i dati sulle allergie alimentari negli adulti non sono completi, ma si sa qualcosa in più sui bambini. Lo studio pubblicato su The Journal of Allergy and Clinical Immunology, promosso dalla Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica (SIGENP), ha analizzato la situazione in Campania.
La ricerca, condotta su oltre 100 mila ragazzi di età compresa tra 0 e 14 anni, ha evidenziato un incremento del 34,4% delle allergie alimentari in età pediatrica. Particolarmente significativo l’aumento tra i bambini sotto i tre anni, con un incremento del 120%. Gli allergeni più comuni sono risultati essere latte vaccino, uova e frutta a guscio. Inoltre, uno su quattro tra i bambini allergici ha sperimentato uno shock anafilattico, confermando un aumento non solo della prevalenza ma anche della gravità delle allergie alimentari.
Cause dell’aumento delle allergie alimentari, fenomeno complesso
Le cause dell’aumento delle allergie alimentari, soprattutto tra i bambini, sono molteplici. Uno dei fattori principali potrebbe essere un cambiamento nella dieta. L’introduzione precoce di cibi ultra-processati, il cosiddetto “cibo spazzatura”, può interferire con il corretto sviluppo del sistema immunitario, che potrebbe reagire in modo eccessivo a determinati alimenti come arachidi o uova.
Un altro fattore potrebbe essere, secondo gli specialisti, l’uso crescente di antibiotici nei primi anni di vita. Sebbene siano necessari in molti casi, questi farmaci, possono alterare il microbiota intestinale, contribuendo allo sviluppo di allergie alimentari. I ricercatori sottolineano l’importanza di ulteriori studi per comprendere meglio questi meccanismi e trovare strategie efficaci per prevenire l’insorgenza delle allergie alimentari.
La prevenzione, una diagnosi accurata e una gestione corretta, così come l’utilizzo di dispositivi salvavita, come gli autoiniettori di adrenalina, riducono il rischio di gravi conseguenze, compreso lo shock anafilattico.